venerdì 7 ottobre 2016

Guido Carli

Guido Carli
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sen. Guido Carli
Bandiera italiana
Parlamento italiano
Senato della Repubblica
Guido Carli
Luogo nascitaBrescia
Data nascita28 marzo 1914
Luogo morteSpoleto
Data morte23 aprile 1993
Professioneeconomista
PartitoDemocrazia Cristiana
LegislaturaIX, X
GruppoDC
CircoscrizioneLombardia
CollegioMilano1, Brescia
Incarichi parlamentari
  • X Legislatura
    • Membro della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali)
    • Membro della 10ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo)
    • Membro della 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità)
  • IX Legislatura
    • Membro della 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali)
    • Membro della 2ª Commissione permanente (Giustizia)
    • Membro della Commissione parlamentare ristrutturazione e riconversione industriale e per i programmi delle partecipazioni statali
Pagina istituzionale
Guido Carli (Brescia, 28 marzo 1914Spoleto, 23 aprile 1993) è stato un dirigente d'azienda, economista e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]



Guido Carli ritratto nel francobollo del 2003 dedicato all'Università LUISS.
Il padre Filippo Carli[1] (1876-1938) era professore universitario di sociologia e di economia politica, nonché sindacalista e membro del Partito Nazionale Fascista sin dalle origini, e scrisse un allora famoso saggio sulle basi teoriche dello stato fascista (stato corporativo)[2]. Questo fatto portò Guido Carli a scrivere su alcune riviste fasciste[3][4].
Laureato in giurisprudenza all'Università degli Studi di Padova, inizia la sua carriera nel 1937 come funzionario all'IRI[5][6].
Dopo un'esperienza al Fondo monetario internazionale[7], diventa Presidente del Mediocredito dal 1953 al 1956; indi è Ministro del commercio con l'estero[8] nel governo Zoli (19 maggio 1957 - 1º luglio 1958)[5], assumendo un ruolo di importante rassicurazione[9] dei mercati internazionali[10].
Presidente del Crediop[11] (gennaio 1959 - agosto 1960)[5] viene, nell'ottobre 1959, nominato direttore generale della Banca d'Italia[5].
Ne diventa governatore nell'agosto 1960[12], sostituendo Donato Menichella, assumendo al contempo la carica di Presidente dell'Ufficio italiano dei cambi. Sollecita sin da subito una maggiore concertazione tra le banche centrali[13] e - dopo l'altalenante andamento della lira[14] durante il decennio del boom economico[15] - si trova a gestire gli effetti delle tensioni valutarie[16] provenienti dagli USA[17], culminate con l'abbandono della parità oro-dollaro e con lo Smithsonian Agreement[18].
Resta in carica fino al 18 agosto 1975[5], quando rassegna le dimissioni. A sostituirlo è chiamato Paolo Baffi, suo principale collaboratore - benché non sempre le vedute fossero coincidenti - in quanto direttore generale dell'istituto di emissione dal 1960. I motivi per cui Carli si dimette da governatore non sono mai stati completamente chiariti. È stato presidente di Confindustria dal 1976 al 1980[5].
È eletto senatore come indipendente della Democrazia Cristiana nel 1983[5] e nel 1987[6], non è rieletto nel 1992. È stato presidente dell'Assonime (Associazione fra le Società Italiane per Azioni) dal 1989 al 1991. È stato Ministro del tesoro nel sesto e nel settimo governo Andreotti, dal 22 luglio 1989 al 24 aprile 1992[5]. In tale veste è uno dei firmatari per l'Italia del trattato di Maastricht.
Dal 1º novembre 1978 alla morte è presidente dell'università LUISS di Roma[5], che nel 1994 (a un anno dalla sua morte) cambiò il nome in LUISS Guido Carli. Tra gli aneddoti della politica italiana, si ricorda il grido di Giulio Andreotti nel corso della seduta della direzione DC del febbraio 1992 con cui si dovevano assegnare i collegi senatoriali. Una volta chiusi i lavori, Andreotti lanciò un urlo: "Abbiamo dimenticato Carli!". Fu così che i maggiorenti democristiani dovettero riaprire il tavolo di discussione e attribuire a Carli un collegio senatoriale, che tuttavia alla prova elettorale si rivelò perdente.[senza fonte]
Autore di numerose pubblicazioni di carattere economico, nella metà degli anni settanta collaborò con il settimanale L'espresso sotto lo pseudonimo di Bancor. È autore dell'autobiografia Cinquant'anni di vita italiana (Laterza, 1993), redatta con la collaborazione di Paolo Peluffo.
Secondo il giornalista Ferruccio Pinotti, Carli sarebbe stato affiliato alla loggia massonica "coperta" Giustizia e Libertà, legata all'obbedienza massonica della Gran Loggia d'Italia di Piazza del Gesù.

