lunedì 7 novembre 2016

Ettore Messana. questore in Slovenia

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Lillo Taverna Questa insolente sfuriata della Cernigoi sta ancora in FB dal 20 giugno e non mi è data possibilità di rintuzzare vis a vis la signora, che mi minaccia di stalking a ogni piè sospinto e di ricorso alla polizia postale pur di evitare il confronto. Sarò il "tale Lillo" ma se codesta calunniatrice del Messana si rivolge alla sua Cassa di Risparmio di Trieste le faranno presente che il dottore Calogero Taverna allora superispettore del Secit di Reviglo mise in ambasce il presidente socialista che pensava potermi intimidire presso il ministro Formica che invero io intimidivo per una certa faccenda Sindona, la cui banca Privata Finanziaia avevo ispezionato e ne avevo determinato la Liquidazione Coatta Amministrativa ai sensi dell'art. 67 L.B. Intanto inizio a frantumarle la sua supponenza di essere in grado di "rinfrescare la memoria su questa persona" e cioè il comm. di S. Maurizio e S. Lazzaro gr. uff. dottore Ettore Messana
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Come si può valutare il Messana questore a Lubiana in quell'ambiguo esordio della annessione della Slovenia all'Italia che ebbe inizio il 6-18 aprile 1941 se non s'inquadra bene quella faccenda là che non può certo limitarsi ad un uzzolo dissennato di Mussolini!
Messana va là a Lubana non da militare, non con concezioni guerresche, ma come un ordinario questore sia pure del regime fascista. Un passo audace per un'accelerazione di carriera. Noi non frequentiamo commissariati di PS, non gradiamo la vicinanza al Viminale come cittadini romani. Ne stiamo alla larga. Prevenuti, anche. Ma abbiamo tanti amici e tanti compagni di università che poliziotti sono stati, anche commissari e quindi persino questori. La gente più pacifica che io conosca. Un lavoro come un altro. Un posto ambito se si possiede un titolo di studio a livello universitario. E tale era Ettore Messana. Un suo bizzarro antenato aveva fatto il questore a Bologna appena scoccata l'ora fatidica dell'Unità d'Italia, addirittura nel 1860. Tipo strano che da Racalmuto va in Emilia e si mette a fare il questurino. E' laureato, scrive versi blasfemi, stordisce i felsinei con il suo verseggiante spirito paesano. se non contadino di certo di un piccolo borghese asceso nella scala dei valori della terra del sale e dello zolfo, uno di quelli che noi chiamiamo galantuomini.
E in fondo il pronipote Ettore Messana tende a fare il "galantuomo". Non disdegna le belle donne e sicuramente in Slovenia le donne erano e sono belle. E qualcuna di loro persino generosa. Si sarà portata a letto qualcuna? Probabile. Ma basta questo per farne un violentatore di femmine? Cara Cernigoi non scherzare. Dunque, Lubiana diviene provincia italiana nel maggio del 1941. Vi dovevano essere molti italiani. Ma a dominare sono i comunisti. Poi vi sono i cattolici mitteleuropei austrocizzanti. Tra le due fazioni cattiverie e aggressioni da lunga data. Le colonie italiane sparute e comunque sgradite. Cosa intendeva conseguire il governo fascista nel volere introdurre colà una sua "amministrazione civile"? Studi seri devono essere acora fatti, almeno dall'angolo visuale italiano.
A noi consta che solo Teodoro Sala negli anni '60 si produsse in una ricerca seria, obiettiva. A disposizione ha solo tutto sommato la impostazione di studiosi titini.
Sala molto correttamente ci informa che allo stato delle sue ricerche (anni '60) non sussisteva "una conoscenza approfondita sugli intendimenti del governo fascista italiano nei confronti dei territori occupati". Certo il governo fascista si proponeva la "italianizzazione più o meno completa e a scadenza più o meno lunga dei territori annessi". Ma si scontra con una lotta di liberazione irriducibile che i "popoli jugoslavi condussero dal 1941 al 1945". Appunto perciò "tale lotta condizionò in modo determinante proponimenti e azioni dell'occupatore". Ettore Messana, appena cinquantenne, sedentario, poliziotto da scrivania, arriva nel maggio 1941 a Lubiana credendo di dovere andare a svolgere quel ruolo che ogni normale questore svolgeva in patria. No! lì, dopo un primo momento di perplessità nella turbolenta Lubiana scoppia l'insurrezione armata. Cosa da militari, dunque non da funzionari che anhe se di alto gado, erano sempre imbelli civili. E Messana comincia subito a scricchiolare . Il Messana non fa neppure in tempo a gustarsi la prestigiosa (credeva) poltrona di Questore della provincia di Lubiana che arriva Emilio Grazioli, prima come Commissario Civile quindi quale organo supremo cui si danno il nome e i poteri eccezionali di un Alto Commissario per la provincia di Lubiana. Carta intestata subito e sovranità territoriale. Al Messana, neppure le briciole del potere. Si aggiungeranno poi i comandi militari; quali quelli del 2° granatieri, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza ed anche della Milizia fascista non sottoposta alla Giurisdizione del C.d. A.
