lunedì 29 agosto 2016

Vogliamo una svolta civile e democratica non un podestà da bello scrivere
Dico che non deve essere né proposto né imposto. Non si tratta di scelte dittatoriali. Non dobbiamo nominare un podestà alla Buttafuoco. Siamo in democrazia. A Racalmuto deve prima formarsi un intellettuale collettivo che coaguli culture scelte civili formuli programmi  e quindi scelga il coassiale candidato a sindaco in uno con la squadra degli assessori e soprattutto che poggi su un nucleo di consiglieri; niente ammucchiate quindi per un sindaco, un unto del signore un benedetto dall'arciprete. Mi chiedo come mai concetti così basilari di una struttura democratica non vengano capiti in un organo che pure dovrebbe rappresentare la massina realtà culturale di Racalmuto che origina dal massimo lume racalmutese, Leonardo Sciascia. E mi meraviglia che senatori deputati segretari provinciali   preti (e spero che non entrino in questo stupido teatrino persino porporati) tutti costoro  non si rendano conto che non è un sindaco in predicato ma una nuova scelta democratica, una indifferibile palingenesi amministrativa racalmutese, per un paese  molto angariato a partire dal Ministero degli Interni, da Cancellieri, da 'Ngilino Alfano dagli assessori regionali dalle questura, prefetture, dal  maresciallo dei carabinieri. dai giornalisti del corrierone, dai giornalisti televisivi e dalla restante plebaglia varia. Certo, bello: senza ideali, senza programmi, senza professionalità, senza cifre etiche collettive, ecco una accozzaglia bianca, una azzurra, una verde che in un agone elettorale cercano con tutti i mezzi di arraffare il massimo scranno di sala Matrona: e così si inizia, ovvio  con la calunnia la diffamazione la demonizzazione dell'avversario; in positivo promettendo sottobanco di piazzare un'altra diecina di LSU o di preordinare incarichetti che distolgano gli anticipi per tombe, perpetue e gentilizie e si destinano a piste per elio-porti al cimitero (sic). E cosa importa se non ci si rende conto che in tal modo esploderanno TARSU TARES IMU ADDIZIONALI altri gravami catasto e acqua delle Tre sorgenti e cooperative campagnole passate alle  GIRGENTI ACQUE in uno col recupero di pretese imposte tasse ed aggi scaduti da un quinquennio, e tanto comporti che come per l'anno scorso la tassazione locale arriva a tre volte il PIL locale di Racalmuto: solo che al posto della viceprefetto donna proveniente da Roma, una volta la settimana, ci piazziamo il giornalista dal bello scrivere, il mezzo busto o l'unto dal novello arciprete. Ma Racalmuto è ancora così tonto? Non ci credo.

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