sabato 17 dicembre 2016

Lillo Taverna
Lillo Taverna Ho riportato sopra lo sproloquio del FOFGLIO. Vi è tanto vero ma vi è tanta omertà giornalistica. Un gridar troppo per seppellire tanto. Io non sono colpevolista. Stimo Mannino da quando alla fine degli anni '50 bazzicava il "Santisimo" di Racalmuto ove addirittura un arcigno arciprete come il Casuccio ospitava gratis le ACLI. Oggi quella vecchia e gloriosa chesa, dissennatamente dissacrata, vien data in mierevole affitto. Ma non riesco a santificare don Calogero Mannino (un Lillo come l'altro Lillo Pumilia di Sciascca che fecero abnormi le Terme e san Caloiro). Sono stato al Ministero dll'Agricoltura in via Venti Settembre quando ancora si chiamava così. Ho potuto dare qualche assistenza tecnica ad un arcigno capo di gabinetto, quelo che poi fece esplodere lo scanfadalo comunitaroo delle quote latte, e quindi resto prpesso. Sono stato all'AIMA dopo il minstero agricolo di Mannino per non avere capito certa politica clintelare del Nostro. E insomma ricordiamo tutti che signficava acquisire una via preferenziale per un posticino qua o là. Pare che anche Sciasia ne abbia usufruiro.
Lillo Taverna certo ora Mannino è vituperevolmente in attesa di giudizio. Assolto qua da una certa signorina togata, impigliato là dai noti professionisti dell'antimafia. Non amo l'antimafia. Odio l'antimafia non certo perché ridimensionano un gran colletto bianco. Per costui lacrine e pianti, il grassone del Foglio fa sprecare parole retorica e politica. Giunto a questa età don Calogero di Sciascca può godersi anche l'aureola del martire per giustizia ritardata. Odio l'antimafia perché mi tiene ostativo in ferocissime carceri il mio figliolo selettivo Alfedo Sole, di recente titolato a pieni voti come Magister Philosophiae. Potrebbe andare al MIUS al posto della brutta e chiacchierta ministra gentiloniana. Alfredo Sole non ha peso politico, non ha difensori d'alto bordo, scrive su di liui il noto romanziere Gaetano Savatteri per inquinarne figura e stazza etica. In tre anni che seguo questo mio figliolo SELETTIO ho scoperto, anche se lui nega, che lui non ha ucciso mio zio Alfonso Burruano. A far fuori mio zio è stato uno strettissimo parente di Alfredo. E Alfredo appena diociottenne , imbevuto della fetida cultura della sua famiglia, si è autocalunniato allora e continua ad autocalunniarsi. E per questo si è beccato, iniquamente, un ergastolo con 41 bis divenuto perenne perchè un magistrato dell'antimafia di Palermo lo attesta pericolosamente ostativo, oggi tempo in cui tutta la grande famoglia mafiosa in cui è nato è stata ammazzata ferocemente. Tanu Savatteri direbbe dai culi vasci che pare siano stati più forti e proterìti degli antagonisti stiddrara di Gela, rectius Favara e Portoempedocle- E guarda caso proprrio il clan letterario di Savtateri ne ha preso uno di codesti stiddrara e ne ha fatto un mito letterario in nome dello Sciascia quello del Giorno della Civetta. Il mio figliolo selettivo si è poi buscato un secondo ergastolo ostativo per certa tregenda canicattinese ove forse s'impinguava un tal mangialasagne. Come potesse essere copevole il mio figliolo setelltivo manco ventenne che andava cacandosi sotto per le vendette canicattinesi contro chi aveva osato mpallinare il loro rappresntante racamutewse in quella villa vicino il bivio della cantina castrofilippese. Quanto al terzo ergastolo ostativo, il mio figliolo selettivo se l'è buscato perché in quel liquame culturale mafioso lui ha dovito guidare un'auto con cui portare davanti alla Matrice e poi far trasmigrare quei noti stiddrara che fecere minnitta dei culi chiatti che avevano fatto giusizia impropria di mio zio Alfonso Burruano. Con tre argstoli passat in giudicato mio figlio selettivo lustru d pradiso non ne vedrà mai. Tre grossi errori giudiziari lo condannano a morte, FINE PENA MAI. Non una volta sola si consuma la condanna a morte ma mille volte al giorno. Persino Camilleri protesto per un certo computer negato. Ma peggiorò la situazione di Afredo Sole. Calogero Mannino al conronto ha di che emettere vari soperiri di sollevo. Nessun pingue Ferrara spreca un foglio del suo FOGLIO per far luce su questo triplice ergastolano senza colpa. Calogero Taverna

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