martedì 19 gennaio 2016

Lillo Taverna ha aggiunto 5 nuove foto.
1 h · 
La debbo chiamare signora o signor
SUS AN?
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
Non so se chiamarla signora o se chiamarlo signor SUS AN (che io credo stia per Susanna); mi ha chiesto l'amicizia e per mio costume fbeistico subito glielo ho concessa. Subitissimo mi ha secondo lei preso in castagna con l'insana approvazione del Regolamento monnezzaro dei signori nostri amministratori (maggioranza e minoranza).
L'ho rimbeccata, e sinora non mi risponde. Sono entrato nel suo profilo e sono rimasto con un palmo di naso: non c'è nulla che mi possa permettere di individuarla, manco se è maschio o femmina.
L'unica cosa che ho potuto desumere è che lei soffre di bigottismo magiucoriano come qualche mia vecchia acerrima nemica.

Credevo chiusa la faccenda, senonché stasera al Circolo Unione mi sento - oddio con tanta gentilezza e bonomia! - redarguito quasi con le sue stesse parole da un padre di un giovane consigliere.
Si vede che i ragazzuoli e le ragazzuole del Consiglio Comunale vanno a piangere sulle spalle dei loro genitori per il maltrattamento da me subito.
Io non solo non ritiro nulla, ma dopo avere ribadito TUTTI A CASA sunnu carusi e cu si curca cu li picciliddri agghiorna cacatu, ribadisco anche con maggiore cattiveria le mie accuse.
Orsù dunque, i COMMISSARI in articulo mortis, il 21 maggio 2014, stilano un regolamento monnezzaro un UIC, una TARI insomma ove a noi racalmutesi per salvarsi il loro culo ce lo mettono e con gusto nel nostro. Un'attenta lettura avrebbe mandato a carte 48 quel groviglio tassaiolo.
Tra un verro volpino e l'altro, mettono in albo pretorio quel portento tributario e se ne vanno. Nel foglio finale mettono le loro firme e accanto il segretario generale dott. Calogero Ferlisi convalida.
Quel provvedimento, sarebbe restato per 15 giorni all'Albo per consentire reclami e opposizioni.
Vi furono, non vi furono, non so; ancora stasera la nota finale che recita "la presente deliberazione è divenuta esecutiva il .... ai sensi dell'art. 12 della L.R. 44/91". risulta intonsa. Il segretario generale non firma nulla. Mostro la fotocopia a dimostrazione di quello che affermo. Certo se vi sono altre carte a sconfessione di quel che dico, io non sono in grado di saperlo. Ma io sto all'ALBO PRETORIO e quindi sono portato a ritenere che quel REGOLAMENTO E' NULLO in radice per gravi vizi di forma.
Un consiglio comunale appena avveduto, quando non so chi ma credo Lauricella, predispose il testo delle tariffe monnezzare (delibera 25 del 30 lug. 2014) e vi intrufola tra VISTI E CONSIDERATI, questo anomalo "RICHIAMATO, pertanto, il 'Regolamento comunale per l'applicazione della tassa sui rifiuti (TARI), approvato con propria deliberazione dalla Commissione Straordinaria, in funzione di Consiglio Comunale n. 12 del 21.05.2014', doveva all'unanimità saltare per aria e gridare ma chi vuole turlupinare? chi vuol fa passare per "perfezionato" un atto amministrativo che invero era viziato da gravissima irregolarità formale?
Credo che qualcosa ci sia stato, perché dattiloscritto risulta che 'il proponente era Il Segretario Generale Avv. Calogero Ferlisi' e poi viene aggiunto a penna, su proposta del Responsabile del Servizio/ e quindi una parola che non riesco a leggere.
Comunque alla fine il Presidente (che non so chi sia stato) proclama di dare lettura "della proposta di deliberazione, dando per integralmente letti e conosciuti gli atti tutti a corredo della stessa".
Nessuno eccepisce alcunché. A questo punto quel rinvio ricettizio, a sanatoria di ogni regolarità, cementifica l'ordito tassaiolo dei Commissari. Ne sono responsabili tutti i consiglieri presenti, tutti e 14, maggioranza e minoranza. Hanno reso operativo un regolamento monnezzaro ammazza racalmutesi. Lo stiamo vedendo con la tassazione monnezzara del 2014 ove ci negano persino l'unico beneficio che era previsto per i pensionati ultrasessantacinquenni.
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
Tutti a casa.


