martedì 26 gennaio 2016

Con questo spirito e con queste riserve mi rileggo questo mio non recentissimo post. L’ANPI di Palermo mi pare vada messa sotto accusa. I monumenti di Riesi, finanziati non so da chi, sono disdicevoli. Non fanno storia. Direi: fanno sospettare corruzione, malversazione, dispersione di fondi pubblici. Mescolare politica e cronaca, memoria e pervicacia, accondiscendenze e film di propaganda: classiche etichette di una Sicilia che non amo.


 

 

 

 


Faccio ricerche sulla Sicilia nel 1919 in internet ed ho la bella sorpresa d trovarvi un mio non recentissimo post ove si spiega l’intricata vicenda del questore Messana nella rivolta dell’ 8-12ottobre a Riesi-

 

Resoconto di ricerche ancora in svolgimento, vi noto qualche sbavatura, talune inesattezze, non poche lacune. Non sono uno storico, in effetti rispolvero le astuzie acquisite nel fare indagini bancarie d‘alto bordo e le utilizzo nel far le bucce a tanti storici più o meno agguerriti.

Certo, oggi non ho più dubbi che Ettore Messana fu catapultato nei torbidi di Riesi. Ingenuo penare che da un lato vi era un movimento contadino della migliore specie come piacque credere al Li Causi in astuta versione, e dall’altra degli agrari già fascisti che difesero i loro privilegi e le loro angarie con  i mitra dell’esercito appena uscito dalla Guerra del 1915-18.

Il 1919 fu il più tragico anno postbellico, con orde di reduci ormai sbandati,  senza arte né parte. Fomentare rivolte, agitare anche vecchie questioni sociali, far rivivere magari gli ardori dei non lontani Fasci Siciliani, dare offa alla fame di terra della Sicilia contadina e sfruttata è cosa bene indagata dagli storici seri.

Non va dimenticato che si parte da lì per arrivare alla soluzione fascista, ma occorrono ancora quattro anni per quell’infausto avvento.

Ettore Messana nel 1919 ha 31 anni. La sua vita privata di quel periodo ci è tuttora ignota. Mi vien fatto di congetturare che proveniva dall’arruolamento nella guerra che si era chiusa l’anno precedente. Risulterebbe munito di laurea. Quel che è certo è che in quel tremendo ottobre siciliano era ancora modesto VICE COMMISSARIO a Mussomeli.

Gli si intima di recarsi a Riesi a sedare torbidi di complessa eversione. Non si capisce bene se gli vengono affidate due mitragliatrici. In fin dei conti è pur sempre un funzionario di polizia civile.  Baldanzoso, sicuro di sé, iattante, autoritario si mette a incarcerare capipopolo neppure facenti parte dei socialisti ufficiali. Ne fa le spese uno spirito balzano a nome Barbera. Ostenta i due mitra che se non capiamo male sono in dotazione di un tenente dell’esercito.

I torbidi s’infiammano, si attenuano.  Si arriva ad una contrapposizione nella pubblica piazza di Riesi. Un agitatore non siciliano, avventuriero noto alle varie questure, vuole a tutti i costi arringare le folli. Messana glie lo impedisce. Alterchi concitati. Partono dalla folla dei colpi di arma da fuoco che feriscono un militare tale Emmanuele. I militari rispondono al fuoco. La folla inferocitasi avventa contro. Militari e carabinieri allo sbando. Ufficiali e poliziotti, ivi compreso il Messana in fuga. Giunge l’ispettore da Roma Trani. Per cautela manda a casa il Messana-

Il tenente dell’esercito, dopo i torbidi, in un cortile appartato viene ucciso con un colpo di pistola alla gola- Per quale ragione ancora non si sa. Denunce penali, inchieste di un generale dei carabinieri il Densa. Quattro mesi dopo il prefetto di Caltanissetta fornisce una relazione al ministero.  Un documento prezioso per noi: si parla degli sviluppi penali e amministrativi di quella sedizione del 1919. Il Messana non vi appare neppure.

