mercoledì 1 marzo 2017



 

Dopo il mio excursus nell’alieno campo della FAUNA e il mio interesse per il CUCULO, diciamo LU CUCCU, ecco una serie di botta e risposta con la mia professoressa di scienze naturali. Mi sono prima andato a sfogliare il testo magistrale del Linneus Racalmutensis ove invero vi trovo accennati PISPOLE, CANNAIOLI e CODIROSSI. Qualche foto, qualche scopiazzatura e così sia!


Buona serata. Mi è piaciuto molto il tuo intervento faunistico.
 
dai risvolti solo minori: paese lingua e letteratura. La scienza solo a te.
 
i tuoi risvolti sono i migliori.
ma mi sorge un dubbio scientifico. In italiano CUCCO sta per cuculo. Vecchio come il cucco (chissà poi perché). Ora torniamo al racalmutese: lu cuccu cci dissi a li cuccuotti. Ma il Cuculo non mi pare che possa avere la nidiata che lo segua, se mi hai bene informato. O no?
 
Le femmine depongono le uova nei nidi di altre specie a cui lasciano il compito di allevare anche i loro piccoli. Il cuculo è descritto come un uccello parassita.
quindi il proverbio racalmutese è sbagliato.
 
I racalmutesi di un tempo non hanno studiato la Fauna e hanno scambiato il cuculo con la Pispola, la Cannaiola. il Codirosso e altre decine di specie di cui si serviva la femmina del cuculo per deporre un uovo nei loro nidi.
 




 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCODIROSSO COMUNE

SCIENTIFIC NAME: Phoenicurus phoenicurus
 
Solitario e diffidente, il Codirosso comune passa gran parte delle sue giornate posato su pali, cavi o tetti, sempre in posizione “rialzata”, per individuare più facilmente le sue prede. I due sessi migrano verso le aree di nidificazione in momenti diversi: il maschio è il primo a partire e raggiunge la destinazione verso la metà di aprile; la femmina lo raggiunge alcuni giorni dopo. Nonostante la sua natura timorosa, nel tempo si è adattato molto bene ad ambienti popolati dall’uomo, tanto che oggi può risultare come una delle specie più comuni da osservarne all’interno delle città, soprattutto in giardini, parchi urbani, orti e frutteti…
 
Ordine: Passeriformes  
Famiglia: Turdidae
Aree ai margini delle foreste, zone confinanti con boschi misti o di latifoglie: è qui che si “nasconde” il Codirosso comune, specie assai schiva, che predilige comunque ambienti aperti o semi-aperti, come campi coltivati circondati da siepi e boschetti oppure brughiere con vegetazione rada. Ha una particolare preferenza per l’ambiente urbano in generale: infatti lo si incontra frequentemente all’interno dei centri abitati veri e propri.
L’areale della specie comprende tutta l’Europa, estendendosi a Nord oltre la Norvegia e l’Asia settentrionale e, a sud, fino all’Africa nord-occidentale, dal Marocco all’Algeria. Durante il periodo dello svernamento, il Codirosso comune si sposta a sud del Sahara, in un’area che si estende dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso, fino ad arrivare alla regione dei grandi laghi, in Africa centrale. In Italia, la specie si concentra nelle regioni centro-settentrionali, in modo particolare in Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna. Nelle regioni meridionali la popolazione è molto meno numerosa: in Sicilia, dove il numero degli individui era già piuttosto limitato a inizi anni ’80, la specie risulta scomparsa.
Lungo 13-15 centimetri e dal peso non superiore ai 15 grammi, il Codirosso comune presenta un’apertura alare dai 20 ai 26 centimetri. Come suggerisce il nome, il tratto distintivo è la coda, dal color ruggine, in continuo movimento anche quando si posa. Il maschio presenta una colorazione nera sul dorso, la gola e la parte inferiore della testa, mentre le ali sono nere-grigiastre. Sulla fronte spicca una fascia bianca, che si fa via via più ampia con il passare degli anni. Zampe e becco sono neri, mentre il petto, i fianchi e il groppone tendono al fulvo. La femmina presenta un piumaggio che, nella parte superiore, assume una tonalità bruna, mentre il petto è di color ruggine sfumato, così come la coda. Gli individui più giovani presentano anch’essi sopraccoda e groppone fulvi, mentre il resto del piumaggio è picchiettato di puntini biancastri.
Il Codirosso comune è una specie monogama. Il periodo della riproduzione coincide in genere con il mese di maggio. È la femmina a occuparsi interamente della preparazione del nido, che viene costruito nelle cavità degli alberi o, nei centri urbani, nelle crepe e nei buchi dei muri. Il nido è realizzato con erbe secche, radici, muschio e piume e assume la forma di una coppa. La femmina depone dalle 5 alle 7 uova di colore bluastro, che cova per circa 15 giorni. Alla nascita dei pulcini, questi vengono nutriti da entrambi i genitori con insetti, ragni, vermi e lumache. A volte, alla fine dell’estate, la femmina riesce a portare a termine una seconda covata

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