Inizia la discussione. A dire il vero il Pagliaro solleva la questione IUC. Il DI VITA lo zittisce subìto invitandolo a non rompere, perché si erano riuniti per approvare e subito e male il tutto "SENZA RINVII"

Il Guagliano si limita a voler la illustrazione dell'Ufficio Interessato (sarà rimasto contento di quello che dopo farfuglia il Lauricella? Non lo sappiamo). Il Consigliere Romano va per la tangente. Il sindaco entra a piedi giunti per parlare di altro. Fuori tema, "il Cons. PAGLIARO chiede chiarimenti sull'acquisto di software". Trasformatosi in medico Emilio dà lezioni sulla "schizofrenia". Il Cons. Romano chiede quello che nessuno vuole: "elaborare una proposta di modifica". Neppure i suoi lo seguono. Inspiegabilmente il PAGLIARO "alla luce delle illustrazioni e dei chiarimenti forniti dall'Ufficio [quali?] ritira la proposta di rinvio dell'argomento ad altra seduta consiliare". GUAGLIANO non si smentisce, vola alto. "invita i Consiglieri Comunali ad intraprendere una battaglia politica sul punto anche in sede nazionale e regionale". Campa cavallo che l'erba cresce. 
Finito. Tutto qui. Quali osservazioni significative ci regala la MINORANZA? NESSUNA. Si guardano in faccia. Il copione è già scritto. Con quella ritirata strategica di PAGLIARO la maggioranza si ricompatta, non c'è bisogno della minoranza, può apparire illibata. Ha votato inutilmente e INGIUSTIFICATAMENTE contro. Che cavolo di opposizione è mai questa? In altra occasione a Settembre, quando la Maggioranza ebbe gravi mal di pancia in contraddizione a questa votazione la minoranza votò a favore.

Giocano con il nostro sedere. E dopo manco i 15 giorni di rito si accordano. Maggioranza sì, minoranza no (ma ininfluente) ed ecco questa altra ignominia delle tariffe vessatorie della monnezza viene varata. Questo illecito tariffario monnezzaro. (Il relativo regolamento non aveva seguito l'iter di legge). L'atto vessatorio viene varato con immediata esecutività. Nessuno della minoranza che eccepisca che così si infrange il più elementare diritto democratico: avanzare reclami e opposizioni.
RIBADISCO 
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