Tutto fa pensare che il vice commissario Messana torni a Mussomeli. Vi inizia la sua lenta e ordinaria carriera. Sta sotto Gueli che perseguita il Vizzini in eterno confino di polizia: Vescovi e gesuiti del taglio di Tacchi Ventura perorano la causa del Vizzini. Niente da fare: il comm. Gueli e sicuramente il suo subordinato Messana sono inflessibili. La nuova lotta alla mafia del fascismo fu cosa seria, Mori o non Mori. Messana non raccomanda neppure qualche suo parente che a Roma aveva fatto il discolo e si becca insieme ad un colonnello della M.V.S.N. avvilenti e durevoli provvedimenti di polizia.

Il fascicolo personale dell’ufficiale di polizia Ettore Messana sta ancora segreto al Viminale; non risulta  versato all’Archivio centrale di Stato.

Certi trafugamenti di carte avvenuti di certo all’epoca di Li Causi quando i comunisti erano ancora al potere, sono troppo avulsi da un contesto enormemente intricato per fare STORIA.

Con questo spirito e con queste riserve mi rileggo questo mio non recentissimo post. L’ANPI di Palermo mi pare vada messa sotto accusa. I monumenti di Riesi, finanziati non so da chi, sono disdicevoli. Non fanno storia. Direi: fanno sospettare corruzione, malversazione, dispersione di fondi pubblici. Mescolare politica e cronaca, memoria e pervicacia, accondiscendenze e film di propaganda:  classiche etichette di una Sicilia che non amo.

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  Nel 1919 - basta avere un minimo di cognizioni storiche - la Sicilia è sotto Orlando e quindi Nitti. Ora potete immaginare voi un giovanissimo funzionario di P.S. che fa sparare sui contadini perché già fascista sino al midollo. Qui si fa ideologia preconcetta faziosa e astiosa. Anch'io ne sono impregnato. Ma ciò non fa storia fa solo infamia, calunnia, minchioneria pseudo storica. Quanto alle faccende dell'OVRA di Lubiana e della intricata e finora per nulla chiara vicenda del bandito Giuliano, a suo tempo

 

 

 

 

 

Leggo in una pubblicazione per commemorare Orcel questo apodittico spunto. La pubblicazione è del 2012- Basta usare il motore GOOGLE - Riesi stage 1919 e l'infamia la si può leggere tutta. Ritenendola infamia noi qui la riportiamo per sbriciolarla:

 

Orcel viene assassinato ad un anno dalla strage di Riesi del 1919 dove vengono assassinati 15 contadini compreso un tenente di fanteria che si era opposto all’ordine fascista di sparare sui contadini che manifestavano per la riforma agraria. Ad ordinare il fuoco in solidale intesa con la mafia è stato un fascista della prima ora, Ettore Messana di Racalmuto, ufficiale di P.S., poi membro dell’OVRA, il servizio segreto, efferato criminale di guerra questore a Lubiana negli anni 40 ed infine lo ritroveremo inspiegabilmente ….Ispettore generale di polizia in Sicilia negli anni 1945!

 

In quella stessa videata su Riesi, è riportata direi piuttosto attendibilmente la famosa faccenda della mitragliatrice messa lì e usata per falcidiare dimostranti piuttosto malintenzionati. Si pone a questo punto un interrogativo. Chi come e quando fu dato l'ordine di sparare sui dimostranti. Poteva Messana commissario manco trentenne essere il responsabile di un siffatto crimine. Se lo fu dove stanno i documenti che lo provano. Come mai un ufficialetto di prima nomina non venne subito radiato dalle forze dell'ordine. Poteva nel 1919 Ettore Messana essere un "fascista della prima ora". Un commissario ventinovenne assolutamente non ha non può avere settarie concezioni politiche. Questo vale persino ora, figuriamo nel 1919. Nel 1919 il fascismo è di là da venire. Il fascismo in Sicilia arriva tardi come forza egemone- Nel 1919 - basta avere un minimo di cognizioni storiche - la Sicilia è sotto Orlando e quindi Nitti. Ora potete immaginare voi un giovanissimo funzionario di P.S. che fa sparare sui contadini perché già fascista sino al midollo. Qui si fa ideologia preconcetta faziosa e astiosa. Anch'io ne sono impregnato. Ma ciò non fa storia fa solo infamia, calunnia, minchioneria pseudo storica.  Quanto alle faccende dell'OVRA di Lubiana e della intricata e finora per nulla chiara vicenda del bandito Giuliano, a suo tempo

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