giovedì 8 dicembre 2016

Pubblico qui il primo capitolo di quanto preannunciato in “all Network”. Prego i volenterosi lettori, specialmente se empatici amici, di esprimere francamente, senza alcuna remora il gradimento o meno (con un “mi piace” o “non mi piace”) della narrazione. Insomma se assecondare o meno questo "scrittore matto" nel prosieguo della sua smaniosa farneticazione. Un grazie in anticipo per la paziente attenzione e intanto felice giornata a tutti. CAPITOLO 1° In pensione dal 2003, per otto lunghi anni dimenticai del tutto la Banca e così il sindacato CIDA, da cui come un “normale” pensionato diedi le dimissioni, per non continuare a pagare intutilmente una tessera sindacale che non m’era servita a niente neanche quand’ero in servizio. Rinacqui a nuova vita, felice di coltivare il mio hobby di ricerca storica, trascurato per forza di cose sul lavoro. Finché mi venne voglia di mettere nero su bianco il risultato della “ricerca” in un paio di libri, usciti anche in lingua inglese. Mi sono quindi dedicato a presentare il mio prodotto storico-letterario dappertutto da Nord a Sud per l’Italia in luoghi consoni: librerie, circoli culturali, Università e perfino TV e Teatri, come può constatare in internet chi abbia voglia di curiosare sul mio doppio nome e cognomi.
Esaurito un lustro fa questo battage pubblicitario, sentivo che mancava qualcosa a completare il quadro. Ma sì, come non averci pensato prima? Mi ricordai d’essere socio del Casc. Perché non utilizzare anche questo “Centro culturale”, per esibirmi pure fra gli ex colleghi? Scrissi al dott. Francesco Mercanti, allora Presidente del nostro sodalizio, chiedendo di poter presentare i miei libri presso i locali di Via del Mandrione. Quel Presidente, vero gentleman colto e cortese, si mostrò possibilista ad accogliere la richiesta. Su mio suggerimento intanto indisse un “concorso letterario”, cui parteciparono una cinquantina di “scrittori de no antri”, io incluso. Nel corso di questi avvenimenti volle il destino (o il mio Angelo Custode) che capitassi davvero per caso nel sindacato nostrano Cgil. Da qui fu facile il balzo a Proboviro nel Casc, sotto la prima Presidenza di Giorgio Vendruscolo. Il mio obiettivo restava però limitato alla vanitosa visibilità quale “scrittore” nell’entourage B.I., avendo peraltro intenzione di continuare la mia attività letteraria con una serie di episodi alla Camilleri, connessi al mio primo libro “Un vescovo scomodo”.
Purtroppo il misterioso destino, sempre lui, ha deviato il decorso di questi miei proponimenti per cause diverse.
CAUSA PRIMA: il felice reincontro con Gigi a Roma e soprattuto al meeting di Ortona d’inizio estate 2013, dove il Segretario della Falbi parlò duro su una riforma statutaria che non riusciva a essere licenziata dall’apposita Commissione composta di quattro consiglieri (due della Falbi, uno del Cida e uno della Cgil, tutti in servizio). Rivolto all’intero “Consiglio” presente a Ortona e di fronte a quel nutrito pubblico di Rappresentanti e Coordinatori di sezioni, il “Leone” ruggì forte e chiaro testualmente (lo ricordo bene!): “O ENTRO QUESTO NATALE CONSEGNATE ALLE OO.SS. IL NUOVO STATUTO DEFINITO OPPURE TUTTI A CASA!!!”. Quel “Natale” invocato era naturalmente del 2013!!!
Molto impressionato dal piglio deciso di tale condottiero, preso l’amico Gigi in disparte, gli dissi ch’ero disposto a partecipare a quella Commissione per accelerarne i lavori. Presto fatto da chi “puote ciò che vuole”. Nominato su due piedi dal Vendruscolo membro aggiunto in quella Commissione, mostrai subito un insolito impegno rispetto ai quattro più giovani colleghi che vi trovai. E mal m’incolse!
Il primo a contestare l’anziano “corpo estraneo” in Commissione fu con somma mia sorpresa il ‘compagno’ della Cgil! Constatai poco dopo che tale Consigliere, non avendo nulla di personale contro lo scrivente, agiva istigato dalla Segreteria della mia sigla, che non aveva visto di buon occhio quella mia ‘nomina’ a opera di Segretario concorrente. E, infatti, nelle successive riunioni sindacali Cgil, prevalentemente del Coordinamento pensionati, i miei tentativi di porre all’odg il personale lavoro svolto in quella commissione, furono sistematicamente frustrati, come argomento che non interessava a nessuno. Anche perché chissà forse quel mio lavoro era riguardato come opera di un “traditore”!.
Ed ecco la CAUSA SECONDA: naturalmente tale ostracismo mi pose in forte contrasto con l’establishment Cgil, sicché maturai la convinzione che questa sigla abbisognasse di un salutare rinnovamento. Lo pensai anche al fine di creare in questo sindacato - naturale erede di una tradizione sindacale unitaria in B.I. -, i presupposti per la riunificazione delle attuali otto sigle! Progetto grandioso quanto velleitario! A ogni modo entrai, secondo mio carattere, a testa bassa nella competizione sindacale, deciso a dar battaglia nel Congresso Cgil del 2014. Naturalmente non mi consentirono d’arrivarci come delegato!. E quindi tolsi il disturbo da una sigla che vedeva in me più un problema che una risorsa, fermamente deciso a non iscrivermi a nessun’altra.
…… to be continued
Riesci ora a leggere tutto il pezzo?
Dovrò stampare per leggere. Debbo pensarci sù moltoe responsabiìilmente.
Ok. Dopo fammi sapere che ne pensi, se ti va.
certo. Ma stasera è presto
Non c'è fretta. Quando puoi. Intanto sto preparando il 2° capitolo.
bene

Buona notte e a domani, se DIO VUOLE.
11:41
Lillo Taverna Adesso · .. LETTERA A FRANCESCOANTONIO Ho letto e riletto il tuo bel post. Vi ho molto astrologato sopra. Certo la tua bella scrittura fa molto aggio alle tue idee, ai tuoi pensieri, alla tua etica, al tuo essere uomo di penetrante cultura. Ed io dinnzi allo schioppettio della intelligenza altrui cerco di rintanarmi nel mio guscio come certe lumache del mio paese che sbavando dopo una intensa pioggia al primo raggio di sole si rannichiano e pesino si interrano. Francamente le tue disavventure personali mi destano poco interesse. Ad esempio io ce l'avevo con questo casc che ebbe neppure il buongusto di citarmi quale concorrnte a mio vviso originale ed estroso in quel concorso letterario che tu richiami. Ma gìammai addurrò ad emblema metafisico un mio sciocco insuccesso. In effetti tu mi poni due inqetanti dlemmi: quel decaduto fringe benefit che è il casc preda di furbastre logge gialle come giudicarlo e la ondivaga permanenza della CGIL in una Banca d'Ilia che da ente a rilevanza costituzionele tale da spingere Berlinguer a difendere Sarcinelli, per me colpevole, addrittura in un oceanico comizio a Piazza San Giovanni, va accettata o reietta. Che dirti? ho svolte valutative in opposto alle tue. Il casc va chiuso, bene fa la CGIL nazionle a tralascirare una compagine impegatizia con una larga coda di "penionati" diretti e 'indiretti', bacata di colore giallo agli antipodi della etica socale che un vero sindacato nazionale deve perseguire. Calogero Taverna
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Lillo Taverna L'autore del sapido cpitolo di cui sopra è lo scrittore di fama internazionale Francescantonio Lopriore Cariglia

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