TUTTI A CASA
(cu si curca cu li picciliddri aggiorna cacatu).
Pubblico i fogli delle delibere a dimostrazione che parlo a ragion veduta.
Approvo in toto il documento che per quanto possa occorrere ha il mio entusiastico plauso. Invito chi dovesse trovare interessante questa nostra iniziativa di associarsi a noi. Non v'è gerarchia di sorta, né disciplina alcuna. Volontariato puro e attaccamento anche morboso a questo nostro BORGO NATIO ab immemorabili chiamato RACALMUTO.
Racalmuto
Esiste un modello di sviluppo cittadino attraverso la cultura.
Può la cultura, realmente, fungere da traino per lo sviluppo di una piccola città di provincia? È la domanda che da qualche tempo ci si pone e alla quale da qualche tempo sono date delle risposte “politiche” fortemente inadeguate. Esempio lampante per la nostra città quanto è avvenuto alla fine del secolo scorso, precisamente, nel 1996 con la proposta che veniva dalla Fondazione Nievo per la creazione di Enti, denominati «Parchi letterari» i quali secondo il progetto iniziale avrebbero dovuto essere degli incubatori d’iniziative e idee ante litteram e che alla fine fallirono miseramente perché fortemente condizionati da personaggi che ruotavano intorno alle strutture che in brevissimo tempo portarono al completo naufragio dell’idea iniziale. Esempio emblematico, ancora una volta il caso del Parco Letterario “Regalpetra” che approvato in prima istanza, è messo in naftalina, successivamente ripreso, sembra per l’ovvio e onnipresente interesse politico che aveva necessità di elargire denaro pubblico non più alla struttura iniziale prevista, ma a gruppi specifici. Così alla fine a Racalmuto centro primario dell'iniziativa, furono destinate somme irrisorie, del già esiguo contributo, finito in ristrutturazioni di locali mentre l’asse d’interesse fu spostato altrove, tradendo quello che era la premessa iniziale del progetto, lo sviluppo attraverso la cultura, tutto grazie all’intervento di forze politiche poco interessate allo sviluppo cittadino reale. 
Questo l’antefatto, tuttavia attorno all’ipotesi di sviluppo attraverso la cultura si continua a discutere ed è proprio questo che ha visto seduti attorno ad un tavolo un gruppo di cittadini di Racalmuto, i quali, ovviamente, credono a questa ipotesi e in virtù di questo convincimento hanno elaborato un piano di sviluppo territoriale che fa leva su quanto il territorio offre e mette a disposizione per questa ipotesi. Promotore dell’iniziativa il dottor Calogero Taverna, che ha riunito attorno ad un tavolo di lavoro, Francesco Marchese, Alfonso Lo Sardo, Salvatore Picone, Gaetano Scimè, Luigi Falletti. 
Ipotesi per un piano di azione di sviluppo territoriale
Le considerazioni iniziali del Dottor Taverna, hanno subito puntato verso l’interazione e la collaborazione con la Fondazione Sciascia, Ente presente sul territorio che pur avendo notevolissime possibilità di espansione e di sviluppo per svariati motivi non è mai entrata “nei cuori” dei racalmutesi, relegando di fatto ogni sua iniziativa ad un ristretto nucleo di interessati. Sulle cause ed i motivi di questo “distacco” molte sono le congetture, ma si è preferito passare al piano di azione operativo che vede in questi punti le principali direttrici da sottoporre congiuntamente all’amministrazione pubblica e al CdA della Fondazione:
