lunedì 15 agosto 2016

Lillo Taverna ha condiviso la foto di Ornella Pennacchioni.
Ornella Pennacchioni con Leonardo Micucci e altre 34 persone.
"EHI TU, FAMIGLIA REGOLARE,
CHE CI SIA QUALCOSA DA RIVEDERE?"
(Figli dominanti crescono)
di Ornella Pennacchioni.
...
Evviva, evviva! E' nato il nostro bambino! Vieni da mamma e papà. Ah certo, prima della calata del latte c'è stata la salita del seme. Ovaie gagliarde, ovaie in ritardo, ovaie incoscienti, ovaie premurose. Le più immorali sono le ovaie in gara con l'amica che già si vanta di prole col marito addestrato come un cane da riporto. E il mistero si compie. Il bimbo nasce, cresce fra gare e competizioni di mamme sfaccendate al parco. Dalla tutina Petit Bateau alla sacca Vuitton. Dalle colichette gassose alla cellulite sulle chiappe della sgravata di fresco. E suvvia, intanto il bimbo cresce. Sogno di sposa, sogno di mamma e di papà! Il pargolo finalmente all'asilo, dove, smocciolato a presa rapida sui jeans della mamma come un rocciatore, lo lasci per necessità, e perché così fan tutte. W.A.Mozart docet, ma non c'entra affatto. Tempo una manciata di anni come spicci, sulle saccocce delle mancette, per ogni bravura, per ogni errore, che è uguale. Il risultato non cambia. Il figlio nasce premiato. E i no? Dove sono finiti? Sopraffatti dai consensi per fare prima, come il figlio del vicino, del compagno di scuola, del rompiballe in piscina. Tutti uguali, in sottovuoto con data di scadenza, ma il figlio non dovrebbe scadere. E non scade fra i permessi e i vizi, perché un giorno, all'improvviso, massimo anni dieci, il figlio, diventa autonomo. Che sennò da grande non se la sa cavare, mica deve crescere inibito, mai sia facesse la figura di non sapere il significato del dito medio. Piccolo e pronto per cose grandi. A seguito, e rapidamente, al figlio verrà concesso il comando sul genitore. E' lui che decide se farti morire di paura, è lui che scappa di casa per alzare la posta, è lui col bicchiere in mano, anulare e mignolo a reggere la sigaretta, è lui che sfida la libertà tua. Mamma e papà gli hanno detto che a dieci anni era un ometto. Stretta la foglia, larga la via, ha ragione lui.

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