lunedì 7 dicembre 2015

TANTA PAESANA MALVAGITA' TANTO PIANTO TANTO SANGUE TANTA MISERIA TANTO DOLORE TANTI GRAVAVI TANTA PUNIZIONE TANTA INDECENZA TUTTO FINITO NEL NULLA. TUTTO PRESCRITTO in nome del popolo italiano. Dovrei obnubilare tutta la  mia stima nell'italica magistratura. Desisto.

Inferenza aristotelica ineludibile: ERGO gli esiziali provvedimenti contro il COMUNE DI RACALMUTO della Prefettura di Agrigento, della Regione Siciliana e del Ministero degli Interni risultano inficiati in fatto e in diritto. Chi paga i gravissimi danni che abbiamo subito noi elettori racalmutesi  finiti sotto una dissennata gestione burocratica che ha consegnato alla Corte dei Conti un bilancio di ente in decozione ragion per cui si spalmeranno non so per quanti decenni le disastrose omissioni, insolvenze, malae gestiones di pur gente prefettizia impostaci da Agrigento Palermo e Roma? Mi diranno: prescrizione, non assoluzione. Già! E perché si è arrivati a far decorrere i termini? Perché non si riusciva a provare un bel nulla? Se invece le prove erano a portata di mano perché questo sospetto procrastinare? Colpa dei magistrati allora! Che ci sta a fare in questo caso il Consiglio superiore della magistratura?. Ci sarebbe pane per i denti acuminati del nostro Sindaco, validissimo avvocato cassazionista. Ma per viltate o per calcolo  subìrà tacerà non parlerà non si smuoverà!. Non è allora compito nostro di cittadini vigili e probi costituirci in Comitato per tutte le doglianze del caso? Chiediamo il risarcìmento danni!

Inchiesta “Giochi di potere”. Il tribunale chiude i giochi e dichiara la prescrizione     
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INDAGINI. Finisce in un nulla di fatto l’indagine “Giochi di potere” che aveva coinvolto politici, imprenditori e impiegati del Comune di Racalmuto. Il tribunale dichiara il non luogo a procedere per la gran parte degli imputati e dei reati ormai caduti in prescrizioni. L’inchiesta era partita nel 2008
Dopo una lunga inchiesta e ancor più lungo processo, finisce in nulla l’indagine “Giochi di potere” che prendeva spunto da alcune intercettazioni telefoniche e da una serie di indagini dei carabinierid i Racalmuto a carico di esponenti politici, imprenditori e impiegati comunali. I giudici hanno dichiarato che per gran parte degli imputati ormai i reati sono prescritti e quindi il processo è destinato a rimanere senza una conclusione. tribunale - carte
Un esito scontato da tempo, come aveva già anticipato su questo giornale Gigi Restivo, legale di alcuni imputati, in un intervento di un anno fa sull’inchiesta Giochi di Potere.
Stamattina la seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento (presidente Luisa Turco, a latere Giuseppe Miceli e Francesco Gallegra) ha dichiarato il non luogo a procedere per la maggior parte dei racalmutesi imputati nel processo Giochi di potere, scaturito da un’informativa dei Carabinieri della stazione di Racalmuto dell’estate del 2008.

L’ordinanza del tribunale di Agrigento
L’indagine ed il relativo processo riguardava la realizzazione di tre alberghi ed una serie di nomine poste in essere dall’allora amministrazione comunale di Racalmuto.
Il processo, ancorato da circa due anni nella fase dibattimentale di primo grado ha visto prescriversi quasi tutti i reati, contestati a vario titolo, a Chiarelli Calogero Marco, Cacciato Calogero, Sena Calogera, Chiarelli Edoardo, Romano Ignazio, Cutaia Salvatore, Falletta Carmela, Moncada Antonino, Chiarelli Adamo, Martorelli Luigi, Lombardo Giacomo, Lo Iacono Paolo, Cicero Giuseppe, Borsellino Sergio, Borsellino Andrea, Santalucia Camillo, Curto Marco, Petrotto Salvatore e Mattina Calogero.

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