Il territorio di Racalmuto, antropizzato fin dal periodo neolitico per la presenza delle miniere di sale, ha conservato pressoché intatte nel suo territorio le tracce del suo importante passato, fatte salve le zone che nel corso degli anni sono state sistematicamente depredate da tombaroli come ad esempio il territorio afferente al sito conosciuto come “Grutti di Fra Decu” o “Anime Sante”. Questa consapevolezza di straordinaria importanza storica, tale in certi punti da poter riscrivere la storia del passato dell’intera isola non è mai stata oggetto di alcuna campagna seria di studio e scavi. Consapevoli della relativa mancanza di interesse da parte delle amministrazioni politiche siciliane che per incompetenza o mancanza di fondi, non hanno mai ipotizzato lo sviluppo di un territorio attraverso la salvaguardia e la gestione delle vestigia del passato. Pertanto, l’attivazione di una serie di studi e di ricerche sul territorio potrebbe già fornire una base da cui partire. 
Racalmuto, ha avuto nel suo recente passato alcuni protagonisti della storia della nostra nazione, uno dei quali ha suscitato una lunga serie di studi sul proprio operato divenendo protagonista di una lunga querelle storica che giusto in questi mesi ha visto una sua vivace ripresa. L’ispettore di Polizia Messana e la sua azione operativa durante il periodo del suo lungo servizio di casa Savoia prima e della Repubblica dopo hanno messo in luce diversi aspetti che meriterebbero adeguata attenzione e studio.
Il tessuto urbano antico di Racalmuto, ha subito nel corso degli anni un progressivo abbandono a causa del fenomeno dell’emigrazione, ripreso negli ultimi anni a causa della gravissima crisi economica che ha di nuovo colpito il meridione cui ha dato il colpo finale l’elevatissima tassazione cui sono sottoposti gli immobili che in più di un caso hanno portato alla cessione degli immobili o alla demolizione degli stessi. A questo va associato il disinteresse dei proprietari verso talune loro proprietà il cui recupero potrebbe fornire a Racalmuto altre e nuove ipotesi di sviluppo.
Il comparto dell’agricoltura langue sotto il giogo di leggi inique e orientate ai prodotti esteri, quasi sempre inferiori in qualità commerciale rispetto ai nostri i quali tuttavia pagano lo scotto di numerosi passaggi che ne fanno lievitare i costi e che però non garantiscono alcun guadagno ai produttori. Nel nostro territorio esistono ancora numerose specie di frutta “minore” che nell’ottica del mantenimento della biodiversità che è uno dei cardini di expo 2015.
Posti queste premesse è necessario:
Creare un collegamento stabile e duraturo all’interno della Fondazione Sciascia con il quale sviluppare progetti di interesse culturale. Ognuno per propria competenza e possibilità potrà così afferire alla Fondazione nuova linfa e nuovi linguaggi. (Storia, Musica, antropologia).
Utilizzare l’egida della Fondazione per la partecipazione ai bandi per l’incentivazione e lo sviluppo della Cultura e del potenziamento dell’identità dei luoghi e del territorio, che tra poco saranno emanati dalla Comunità Europea.
Utilizzare, ove possibile, la tecnica del crowdfunding per la realizzazione dei progetti base per lo sviluppo territoriale.
Potenziare e sviluppare la produzione di beni agricoli d’eccellenza usando le più avanzate tecnologie (cultura idroponica, coltivazione fuori terra) e nel contempo preservare e catalogare tutte quelle sementi e frutti che costituiscono vera ricchezza territoriale.
Attingere alla progettazione e programmazione europea attraverso, se necessario, l’apporto di apposite società di progettazione, per il recupero dei beni urbanistici territoriali, ricorrendo ove necessario all’acquisizione del bene.
Il nostro augurio è che le idee progettuali espresse ed il desiderio reale di poter contribuire allo sviluppo territoriale, lontani da ogni logica di interesse di parte espresso dalla politica negli ultimi anni, possano trovare accoglimento presso gli enti interessati e maggiormente tra coloro i quali credono nelle enormi potenzialità del territorio.

