mercoledì 23 settembre 2015

falsarone sindaco



La Fiamignano economica, la Fiamignano dei pastori, degli industriali caseari, delle aziende agricole, del turismo, dei risparmiatori, degli insegnanti e dei pensionati e di tutte le altre attività economiche dove va? Come sta?





Debbo dar ragione alle statiche ufficiali dell'ISTAT secondo cui qui siamo a reddito medio pro capite inferiore ai mille euro annui o debbo crdere alle statistiche ufficiose ma molto più addentro alle segrete cose dei fiamignanesi adusi a incrementare i depositi postali in misura inverosimile?





Le statistiche ufficiali, si sa, sono inficiate dal "lavoro nero" e dalle grandi e medie evasioni fiscali.

Di questi tempi tutti sembrano ignorare che falsi capitali esterovestiti ci inondano di redditi non indigeni che permettono al debito pubblico di rinnovare i suoi celebri e dileggiati titoli di stato e di emetterne di nuovi con istantaneo collocamento.



Chi sa queste cose tace, chi ignora sbraita contro avendo supposte verità apprese da chi sa chi che le avrebbe appreso da chissà chi.



Ma scendiamo o saliamo a 988 metri dal livello del mare e andiamo a sbirciare nella brutta casa comunale del sindaco Lucentini.



Al sindaco Lucentini, cui noi in fondo vogliamo bene anche perché da qualche giorno è il mio sindaco ufficiale, ha tirato, sia pure involontariamente, un paio di tiri birboni , la sua giornalista amica.



Incautamente gli ha messo in bocca che mentre al catasto figurano 112 milioni di metri quadri di immobili tassabili al Comune gli uffici tributari non vanno al di là di 29 milioni di metri quadri.



Sbaglia il Catasto? per noi sì ma in senso contrario; sia pure con l'aereo-fotommetria non percepisce tutta l'area abitabile dopo il terremoto del 1915.



Se tanto mi dà tanto, in Fiamignano avremmo oltre 80 milioni di metri quadri in tranquilla evasione.



Scrive la giornalista amica che il sindaco illustra così i suoi bilanci finanziari. Chiusura con oltre 400 mila euro all'inizio del 2014. Feroce rastremazione nel 2014 per cui si arriva a fine anno ad appena 73 mila euro, ma avanzo fallace perché alla sera di capo d'anno di questo esercizio quell'avanzo si ribalta in un disavamzo di oltre trecento mila euro che solo con un inestricabile prelievo da fondi cautelativi del comune arriva ad oltre 200 mila euro ma sempre in disavanzo.



Guardiamo poi la struttura del bilancio preventivo di quest'anno: oltre dieci milioni di entrate sì ma drammaticamente sopravanzate da oltre 11 milioni di uscite. Bilancio in disastro dunque. Da un paio d' anni sembra imboccata una strada deleteria che chissà dove ci porterà.



Analizzati i "residui" vedere quelle enormità di ricavi rinviati sine die perché giudicati né certi né liquidi né esigibili almeno per ora ed identica storia per i costi.



Chi è maligno come me pensa subito che redditi né liquidi né esigibili il comune li dà per pagati nell'esercizio e crediti liquidi ed esigibili gravando su amici e compari vengono trasferiti agli esercizi futuri. Campa cavallo che l'erba cresce.



Per contro debiti liquidi ed esigibili verso antipatici o peggio avversari politici o ditte non ossequienti vengono giudicati ancora non onorabili e viceversa debiti né certi né liquidi né esigibili subito erogati ad amici e benefattori.



I residui del Comune di Lucentini rigurgitano di queste voci per milioni di euro. La giornalista amica nulla ci dice. Il Comune per ora è monocratico: la giunta ha perso per strada Falsarone ma Lucentini non l'ha sostituito. Il vice sindaco si dà perennemente assente credo per rifarsi una verginità politica e Lucentini lo lascia nell'incarico pure essendo vistosamente assenteista- Restano in due, lui il sindaco e un asettico assessore: in caso di contrasto il sindaco ha volontà preminente.



Certo tutti meriti di questa amministrazione vanno a Lucentini, ma tutte le carenze gli inadempimenti gli eccessi di potere e se esiste certa mala gestio tutta sotto la individuale responsabilità di questo monocratico vertice municipale.



Non è per malizia (che invero non ci manca per semisecolare deformazione professionale) che diciamo questo ma per invitare chi di dovere a non lasciarsi abbagliare da certa stampa amica. A Fiamignano occorre unità, coesione, spirito collaborativo, saggezza amministrativa perché altrimenti il Comune va davvero alla deriva. Le aride cifre di bilancio dicono questo e mi fanno molto preoccupare se mi si consente perché è tutta una vita che leggo bilancio e so da dove partono e dove finiscono.



Ma è cosa tanto ardua per Lucentini redarguire Falsarone ma richiamarselo i n giunta come voce seindavo; insieme potrebbero in questi residue sette mesi sistemare tante cose. Faòfsarone ha idee entrature soluzioni e soprattutto spirito uma nitario per cercare di conseguire nella gestione della cosa pubblica quella che i napoleonidichiamavano "pubblica felicità",



Uniti per il bene di Fiamignano contrappositivi per una dialettica salvifica. Ci guadagneremmo tutti!

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