Opere (selezione)[modifica | modifica wikitesto]

  • La disciplina dei prezzi, Torino, Giulio Einaudi, 1943.
  • Le conseguenze economiche dell'evoluzione della tecnica, Roma, Migliaresi, 1944.
  • Economia e tecnica, Roma, Migliaresi, 1944.
  • La riforma industriale in Italia, Roma, Partito liberale italiano, 1945.
  • Verso il multilateralismo degli scambi e la convertibilità delle monete, Roma, Bancaria, 1955.
  • Evoluzione della legislazione italiana sul controllo degli scambi e dei cambi, Roma, Bancaria, 1957.
  • L'economia italiana e la collaborazione economica internazionale, Padova, Universita degli studi, 1959.
  • Intervista sul capitalismo italiano, a cura di Eugenio Scalfari, Bari, Laterza, 1977.
  • Libertà economiche e libertà politiche, Torino, Fondazione Giovanni Agnelli, 1977.
  • Inflazione e ordinamento giuridico, coautore Francesco Capriglione, Milano, A. Giuffrè, 1981.
  • Memorie del governatore, Milano, presentazione di Natalino Irti, Libri Scheiwiller, Credito italiano, 1988.
  • Pensieri di un ex governatore, Pordenone, Edizioni studio tesi, 1988. ISBN 88-7692-160-5
  • Economia, società, istituzioni, Milano, Giuffrè, 1989. ISBN 88-14-01932-0
  • Cinquant'anni di vita italiana, in collaborazione con Paolo Peluffo, Bari, Laterza, 1993. ISBN 88-420-4336-2
  • Scritti di economia internazionale, numero speciale, dicembre 1993 di "Moneta e credito", Roma, Editoriale Lavoro, 1993.
  • Le due anime di Faust : scritti di economia e politica, a cura di Paolo Peluffo, Bari, Laterza, 1995. ISBN 88-420-4849-6
  • Scritti scelti, a cura di Paolo Peluffo e Federico Carli, Roma, GLF editori Laterza, 2000. ISBN 88-420-6112-3
  • Lacci e lacciuoli, prefazione di Antonio D'Amato, Roma, Luiss University Press, 2003. ISBN 88-88877-03-7
  • Considerazioni finali della Banca d'Italia, a cura di Paolo Savona, edizione commentata, Roma, Treves, 2011. ISBN 978-88-8463-002-5

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
— 2 giugno 1962[19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Un'ampia biografia di Filippo Carli, il suo grande collaboratore no che inferiore dott emilio ranali capo del servizio rapporti con l'estero della banca d'Italia a cura di Silvio Lanaro, è disponibile online nel Dizionario Enciclopedico degli Italiani.
  2. ^ Filippo Carli, Le basi storiche e dottrinali dell'economia corporativa, Padova, Cedam, Casa Ed. Dott. A. Milani, 1938.
  3. ^ Bollati Boringhieri Editore - Scheda Libro
  4. ^ La funzione dello stato nella religione politica del fascismo - Santoro
  5. ^ a b c d e f g h i Guido Carli, in Banca d'Italia. URL consultato il 13 marzo 2011.
  6. ^ a b 1976-1980. Guido Carli, in Confindustria. URL consultato il 13 marzo 2011.
  7. ^ Professor Guido Carli of the Italian Foreign Exchange Office, Has Been Elected an Executive Director of the World Fund, Our Washington Correspondent Reports. The Financial Times (London, England), Saturday, May 24, 1947; pg. 5; Edition 18,121.
  8. ^ Italy's Foreign Trade and Balance of Payments. Guido Carli. The Financial Times (London, England), Tuesday, April 23, 1957; pg. 18; Edition 21,144.
  9. ^ Italian Lead in Tariff Cuts Urged, From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Monday, November 17, 1958; pg. 7; Edition 21,627.
  10. ^ Italy's Trading Policy, Guido Carli. The Financial Times (London, England), Monday, June 02, 1958; pg. 48; Edition 21,484.
  11. ^ Need to Solve Trade Problems in Europe. Financial Times Reporter. The Financial Times (London, England), Thursday, April 16, 1959; pg. 8; Edition 21,752.
  12. ^ Dr. Carli is Governor of Bank of Italy. From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Saturday, August 20, 1960; pg. 7; Edition 22,166.
  13. ^ Co-operation by Central Banks Urged. From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Friday, June 02, 1961; pg. 3; Edition 22,406.
  14. ^ Italy's Capital Market—Bank's Warning. From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Tuesday, June 04, 1963; pg. 5; Edition 23,021.
  15. ^ Italy's Credits Bring Renewed Optimism. From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Tuesday, March 17, 1964; pg. [1]; Edition 23,264.
  16. ^ The Importance of Reserves—Dr. Guido Carli. The Financial Times (London, England), Tuesday, February 06, 1968; pg. 16; Edition 24,458.
  17. ^ Return To The Gold Standard Opposed, The Times (London, England), Tuesday, Jun 01, 1965; pg. 19; Issue 56336.
  18. ^ EEC praise for Britain. From John Earle. The Times (London, England), Tuesday, Dec 21, 1971; pg. 16; Issue 58356.
  19. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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