Luigi Falletti
Con un mio amico FB ho avuto quest’oggi questa conversazione. La pubblico anche se la suddetta persona non tollera che io renda pubblico il nostro riservato affabulare. Naturalmente ho tolto il troppo e il vano e ogni riferimento personale. Pubblico la diatriba solo perché contiene un elogio che mi fa veramente piacere: li hai sotterrato tutti! Spero sia vero. Qualche mio parente stretto mi aveva ammonito che in un post che mi sta molto a cuore ci sono troppi sottintesi perché se ne colga l’efferatezza dei miei strali. Ho l’illusione che chi doveva capire ha capito e non sono in pochi, nonostante il mio parlare “desueto e antiquato” o il mio eccessivo dilungarmi che secondo un mio critico induce alla noia e a troncare la lettura. Ma io non scrivo per gli imbecilli e sostanzialmente scrivo a futura memoria. Perché? Non posso farne a meno!

Su rai 1 sto seguendo un film sul caso sindona.
E' tutta una sfilza di cazzate. Falsità. Per la miseria, io c'ero. So come davvero stavano le cose. E' deprimente: ecco come ancora si resta abbarbicati alla MENZOGNA DI STATO.

Non ci sto capendo niente.Ho chiuso.

Perchè non scrivi un libro su questo caso.
Pensa che stavo mandando quello che ti scrissi in rete. Bloccato. E prima ancora per un altro post, bloccato. Ovviamente ho aggirato l'ostacolo e li ho fatti fessi. Va a finire che avevi ragione tu.
Hai comunque tutto documentato e conservato:In che cosa ho avuto ragione?
Per il fatto che qui a FB censurano

E tu come li hai fatti fessi
Mettevo lunghi titoli. Li ho resi striminziti e innocui e Google li ha divulgati.

Come posso trovare"il tesoretto?"

mi pare che bisogna parlare in sottointesi

in contra omnia?
Ma è pur possibile che se ne accorgano e procedono in modo ancor più drastico. Specie ora che sono terrorizzati per quel criminale che annunciava in FB l'uccisione della maglie avendone pare applausi.

Parlo ovvio del mio blog CONTRA OMNIA RACALMUTO.

scrivi il libro e lo pubblichi.Io ti farò il tifo per le vendite.

Io solo ho capito come trovare il blog.Infatti è tutto sparso.Però una volta trovato l'argomento puoi spaziare.

Ho letto qualcosa in contra omnia,
mi devi scusare. Sono stato interrotto dal mio amico prof. Agato Bruno per una riedizione delle musiche a commento dei suoi quadri tratti dalle favole della dittatura di Sciascia. Non potevo interrompere
non ti preoccupare.Ho pensato che qualcuno ti chiedesse la verità sul caso sindona

youtu.be

www.rainews.it

Lillo Taverna Sono ferocemente antifascista ma sono anche romano e so come vanno le cose nella Capitale. Sappiamo tutti come si atteggiano gli organi di polizia giudiziaria, dormienti spesso quando ci sarebbe da star svegli, frementi quando il potente cade. E se Alemanno verrà assolto (io penso prosciolto persino in istruttoria) chi lo ripagherà da tutto questo mare di merda che lo sta sommergendo? La Costituzione non dice che ognuno di noi è da presumere innocente sino a sentenza passata in giudicato? Bah! Resto sempre vetero comunista tutt'altro che pentito, convinto che la verità è sempre rivoluzionaria (mi pare lo dicesse il compagno Pajetta).


Questo mio piccolo ironico post lo oggi lanciato in una sorta di fossa dei serpenti, serpenti velenosissimi di stampo rosso antico, di gente insomma arrabbiatissima che vuole (come me) la resurrezione del vecchio grintoso cattivo battagliero PCI- E’ passato indenne, anzi con qualche applauso. Che il mondo stia davvero cambiando?



La voglia di apparire morali è sempre dirompente negli uomini di poca morale. Sono quindi moralisti. Protervi e insolenti. Han sempre voglia di trovare un reo di comodo da giustiziare. Insomma il Cristo
su cui far le loro miserie, i loro latrocini le loro persino evasioni fiscali. Il cattivo è sempre l'altro, il potente, di questi tempi dicono il politico, l'uomo dal colletto bianco, l'arricchito, il nemico, l'antipatico.


Io vorrei dire a certi miei amici di Malgrado Tutto, se ad una vostra pronipote dovesse capitare quello che sta colpendo una pronipote di Ettore Messana cosa direste? Contestano alla signora pronipote di Ettore Messana di essere una reproba perché il suo bisnonno per i pennivendoli politici di oggidì era stato uno stragista di stato a Riesi, addirittura un criminale di guerra a Lubiana, il capo del banditismo (prima ‘politico’ timidamente per Li Causi, poi - per i grafomani di Malgrado Tutto “Capo del Banditismo” tout-court) palermitano. 

E’ da un anno che rinvengo domunenti, notizie, collegamenti storici e cronacistici che ridicolizzano tutte e tre siffatti calunniosi addebiti. Niente da fare. Ci si mette ora Malgrado Tutto. Contrabbanda per oro colato un malaccorto rapporto di un ispettore che cercò di scaricare sull’ultima ruota del carro, un insicuro vicecommissario giovane e forse addetto al commissariato della lontana Mussomeli, responsabilità (se tali poi erano) della Benemerita Arma dei carabinieri dello Stato Maggiore dell’esercito e persino del Prefetto di Caltanissetta, volendo noi escludere quelle del politico del luogo, l’on. Pasqualino Vassallo. 

