venerdì 3 febbraio 2017

Caro PINO', Sciascia ebbe ad odiare Racalmuto. Per vil denaro i familiari ora hanno pubblicato un inesistente libro di Sciascia che hanno titolato IL FUOCO NEL MARE.
Era il 1949. Il 18 aprile anche a Racalmuto i comunisti avevano straperso e Sciascia scappa dalla SINISTRA MARXISTA come tanti altri voltagabbana.
Ed ecco che scrive (in ridondante stile RONDISTA, alla Cardarelli, insomma):
"Quando saremo lontani da questo piccolo paese in cui siamo nati e viviamo, quando finalmente ci sentiremo nascere dentro amore e nostalgia per le cose che oggi ci circondano e mortalmente ci annoiano - di queste povere case ammucchiate, di queste persone che ogni giorno incontriamo, il nostro ricordo riuscirà forse a comporre una di quelle infantili e amorevoli costruzioni in cui cubetti di legno e figurine di coccio fanno affettuosa armonia; una povera e incantata armonia. Come uno di quei Presepi a cui intorno al Natale si affaccendano grandi e piccini e che, dal re all'acquaiolo, raccolgono tutte le umane attività e significazioni. Quello sarà veramente il nostro paese; perché la lontananza darà dolci cadenze alla noia di oggi e all'angustia; e diverrà un po' amore quel che ora è insofferenza e reazione. Intanto, poiché ancora IN NESSUN MODO LO AMIAMO [grassetto mio], una pausa della nostra sofferenza ci permette di immaginare come sarà nel ricordo di noi lontani, come nascerà quell'insieme nitido e minuscolo come un presepe.
"Ecco: don Giuseppe Savatteri è un imbecille detestabile ...."
E poi Sciascia mai ebbe ad amare Racalmuto, ancor meno i racalmutesi, salvo qualeche "uomo d'onore",
Si rinchiuse (d'estate) alla NOCE e fece consorteria con uomini suoi pari ma non nativi come lui.
Popò ha da arroccacre lapidi marmoree ove il Nostro sembra smentirsi. Basta leggere l'intera frase che noi qui riportiamo:
"Ho tentato di raccontare qualcosa della vita di un paese che amo, e spero di aver dato il senso di quanto lontana sia questa vita dalla libertà e dalla giustizia, cioè dalla ragione",
Non posso negare che a Racalmuto talora si usi cambiar casacca a seconda del vento che spira. Oggi vediamo le maggioranze divenire dignitosamente opposizione e le minoranze in cambio di qualche miserevole scranno passare a supporto dello strasfiduciato sindaco. Ma Non posso che indignarmi con uno Sciascia che dopo anni da quel miserevole profilo della mia straamata Racalmuto ci fa tutti, te caro Pinò e me caro Pinò: nè liberi né giusti, soltanto uomini senza ragione.
Tu mi chiedi perché ce l'abbia con Sciascia. Io ti chiedo perché adori Sciascia. Ovvio tu trascrivi, io invece leggo munito di straordinaria intelligenza, come dire: intus legere. Hai osato insolentirmi e mancare di rispetto: ti casso.

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