mercoledì 10 febbraio 2016

Lillo Taverna Carissima Tina - io ti chiamerò sempre così perché con questo bel diminutivo ti ho conosciuto,quando? 40 anni fa? - mettendo da parte i cimenti occasionali. pensavo all'eterno femminino, specie stamani nei corridoi di un ospedale.
 
L'eterno femminino è quello nobilissimo della maternità, quello dell'amore, quello del sogno, quello della benevolenza. Tutti veniano dall'eterno femminino.
 
Due cose mi lasciano perplesso: l'intestardirsi anche quando non c'è necessità alcuna e il rapporto della donna col potere.
 
Il potere nella famiglia. Il matriarcato in Sicilia di cui parlò Sciascia è effettivo. Il potere nell'educazione. E qui forse positivamente. Il potere negli ordinamenti giudiziari. Che ti debbo dire? La Boccassini mi terrorizza. Fu davvero quello che mi confidarono in quel di Trapani con Falcone? (Io non credo né nei santi né negli eroi, forse nei navigatori). Il potere nel mondo del lavoro: subalterno dicono., ma subdolamente condizionante. Il potere nei palazzi dello Stato? Anche qui come prima. Il potere delle donne nella chiesa. Se la chiesa è così sessuofaba non è perché ebbero a dominare Santa Teresa d'Avila, Santa Caterina da Siena, Santa Giovanna d'Arco, la Santa Vergine Maria, Madre Teresa di Calcutta, Suor Pasqualina di Pio XII, tutta quella schiera di monache, di orsoline e via discorrendo? Forse qui divento antipatico; meglio che mi stia zitto.

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