Figurati quando scopriranno che anche un generale dei carabinieri scese a Rieti- A loro non importa che anche quello scarica barile finì in modo miserevole. Che nulla ebbe poi a venire addebitato al Messana che poté senza raccomandazioni e senza appoggi politici (di grazia non parliamo di mafia e di fascismo) assurgere ad altissimi gradi ed a gloria nazionale. Delenda Cartago: il giudice ora è Malgrado Tutto. 

Mi si dice: ma guarda che un assistente universitario, avendo tempo da perdere, si è recato a Roma e ha trovato il fascicolo personale di Messana- Frottola: il fascicolo personale di Messana è ancora top secret al Viminale. Quell’assistentucolo si partì da Palermo per Roma ove non poté starci molto perché Roma è la città più cara d’Italia. Io invece a Roma ci sto e il primo piano dell’Eur ove si studia l’archivio centrale di stato è come casa mia: basta che prenda il 31 e vi arrivo in meno di venti minuti.
Se non fosse comico sarebbe tragico che a fare gli accusatori d’inflessibile morale è gente, racalmutese purtroppo, i cui fascicoli personali dimorano in certi Giochi di Potere. Vorrò vedere i loro pronipoti quando si vedranno infilzati perché qualcuno ha trovato una lettera anonima o un eccesso di zelo di qualche maresciallone dell’antimafia che ne dice peste e corna. Ma furono assolti, non vi fu luogo a procedere. Per i pennivendoli del futuro sarà la stessa pacchia dei pennivendoliall del presente: dagli all’untore, dagli al mostro. Ma quella chi è? È la pronopite di colui che se ne andava a mangiare a a Racalmuto il verro volpino a Gargilata. Divorzio assicurato, carriera stroncata. 

Ma già anche a Racalmuto, anche in Malgradotutto si pensa che il reprobo, l’immorale lo stragista di stato, il criminale di guerra, il capomafia immondo non può che essere l’altro, l’antipatico, il politico di parte avversa, quello che diventò sindaco, assessore, commissario di pubblica sicurezza persino commendatore (solo 500 in Italia) di san Maurizio e san Lazzaro, che è poi ancora una commenda di riferimento di Casa Savoia. 

La Cernigoi spara. Il Messana (sostanzialmente in quel tempo esautorato questore nella strana provincia di Lubiana, dopo avere trucidato chissà quanti partigiani titini,. per premio nel 1942 fu insignito della commenda di Casa Savoia (che all’epoca manco esisteva). Una panzana così grossa dovrebbe passare sotto silenzio non tanto per rispetto della signorina titina quanto per decenza ed amor patrio; invece Malgrado Tutto pur di impedirmi di chiedere la titolazione di una strada ad Ettore Messana me la propina con grosso risalto tipografico a maggior mio scorno.

Sia chiaro io me ne fotto e in fondo me la rido: mi stanno facendo tanta pubblicità e quindi ringrazio. Ma mi fa senso che si presti ad una sì indegna diffamazione quel giornaletto che si vanta di essere sempre quello del moralista Sciascia, che invero in tutta la sua vita amò solo la ricerca della verità, soprattutto controcorrente.


Meraviglioso!Hai sotterrato tutti!
Grazie. Domani parto da Racalmuto alle ore 14. Da Canicattì alle ore 14,30. Dall'aeroporto di Catania alle ore 18,50. A Roma alle ore 20,10. A casa alle ore 21,30 se tutto va bene. Con queste coordinate e con certi potenti nemici che sono tornato a bersagliare se mi controllano possono davvero organizzare un complotto ai miei danni.
Sto leggendo le tue ultime invettive.

