mercoledì 4 gennaio 2017

Enrico Mentana querela Beppe Grillo: "Tg fabbricatori di notizie false? Ne risponderà in sede civile e penale"



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Enrico Mentana querela Beppe Grillo. A innescare la reazione (legale) del direttore del Tg La7 è stato il post pubblicato sul blog dal leader del Movimento 5 Stelle nel quale lanciava la proposta di una giuria popolare per valutare le bufale in rete. Nel suo articolo, Grillo si scaglia in maniera generalizzata contro tutti i quotidiani, gli organi di informazione e i telegiornali. "I giornali e i tg sono i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene. Sono le loro notizie che devono essere controllate", ha scritto il guru M5S allegando una foto con il logo di molte testate giornalistiche: tra queste anche quella del Tg di La7.
"In attesa della giuria popolare chiedo a Grillo di trovarsi intanto un avvocato", scrive Enrico Mentana su Facebook. "Fabbricatori di notizie false è un'offesa non sanabile a tutti i lavoratori del tg che dirigo, e a me che ne ho la responsabilità di legge. Ne risponderà in sede penale e civile", conclude il suo post il direttore.

Anche il direttore de L'Espresso Tommaso Cerno attacca il leader M5S: "I giornali da quando sono nati hanno una giuria popolare, quella dei lettori, con la quale si confrontano. E' nella natura stessa dell'informazione che non può nascere senza, è automunita di giuria popolare", afferma all'Adnkronos Cerno, sottolineando che nel suo blog di oggi "Grillo, da capo politico, in fondo mette i panni di Robespierre per dire una banalità che avrebbe potuto dire già Gutenberg. Non sprecherei i soldi in avvocati", ha concluso.
Fnsi: "Proposta di Grillo danneggerebbe la libertà di stampa". "Vorremmo rassicurare Beppe Grillo: se
fosse approvata la sua proposta l'Italia non occuperebbe più il 77°, ma il 154° posto nella classifica sulla libertà di stampa nel mondo". Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
"Quello che il leader del Movimento 5 Stelle fa finta di non capire, lanciandosi in un linciaggio mediatico di stampo qualunquista contro tutti i giornalisti, è che sono le minacce e le intimidazioni, come quelle che lui velatamente lascia trasparire, a far precipitare il Paese nelle classifiche internazionali - prosegue la nota -. Sarebbe molto più opportuno che Beppe Grillo utilizzasse le proprie energie per impegnarsi affinché in Parlamento venga rapidamente abrogato il carcere per i giornalisti e approvata una norma che scoraggi il fenomeno delle querele temerarie. Altrettanto impegno, in particolar modo sul versante del contrasto alla diffusione di notizie false, sarebbe gradito nell'approvazione in tempi rapidi del Giurì per la lealtà dell'informazione, strumento di garanzia nei confronti dei cittadini che hanno diritto ad una informazione libera e corretta".

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