Si stupisce la Cernigoi che un tal Messana potesse andare a fare il questore nella Lubiama che le è cara. Noi abbiamo sudato le sette camicie per capacitarci di una simile. per la Cernigoi,
bizzarria.
Studi seri ed avalutativi ci hanno permesso di spiegarci l'arcano che è tutto a lode di Messana . Messana rampollo di una prestigiosa famiglia del paese di Sciascia, reduce della guerra del 1915-'18 fa l'avvocato a Racalmuto ed ha idee socialiste come tanti altri brillanti giovani intellettuali suoi coetanei.
Uno di questi si chiamava Calogero Picone Chiodo, di buona famiglia fa anche lui il socialista. Ecco l'avvento del fascismo: resta socialista ma ha la vita grama. Messana va invece a fare il funzionario di polizia. Viene assegnato a Mussomeli. E' giovane ed è brillante. Nell'Ottobre del 1919 viene chiamato dai suoi superiori di Caltanissetta a gestire la repressione delle rivolte di Riesi. Gli mettono a disposizione un nucleo di sgangherati soldati agli ordini di un inesperto tenentino cui assegnano due mitragliatrici. Messana a Riesi in esordio riesce a tenere a bada un facinoroso capopopolo. Ma tutto divien tragico quando un militare leggermente ferito apre il fuoco sulla folla. Tanti morti tantissimi feriti. Siamo in clima di elezioni. Nitti, non ostile ai socialisti, gioca una partita molto difficile. Ne nascono inchieste, carcerazioni. Vi sono teentaivi della questura nissena di scaricare proprie responsabilità sul giovane vice commissario Messana. Intanto il tenentino che crediamo avere avuto gravi responabilità nel tenere a freno i suoi soldati viene trucidato con stile mafioso. Scendono inquisitori dal Ministero. Ma a Messana di signifiatvo nulla hanno da addebitare. Un avvocato che era stato incarcerato, poi tenta una disperata difesa cercando di coinvolgere il giovane vice commissario. L'avvocato Calì, sarà assolto piuttosto compiacentemente ma il Messana non viene neppure sfiorato. Riesi Mussomeli Caltanissetta Villalba sono luoghi da un lato di grande legame al prete di Caltagirone Sturzo e al contempo ormai inquinati dalla mafia sotto il celebre don Calogero Vizzini. Messana ritornato a Mussomeli capisce che quella non è zona per lui e si fa trasferire al Nord ove fa una discreta carriera. Ma non certo per contiguità con la mafia. Tutt'altro.
Nelle nostre ricerce siamo venuti a sapere che il Messana si era fatto tanto onore nel Nord da venire proposto dal Capo della Piolizia come questore di Palermo. Ma viene bloccato dal gerarca senatore di Sutera Mormino. Si deve ad una bella ricerca dello storico Gero Difrancesco se veniamo a sapere di questa relazione riservata ma autentica: "Il senatore Mormino non pensò solo ai siciliani, ma provvide ai bisogni di famiglia. Complice il non mai abbastanza compianto Senatore Bocchini egli fece elevare subito un suo fratello a questore da semplice commissario e quasi non bastassero le promozioni straordinarie come un principe di sangue, gli costituì a Palermo, ove ancora risiede, una zona dell'OVRA con appannaggi mai conosciuti. Altro fratello segretario comunale di un piccolo comune con giochi di prestigio a tutti noti fu fatto divenire segretario comunale del comune di Palermo liquidando il vecchio segretario. Un figlio di costui deve sposare a giorni la figlia del questore di Palermo compare del senatore Mormino, da lui inviato a Palermo non appena assunta la carica di Capo di Gabinetto. Eppure quando il Mormino fu chiamato da Voi come capo di gabinetto il questore di Palermo era già stato nominato nella persona di GIUSEPPE MESSANA [maiuscolo nsr.], funzionario di valore sacrificato dal Mormino per dar posto al Lauricella suo fiduciario e milionario che è tutt'ora e rimarrà Questore di Palermo ed esponente della cricca Mormino separatista ed accaparratrice".