Però dovevi nominare il "pierino di turno!"
Quelli se vogliono se le prendono senza di te. Io però faccio lo spavaldo perché so che ormai non mi fanno più niente. Ieri sera tutti a piangere per la moglie del caramellaio, tutti a intenerirsi per il figlioletto che ora ha una bella rendita di posizione: figlio di un padre eroico- Calogero Taverna che parli di Donna del Mossad ed altre diavolerie: nessun più gli crede. ORMAI LA MENZOGNA DI STATO è canonizzata persi una finction come uno shere di 10 miloni di italspettatori beoti.

Le ultime cose non le ho capite!

Oggi avrai lottato con tutta Racalmuto a quanto pare!

Dimmi quali ultime cose e te le spiego. Con Racalmuto non litigo, mi diverto. Li ho tutti in pugno. Sono cattivo io e più permaloso di te. Ecco perchè ho distrutto il pierino di turno con cui ho un vecchio conto. L'ho sbeffeggiato e gli ho tolto l'amicizia FB. Non potrà rispondermi anche se credo che stia friggendo

Lillo Taverna
 Sono ferocemente antifascista ma sono anche romano e so come vanno le cose nella Capitale. Sappiamo tutti come si atteggiano gli organi di polizia giudiziaria, dormienti spesso quando ci sarebbe da star svegli, frementi quando il potente cade. E se Alemanno verrà assolto (io penso prosciolto persino in istruttoria) chi lo ripagherà da tutto questo mare di merda che lo sta sommergendo? La Costituzione non dice che ognuno di noi è da presumere innocente sino a sentenza passata in giudicato? Bah! Resto sempre vetero comunista tutt'altro che pentito, convinto che la verità è sempre rivoluzionaria (mi pare lo dicesse il compagno Pajetta).


Questo mio piccolo ironico post lo oggi  lanciato in una sorta di fossa dei serpenti, serpenti velenosissimi di stampo rosso antico, di gente insomma arrabbiatissima che vuole (come me) la resurrezione del vecchio grintoso cattivo battagliero PCI- E’ passato indenne, anzi con qualche applauso. Che il mondo stia davvero cambiando?



La voglia di apparire morali è sempre dirompente negli uomini di poca morale. Sono quindi moralisti. Protervi e insolenti. Han sempre voglia di trovare un reo di comodo da giustiziare. Insomma il Cristo
su cui far le loro miserie, i loro latrocini le loro persino evasioni fiscali. Il cattivo è sempre l'altro, il potente, di questi tempi dicono il politico, l'uomo dal colletto bianco, l'arricchito, il nemico, l'antipatico.


Io vorrei dire a certi miei amici di Malgrado Tutto, se ad una vostra pronipote dovesse capitare quello che sta colpendo una pronipote di Ettore Messana cosa direste? Contestano alla signora pronipote di Ettore Messana di essere una reproba perché il suo bisnonno  per i pennivendoli politici di oggidì era stato  uno stragista di stato a Riesi, addirittura un criminale di guerra a Lubiana, il capo del banditismo (prima ‘politico’ timidamente per Li Causi, poi -  per i  grafomani di Malgrado Tutto “Capo del Banditismo” tout-court) palermitano.

E’ da un anno che rinvengo domunenti, notizie, collegamenti storici e cronacistici che ridicolizzano tutte e tre siffatti calunniosi addebiti. Niente da fare. Ci si mette ora Malgrado Tutto. Contrabbanda per oro colato un malaccorto rapporto di un ispettore che cercò di scaricare  sull’ultima ruota del carro, un insicuro vicecommissario giovane e forse addetto al commissariato della lontana Mussomeli, responsabilità (se tali poi erano) della Benemerita Arma dei carabinieri dello Stato Maggiore dell’esercito e persino del Prefetto di Caltanissetta, volendo noi escludere quelle del politico del luogo, l’on. Pasqualino Vassallo.

Figurati quando scopriranno che anche un generale dei carabinieri scese a Rieti- A loro non importa che anche quello scarica barile  finì in modo miserevole. Che nulla ebbe poi a venire addebitato al Messana che poté senza raccomandazioni e senza appoggi politici (di grazia non parliamo di mafia e di fascismo) assurgere ad altissimi gradi ed a gloria nazionale. Delenda Cartago: il giudice ora è Malgrado Tutto.

