martedì 23 febbraio 2016

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Prima dell'unificazione tra i due paesi, bisogna unificare le tradizioni. I racalmutesi partecipano alla rappresentazione sacra di Grotte. In cambio, grottesi nella recita per…
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Il regista o il professionista.il colto pro in quanto contro e contro in quanto colto, è inafferrabile perché non colloquia eloquia.
Ma noi vetusta gente di bancario sopravvivere non attingiamo vette del sovrumano pensare arguire condire ricreare sovra ordinare.

Vedo che Colpi di Spillo cessato il suo furore antistorico contro la mia modestissima persona, un po’ imbarazzato per il mio soffriggerlo nel suo scadente olio della fole storica e cronachistica si lancia nella innocua provocazione dell’inciucio con Grotte, nel diversivo ebete e fuorviante.

Quale il problema? L’inciucio con Grotte non s’ha da fare né oggi né mai perché non si può fare né oggi né mai: siamo due “spazi vitali” come disserta Forsthoff in un testo classico di diritto pubblico.

Han ben poco da dire, siamo due “spazi vitali” con codici genetici distinti e confliggenti, realtà medievale quella di Racalmuto con quel Musca he viene da Modica a far il signorotto in terre ove poter accogliere sfruttare e far moltiplicare i dispersi arabi che il borgognone Gerlando ha fatto divenire marrani, e ciò quando Gructi era di là da venire, panzane essendo le invenzioni di una Erbesso greco-romana o peggio di una appropriazione indebita di lemmi endrisiani

Gructi aspetta il 13 dicembre 1527 per avere il suo atto notarile di nascita feudale (intendesi quell’illogico metagiuridico aborto del feudalesimo siciliano) e solo allora per autorizzazione di Carlo Quinto tal barone Gaspare Montaperto si mette a razziare feudi vicini tipo quello di Racalmare spettante ai Salamone e nel suo preteso Feudo di Grotte vi fa “sorgere 130 case. I primi abitanti provengono da Racalmuto, Girgenti e Favara”, parola di Calogero Valenti costata credo al parsimonioso Comune di Grotte mi dicono 30 milioni di vecchie lire.

Ed ognuno di questi “spazi vitali” crea con lagrime e sangue, il suo amalgama cittadino, inventandosi Madonne miracolosissime intestarditesi nell’impantanarsi nel sacro monte caro a Sciasia

o Sante Vennere vergini e martiri in palese contraddizione onomastica,

o subendo le angherie dei Papi reduci da Avignone

o per contro suscitando uno scisma nient’affatto religioso ma tra preti ribelli ad imposizioni feudali,scisma invero soffocato nelle sagrestie di Racalmuto sotto l’ironico sapere giuspubblicistico dell’Arciprete Tirone, finito poi scomunicato per avere di straforo messo le mani in alcuni beni dell’Asse Ecclesiastico rapinato dai Sabaudi.

Insomma piaghe e ferite diverse ma sempre tragiche che in modo diverso e spesso contrapposto ci portiamo dentro ognuno per la sua strada, noi di Raclamuto invasi magari dai grotteschi che si sono appropriati delle terre della Confina facendo evasione catastale e monnezzara (vedasi tra i 548 evasori dell’ Albo Comunale on-line del 2012)
Noi di Racalmuto fregati dall’Egidio di Grotte che si è appropriato del cedevole Malgrado Tutto Siasciano per dar Colpi di Spillo a vanvera e derubati anche del nome di Sciascia per un premio evaso nell’estranea Racalmare.

Ma sono ciance – tutte – mentre Bisanzio brucia. e brucia nei termini e nei modi che mi sono azzardato d abbozzare in un mio modesto blog che però già vanta 900 mila visitazioni in mezzo mendo. Lo so bene che il grottesco Colpi di Spillo titolerà ancora una volta che burbanzosamente io vada ciarlando “la storia sono io”. Non arrivo tanta protervia ma da bancario dedito ad ispezionare le cialtronate grottesche so bene scoprirle ed anche, se mi si permette, rapportarle. .

Lillo Taverna ha aggiunto 4 nuove foto.

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