(Cfr. Gero DIFRANCESCO, Storie Scordate . Paruzzo Caltanissetta, febbraio 2015 pagg.127-128]
Ettore Messana vien qui chiamato Giuseppe che era il suo secondo nome. non amando il nostro Questore il nome Ettore che gli ricordava la tragica fine di un suo stretto parente finito suicida.
A scrivere quelle note pensiamo sia stato il capo della Polizia Senise grande estimatore del Messana.
Quando si trattò di mandare un questore deciso ma galantuono il Senise pensò al siciliano Messana e così potè accontentare il Grazioli triestino all'inizio pacifista e intenziato a far migliorare la situazione economica della anomala provincia di Lubiana in Slovenia. E come sappiamo all''inizio tra Messana e Grazioli vi fu concordia e convergenza di intenti. Dopo Grazioli ebbe altre propensioni e assunse pieni poteri, sino a che l'esercito d Roatta ridimensionò anche lui. Inizia qui la fase crudele della italianizzazione forzata di Lubiana ma Messana era stato già esautorato da Grazioli come abbiamo ampiamente documentato.
C'è chi parla di Messana agente dell'OVRA. Abbiamo visto come fu ben lontano dalla cricca Mormino cui faceva capo la famigerata OVRA. A conferma abbiamo questo episodio narratoci da uno storico racalmutere Eugenio Napoleone Messana, lontano parente sì di Ettore ma ostile per beghe di famigia.
A pag. 359 delle sue Memorie lo storico racalmutese scrive: "Allorché il fascismo soppresse la libertà ed instaurò la dittatura, Calogero Picone Chiodo dovette fuggire da Racalmuto per non incappare in qualche processo davanti il tribunale speciale istituito da Mussolini contro l'opposizione di ogni colore. Peregrinò per l'Italia perseguitato ad ogni istante. Si ridusse a fare il venditore ambulante. Appena avvistato doveva fuggire per non essere arrestato. Dopo tanto girare riparò a Bolzano in casa di Ettore Messana, suo amico d'infanzia ed ex compagno, già vice questore in quella città. I due erano tanto intimi che si chiamavano compari. Ettore Messana intanto una mattina arrivando in questura trovò un telegramma firmato dal Ministro dell'Interno, così concepito:
Dicesi ricercato antifascista Calogero Picone Chiodo aggirarsi presso codesta città, prego disporre accurati servizi onde assicurarlo giustizia prima che valichi frontiere.
Il ministro dell'interno nel ventennio fascista fu quasi sempre lo stesso capo del Governo Benito Mussolini. Il telegramma perciò valeva un ordine di Mussolini. Il ricercato era l'ospite suo compare e suo paesano. Tornatosene a casa, aspettò che finisse il pranzo poi si chiamò il compare e glielo esibì. Il povero Liddu Chiodo non seppe che dire, Ettore Messana l'assicurò che lo avrebbe messo in salvo lui oltre confine. Verso sera gli procurò un passaporto con false generalità e lo fece scortare sino ad Insbruk da due agennti."
Noi siamo stati a spulciare all'ACS di Roma il faldone LUBIANA MI- D.G. PS 1942 , busta 13. Sì, in un caso abbiamo riscontrato che "agenti di P.S. arrestavamo ZAGAR Francesco di Frascesco e di Zagradnik Ivanka .... e HUMAR Milan, naturale di Stefania, che avevano lanciato un sasso ciascuno contro la vetrina dellUnione Militare, cagionando un "danno di circa L, 6.000", ma il caso, come gli altri, passa sotto la giurisdizione di Emilio Grazioli. Il 5 aprile 1942 il Tribunale Militare li condannò lo Zagar a quattro anni e l'Humar a 6 anni per "manifestazioni sediziose (art. 4. del Bando del Duce 24/10/1941). Esose le condanne? senza dubbio. Ecco dirai tu signora Cernigoi, la cattiveria del Messana. Aveva folleggiato per cattiveria, per sola malvagità d'animo nel fare il rapporto di polizia, come scrisse il Ricciardetti per un caso triestino. No, cara: era subentrato il citato bando del Duce del 24 ottobre 1942. Scrive Teodoro Sala: Grazioli "incalzato dall'iniziativa partigiana .. premuto dalle esigenze difensive ed offensive che i militari accampavano ...emanò l'11 settembre 1941 un bando che era quasi una dichiarazione di stato di guerra. Il bando di Grazioli fu superato dagli analoghi bandi di Mussolini di carattere più generale ma non meno drastici, recanti ' Disposizioni generali per i territori annessi al Regno d'Italia' del 3 e 24 ottobre 1941".
E come è solare, MESSANA non c'entra; ne è fuori. Addossargli in relazione responsabiltà o peggio colpe o peggio fattispecie criminose è malafede, cattiveria. antistoricità.
[Calogero Taverna]

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