giovedì 2 marzo 2017

ABBASSO L'ITALKALI

Stavolta io Calogero Taverna sono tutto a favore del Sindaco Messana. Questi semi padroni dell'ITALKALI con una furbata a mio avviso contra legem si sono fatti dichiarare allogati non in territorio di RACALMUTO ma in quello di Milena e così eludono ogni tributo locale. Ci sventrano il sottosuolo, ci fracassano le strade, irrompono nell cimitero della Mastranza e non versano manco un euro alle Casse del Comune di Racalmuto. L'Italkali invero alla Regione corrisponde diritti ...per l'estrazione del salgemma. La Regione se li incamera e non fa nemmeno la doverosa manutenzione stradale. Inoltre codesta miniera di Milena (i racalmutesi che vi lavorano sono pochi e per me ammanigliati) produce mefitici accumuli di materiale minerario che ancora mi devono dimostrare non essere oncologici (come le insalubri statistiche racalmutesi postulano). Quante grida di dolore le mie! Per una statua di sale a lu chianu castieddru e per qualche mancia a locali autotrasportatori, mi affogano di silenzio. Ma di graziae, voi non difendeteli. Calogero Taverna
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2 ore fa
L'ITALKALI, la società che gestisce le miniere di sale e la raffineria di Racalmuto, dove ci lavorano centinaia di tecnici, operai e camionisti è rimasta in tra...ppola, rischia di chiudere!
I vertici della società, vista la totale inerzia del comune, vogliono finanziare a proprie spese
l'unica strada, totalmente dissestata, che conduce ai suoi siti minerari ed il sindaco di Racalmuto, da mesi, non l'autorizza.
E' stato anche interpellato il Prefetto di Agrigento. Si preannunciano delle energiche mobilitazioni.

La dirigenza dell’ITALKALI che gestisce i siti minerari di Racalmuto, oltre che lo stabilimento per la raffinazione e l’impacchettamento del sale minerale che viene esportato in tutt’Italia, ha protocollato, alcuni mesi fa, presso il comune di Racalmuto, un progetto per il rifacimento dell’unica strada, totalmente dissestata da anni, che è l’unica arteria che consente di raggiungere quella che è una delle più grosse realtà imprenditoriali della Provincia di Agrigento.
L’ITALKALI è una società che dà lavoro a centinaia di lavoratori e, per scongiurare il blocco delle attività produttive, è tra l’altro disposta a finanziare, a proprie spese, tale indispensabile rifacimento dell’unico sbocco stradale verso la Statale 640 che conduce al porto di Porto Empedocle, nonché verso tutte quante le altre direzioni.
Già, nel corso dell’estate scorsa, camionisti e dipendenti dell’ITALKALI, considerata la gravissima situazione, avevano inscenato delle plateali proteste, con tanto di blocco stradale.
Ma a nulla sono serviti gli incontri, le riunioni ed i proclami dell’attuale sindaco che, finora, si è solo limitato, peraltro da qualche anno a questa parte, a diramare qualche comunicato stampa e niente di più.
La vicenda adesso diventa davvero paradossale.
Il sindaco, Emilio Messana, adesso non ha più scuse.
L’ITALKALI, oltre a sottoporre alla sua attenzione il progetto esecutivo, è pronta a metterci i soldi, ossia quelle poche centinaia di migliaia di euro che sono sufficienti per tappare quelle centinaia di pericolosissime scaffe che si sono, nel frattempo, trasformate in delle vere e proprie voragini.
Anche sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento, Dott. Nicola Diomede, è stato già interpellato, perché si prodighi in un suo fattivo intervento, al fine di sollecitare il primo cittadino di Racalmuto a prendere quella che sembra l’unica decisione possibile.
Il Messana dovrebbe soltanto, utilizzando i poteri che la legge gli conferisce, firmare un semplice ordinanza, un semplice: VISTO SI AUTORIZZA.
Ma finora, inspiegabilmente non l’ha fatto.
Adesso, non ha più alibi, non può fare più ricorso ai soliti scarica barile, dicendo che è colpa della ex Provincia Regionale di Agrigento o della Regione, come ha fatto sinora.
C'è da sottolineare che, sempre questa strada, collega Racalmuto con i vicini paesi si Milena e Bompensiere; mentre un'altra arteria, quella per Montedoro e Serradifalco, da qualche anno risulta anch'essa interrotta, a causa di alcune frane e smottamenti.
In pratica, non è solo Racalmuto, le sue miniere e la raffineria di sale ad essere stati colpevolmente isolati, ma anche i paesi dell'entroterra nisseno sono anch'essi completamente scollegati anche con la vicina Grotte, con Canicattì e Favara.
Sono infatti gravissimi i danni e le ripercussioni che stanno patendo un centinaio di migliaia di abitanti di questi disgraziati e disastrati territori. Ci riferiamo a tutte quante le attività produttive e commerciali, ai lavoratori pendolari ed ai professionisti che sono costretti a spostarsi da un paese all'altro, percorrendo queste pericolosissime e disastrate strade.
Da queste parti, al confine tra le province di Agrigento e Caltanissetta, per non rischiare di rompere le macchine, o peggio ancora per non lasciarci la pelle, ci si sposta solo in caso di necessità o per andare a lavorare; facendoci, ovviamente, il segno della croce prima di partire!
#RacalmutoAdesso
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    Lillo Taverna Stavolta io Calogero Taverna sono tutto a favore del Sindaco Messana. Questi semi padroni dell'ITALKALI con una furbata a mio avviso contra legem si sono fatti dichiarare allogati non in territorio di RACALMUTO ma in quello di Milena e così eludono ogni tributo locale. Ci sventrano il sottosuolo, ci fracassano le strade, irrompono nell cimitero della Mastranza e non versano manco un euro alle Casse del Comune di Racalmuto. L'Italkali invero alla Regione corrisponde diritti per l'estrazione del salgemma. La Regione se li incamera e non fa nemmeno la doverosa manutenzione stradale. Inoltre codesta miniera di Milena (i racalmutesi che vi lavorano sono pochi e per me ammanigliati) produce mefitici accumuli di materiale minerario che ancora mi devono dimostrare non essere oncologici (come le insalubri statistiche racalmutesi postulano). Quante grida di dolore le mie! Per una statua di sale a lu chianu castieddru e per qualche mancia a locali autotrasportatori, mi affogano di silenzio. Ma di graziae, voi non difendeteli. Calogero Taverna

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