venerdì 4 dicembre 2015

il pensatore solitario












Calogero Taverna Non ho alcuna paura della morte ma non voglio mitizzarla sapendo che è proprio il nulla. Memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris. Chissà poi perché chi dispone di siffatta (ovvia) saggezza debba aduggiarsi nelle superstiziose superfetazioni. Mio padre, piccolo commerciante di paese, frequentatore assiduo di film muti e di romanzi di quella portata aveva voglia di chiedersi, di chiedere e di chiedermi (come primogenito con qualche cultura): se la vita è un male perché Dio ce la dà, se è un bene perché ce la toglie. Non sono mai riuscito a fargli capire che con i sofismi non si va lontano. La vita è solo quel segmento più o meno lungo che congiunge due nihil assoluti. C'è chi sopra inventa misteri salvifici per lucrare magari sulle messe gregoriane e chi, pur acuto pensatore, casca per primo nella trappola della sua speculazione metafisica.

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