sabato 10 settembre 2016

Caro signor Sindaco Messana, stavolta sono tutto con lei. Può darsi che lei abbia iniziato il novus ordo che da mezzo secolo ci auguriamo al Palazzo delle ex false Clarisse. Intanto è bene che lei faccia trasparenza: che renda pubblica non l'ignavia ma la tracotanza impunita di una nepotistica furba inetta e peggio pletorica compagine impiegatizia. Occorre la scure. Ma purtroppo neanche lei ne avrà il doveroso coraggio. Abbiamo una dozzina di falsi monnezzari quando la monezza per ordine regionale deve essere pastura di giurgintani agli ordini di presidenti regionali finiti nella vicina a me casa penale dopo ponte Mammolo. Un paio di anni fa ci hanno fruttato un costo aggiuntivo di 400 mila euro che neppure i commissari antimafia governativi seppero infilare dignitosamente nei vari capitoli del bilancio comunale, abbiamo sagrestani che si preoccupano solo del loro collabente bar, abbiamo agenti turistici in tutt'altre faccende affaccendate, abbiamo uscieri museali che chi li ha mai visto, abbiamo di tutto meno che esecutori delle mansioni per le quali pro forma sono inquadrati nei ruoli comunali. Del resto abbiamo un segretario comunale che chi l'ha mai visto. Eppure come salario tredicesima e premio di produzione ogni natale incassa qualche decina di migliaia di euro in aggravio di un bilancio spalmato in so quanti decenni per copertura di deficit, cui il tecnico della tassazione pone spesso ripari inventandosi false evasioni fiscali (ma guardandosi bene dal perseguire quelle esosissime degli amici ed amichette del comune dovendovi forse includere anche se stesso). Non può durare Signor Sindaco: prenda il coraggio con due mani e provveda, denunci, licenzi. Se proprio non se la sente mi nomini vicesindaco gratuito per un anno ed io non avrei né pietà né paure. E soprattutto sacciu lu juocu. Zittu cu sapi lu juocu non mi appartiene. Calogero Taverna

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