Mi si dice: ma guarda che un assistente universitario, avendo tempo da perdere, si è recato a Roma e ha trovato il fascicolo personale di Messana- Frottola: il fascicolo personale di Messana è ancora top secret al Viminale. Quell’assistentucolo si partì da Palermo per Roma ove non poté starci molto perché Roma è la città più cara d’Italia. Io invece a Roma ci sto e il primo piano dell’Eur ove si studia l’archivio centrale di stato è come casa mia: basta che prenda il 31 e vi arrivo in meno di venti minuti.
Se non fosse comico sarebbe tragico che a fare gli accusatori d’inflessibile morale è gente, racalmutese purtroppo, i cui fascicoli personali dimorano in certi Giochi di Potere. Vorrò vedere i loro pronipoti quando si vedranno infilzati perché qualcuno ha trovato una lettera anonima o un eccesso di zelo di qualche maresciallone dell’antimafia che ne dice peste e corna. Ma furono assolti, non vi fu luogo a procedere. Per i pennivendoli del futuro sarà la stessa pacchia dei pennivendoliall del presente: dagli all’untore, dagli al mostro. Ma quella chi è? È la pronopite di colui che  se ne andava a mangiare a a Racalmuto il verro volpino a Gargilata. Divorzio assicurato, carriera stroncata. 

Ma già anche a Racalmuto, anche in Malgradotutto si pensa che il reprobo, l’immorale lo stragista di stato, il criminale di guerra, il capomafia immondo non può che essere l’altro, l’antipatico, il politico di parte avversa, quello che diventò sindaco, assessore, commissario di pubblica sicurezza persino commendatore (solo 500 in Italia) di san Maurizio e san  Lazzaro, che è poi ancora una commenda di riferimento di Casa Savoia.

La Cernigoi spara. Il Messana  (sostanzialmente in quel tempo esautorato questore nella strana provincia di Lubiana, dopo avere trucidato chiccà quanti partigiani titini,. per premio nel 1942 fu insignito della commenda di Casa Savoia (che all’epoca manco esisteva). Una panzana così grossa dovrebbe passare sotto silenzio non tanto per rispetto della signorina titina quanto per decenza ed amor patrio; invece Malgrado Tutto pur di impedirmi di chiedere la titolazione di una strada ad Ettore Messana me la propina con grosso risalto tipografico a maggior mio scorno.

Sia chiaro io me ne fotto e in fondo me la rido: mi stanno facendo tanta pubblicità e quindi ringrazio. Ma mi fa senso che si presti ad una sì indegna diffamazione quel giornaletto che si vanta di essere sempre quello del moralista Sciascia, che invero in tutta la sua vita amò solo la ricerca della verità, soprattutto controcorrente. 
ovA conferma della genealogia racalmutese dell'ispettore generale di PS dottor Ettore Messana adduco i seguenti ulteriori elementi anagrafici. Dunque l'ispettore generale Messana resta sempre di origini racalmutesi anche se nacque a Gela. Il padre era don Clemente Messana che era figlio di don Luigi Messana e Francesca Gueli. Riporto qui sotto l'atto di matrimonio di costoro. In matrice vi sono solo gli sponsali dato che Luigi Messana sposa una di Grotte e precisamente donna Francesca Gueli. Sposano dopo il 28 di aprile del 1844. Luigi Messana era appunto figlio di don Calogero Messana (già deceduto nel 1844) e di donna donna Lucia Nalbone (vivente al momento del matrimonio del figlio). Ciò si desume dalle pubblicazioni matrimoniali di cui all'atto della Matrice di Racalmuto sub n. 233.

Forse risolto il mistero della non rintracciabilità dell’atto di battesimo di don Clemente Messana, il padre del questore. Credo che sia stato battezzato a Grotte il paese della mamma.  

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