venerdì 30 settembre 2016

Angela Dorascenzi Lillo le considerazioni fatte sono carattere. sociale, qui nessuno è giudice togato. Chiunque abbia commesso un reato va sanzionato ma la storia di Marino credo sia un terribile esempio di lotte intestine mal digerite e questo è commentabile da parte dei cittadini.
Lillo Taverna Vedo stilar sentenze da gente senza toga. Per stabilire se qualcuno ha commesso "reato" occorre una istruttoria e poi un triplice grado di sentenze nei competenti tribunali. Altrimenti si viene giudicati a furore il popolo, quel popolo che tra Cristo e Barabba scelse Barabba come di recente a Roma scelse la Raggi. Ho terrore per i tribunali del popolo, per la notte dei lunghi coltelli. Marino? già Marino. Mi pare se non ricordo male che un papa poco misericordioso ebbe a condannarlo in volo su un aereo con una semplice parola "chiaro"!!!!. Si sa: chi di coltel ferisce di coltel perisce. E francamente notai in Marino la doppia morale. Ad ogni modo una carta di credito del Comune data in pasto ai propri collaboratori mentre addirittura si viaggia all'estero mi pare cosa grave assai. E il mio tortuoso dire mi porta a pensare che la via giudiziaria in politica è deleteria come le denunce per requisire le ricchezze altrui ai tempi dei romani di Tacito. Figurarsi poi se bastasse una iscrizione nel libro degli indagati per avere stroncata una propria magari onorevole carriera politica. Ecco perché odio i vostri rumores funestamente penitenziari, di qualsiasi colore siano. Calogero Taverna

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