lunedì 4 aprile 2016

Una storia di conigli


Che la Maria Angela abbia generato alla vita i baronetti  non ci sono dubbi, ma essendo mater semper certa, non ci metterei la mano sul fuoco che li abbia generati proprio al barone

Per un figlio di puttana gridato al barone, la guardia  martorana ci guadagnò mortal schioppettata-

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Ho altre informazioni: nessuno osava dare del figlio di puttana al barone Tulumello. La guardia non sarebbe Martorana ma Martorelli parente di Sciascia. E Sciascia ne parla ma a modo suo. Il barone aveva una bella riserva di lepri e conigli a Bellanova. La guardia campestre Martorelli vi girava attorno e impallinava i conigli fuggitivi. Chiamato dal campiere dinanzi al barone apparentemente sonnolento. il Martorelli testa calda osa dire al Campiere "zittu tu; lassa parlari a iddru (il signor barone) ca è un uomo". Istantaneamente il Barone si alza e chiude la discussione. All'inizio di quella che era la mia Via Fontis lu zzi carmilinu  o chi per lui teneva putia di piduzzi e vinu. Vennero da Favara. Si sedettero. Si avvicinò un mammasantissima racarmutisi. Scendeva in quel momento su un'ardita jumenta il Martorelli per  andare ad abbivirari la viestia a la Funtana. "iddu ie'" dice il mammasantissima. I bravacci si stuianu lu mussu si alzano, manco pagano. Ci pensa il mammasantissima e seguono il Martorelli sino a la Funtama. Quindi imbracciano due belle lupare  e il Martorelli ci resta morto stecchito. Il Barone  si fece due anni, ma alla fine fu assolto con formula piena. Atti processuali checché ne scrive Leonardo Sciascia. Modestamente ne ho scritto anch'io e sinora carte alla mano nessuno ha osato contraddirmi. Come quando scendo in difesa di Messana.

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Solo per coniglietti e leprotti?

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Così andavano le cose allora a Racalmuto. Per me però meglio di ora che ti appioppano tasse che hai regolarmente pagato e manco ti chiedono scusa.

Calogero Taverna

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