venerdì 2 dicembre 2016

Gentilissimo signor Governatore Ignazio Visco,



stasera Ella  è stata formidabile. All’istante mia moglie l'ha definita SERIA (persona). Oddio, quanto vale la cultura, la saggezza dell'uomo di mezza età, la compostezza  succhiata in un Istituto che checché ne dicano è l'unica conclave di serietà, moderazione, rispetto,  disciplina; più dei carabinieri e più di questo attuale loquace Vaticano.





Nel confronto - ineludibile -  con la ministra dei boschi piangenti, Ella ha imposto perentoriamente lo stile  che deve avere chi è prepisto all'apice di questo Stato  che ingloba ancora la settima potenza del mondo.





Certo all'apparenza all'inclito e all'incolto nessuno leverà dalla testa che dall'impari confronto le cose che io vado dicendo sono sciocchezzuole. Svetta oltre le nubi Visco. A me però importa poco del mio magro figurare a fronte della Sua competenza e conoscenza poggianti sul fatto che Ella fu gatto soriano dipinto di rosso ed io ribelle anarchico, scacciato da  dall’Eden da un Ciampi  pur da me bonificato in quel di Livorno.

Senonché  a me è perso che pur con acute parole ed eleganti excursus, in tante cose mi abbia dato ragione. E come non poteva? Vi è di più: al di là della forma Ella ha lanciato ferocissime accuse alle attuali Sovranità concorrenti (dalla Consob, al Governo di Renzi, alla stessa magistratura ed anche a Cantone).

Quelli capiscono e gliene chiederanno conto e ragione. In un pubblico dibattito in  pubbliche udienze  Lor signori avrebbero torto e Lei li schiaccerebbe di vergogna.  Non faranno questo. Sono subdoli, si aspetti le loro tremende vendette sotto traccia. Si ricordi di come hanno conciato per le feste il suo predecessore Fazio, omonimo di questo arrendevole subalterno Suo intervistatore che persino mal leggeva le domande che la Sua Segreteria Particolare gli aveva imposto.

Inoltre in tante cose Ella o ha mentito o ignora e sarebbe grave. Ma io non ho voglia di punzecchiarLa. Ne ho grande stima e non da ora. E da MAFIOSO CONFESSO non la tedierò.

Ma una piccola sortita me la permetta.

Il suo Staff alla fine ha applicato una mega sanzione non so se milionaria o miliardaria alle Deputazioni rosso scarlatte del MPS, si sa composta per lo più da ex dirigenti di periferia  del PCI ad integrazione di basse pensioni, cementisti e carpentieri della CMC quella che da un lato celebra la strada degli scrittori nella terra dei Sicani e dall'altro corre qua e là per i ponti che crollano dopo lo spazio di un mattino, ed altra gente.

Ella quelle sanzioni abnormi le ha applicato anche  per un rilievo del suo Cantarella così congegnato:

"non sempre efficace anche il presidio degli interventi dell'AUDIT, ad esempio, quello sul servizio GROUP BALANCE SHEET MANAGEMENT (maggio-giugno 2009), conclusosi con giudizio positivo, non ha adeguatamente valutato  l'inosservanza del limite di liquidità strutturale del lungo termine, i rischi degli investimenti del DESK, gli effetti dello SWAP a variabile di passivi a tasso fisso in un contesto già ASSET SENSITIVE, "





Lei signor Governatore  ha capito ? (senza dubbio venendo dall’inglese servizio studi della BI), io francamente non ci h capito nulla pur avendo fatto l'Ispettore di Vigilanza  che il Sarcinelli diceva essere uno dei soli tre che insomma ce la cavavamo (io De Sario e Dell'Uva). Modesta verità quella dell'allora supponente Mario Sarcinelli (ma per gli altri due si sbagliava).

Figurarsi che potevano capirci tra quell'inglese e quegli anacoluti i poveri ex segretari di sezione del PCI i cementisti e i carpentieri della CMC di Ravenna ed i loro sodali di deputazione. Infatti non ebbero nulla da eccepire e sbarrarono il foglio delle controdeduzioni non avendo NULLA da eccepire. Sarà sembrato loro un scherzo, uno scherzo romano in dialetto meridionale. Poi dopo pare un quinquennio tardive sanzioni per coatta resipiscenza della BI. 



Le dico altrove che deve provvedere.  Mi creda: non può combattere ora le sue grandi battaglie e il fuoco amico con codesti impuberi anglofoni del suo ispettorato a cominciare dal suo capo. 

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