martedì 9 giugno 2015

Rivangare ... tanto trattasi di fiori!


ORCHIDEA GENTILE oppure  GLADIOLO ITALICUS

TRUCE FIORE SIMILE AD UN PLININIANO GLADIUM D’EPOCA  ROMANA?

 

In un paio di migliaia di metri quadri –in contrada Bovo di Racalmuto, tra Piedi di Zichi e Villa Nalbone, al Serrone insomma a meno di 500 metri d’altezza - avevo impiantatouna quarantina di anni fa una minuscola vigna. Oggi estrpata per vecchiaia. Una ventina di anni fa attorno a quesi tutte le piante mi spunto u vezzoso fiore. Eccolo.

 

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Non mi intendo di flora emanco ne sono appassionato. Oltretutto son daltonico e non colgo la malia dei colori. Chedo così per curiosità agli incolti onniscinteti d cmpagna del mio pese  che cosa era. ORCHIDEA mi si risponde.  Toh! Mi dico,a racalmuto l’artistocratitico iore della terra d’Olanda? Sono sempre rimasto scettico. Ma soo andato a consultare l’aureo libreto GUIDA ALLA NATURA DELLA PROVINCIA DI AGRIGENTO di Giovanni Salvo, un estroso medico dentista del mio paese che sta dilapiando vita e denari come agente gratuito del WWF,  LInneus racalmutensis per me!

Alle pagg. 20 e 21, là dove ilLinneo Racalmutese tratta della flora dei Monti Sicani  credo di averne la conferma. Si tratterà – mi dico – di una di quella ventina di specie di orchidee che sareberro presente nellae terre dei preistorici Sicani, quindi anche Racalmuto. Da escludere la CEPHALANTERA LONGIFOLIA, quella2tipica orchidea dei boschi dilatifoglie”, l’unca orchidea  che ilSalvo lì degna di una foto, lui che fotografa anche l’incoore iuma di una cardellino di transito.

L’altro giorno faccio una capatina a Poggiopopoesco, nel lazio, ma a Valle del Salto e con mia meraviglia scopro un fiore gracile e solitario che è copia conforme ddi quelli che spuntavano nella mia vigna sicana. Purtroppo quel fiore non lo fotografai. Mi venne rimproverata quella omissione. Potei ovviarvi fotografandoun egule fiore che la faortuna mi fece trocare a Corso sotto Santa Lucua di Fiamgnano  sempre nella Vlle del Salto ma ad 850 metri d’altezza  Ed eccovi quella foto:

 


 

 

 

Bravissimo. Questi fiori li ho visti anche dalle nostre parti.

Domenica 11:20

 

Mi becco tanto gradito applaso da una che di fiori se ne intende e se ne intende dacvvero tanto, con tanta competenza. Nche un’altra mia amica virtu<e , la professore Strano di Catania – altrettanto copetente- mi elogia. ORCHIDEA GENT

ILE oppure  GLADIOLO ITALICUS

TRUCE FIORE SIMILE AD UN PLININIANO GLADIUM D’EPOCA  ROMANA?

 

In un paio di migliaia di metri quadri – in contrada Bovo di Racalmuto, tra Piedi di Zichi e Villa Nalbone, al Serrone insomma a meno di 500 metri d’altezza - avevo impiantato una quarantina di anni fa una minuscola vigna. Oggi estirpata per vecchiaia. Una ventina di anni fa attorno a quasi tutte le piante mi spunta un vezzoso fiore. Eccolo.

 


Non mi intendo di flora e manco ne sono appassionato. Oltretutto son daltonico e non colgo la malìa dei colori. Chedo così per curiosità agli incolti onniscienti campagnoli del mio paese  che cosa era.

ORCHIDEA mi si risponde.

 

 Toh! Mi dico, a Racalmuto l’artistocratitico fiore della terra d’Olanda? Sono sempre rimasto scettico. Ma sono andato a consultare l’aureo libretto GUIDA ALLA NATURA DELLA PROVINCIA DI AGRIGENTO di Giovanni Salvo, un estroso medico dentista del mio paese che sta dilapidando vita e denari come agente gratuito del WWF,  LInneus racalmutensis per me!

Alle pagg. 20 e 21, là dove il Linneo Racalmutese tratta della flora dei Monti Sicani  credo di averne la conferma. Si tratterà – mi dico – di una di quella ventina di specie di orchidee che sareberro presenti nelle terre dei preistorici Sicani, quindi anche Racalmuto. Da escludere la CEPHALANTHERA LONGIFOLIA, quella “tipica orchidea dei boschi di latifoglie”, l’unca orchidea  che il Salvo  degna di una foto, lui che fotografa anche l’incolore piuma svolazzante  di un cardellino in transito.

 

 

L’altro giorno faccio una capatina a Poggiopopoesco, nel Lazio, ma a Valle del Salto e con mia meraviglia scopro un fiore gracile e solitario che è copia conforme di quelli che spuntavano nella mia vigna sicana.

 

 Purtroppo quel fiore non lo fotografai. Mi venne rimproverata quella omissione. Potei ovviarvi fotografando un eguale fiore che la fortuna mi fece trovare a Corso sotto Santa Lucia di Fiamignano,  sempre nella Valle del Salto ma ad 850  metri d’altezza  Ed eccovi quella foto:

                                        



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Do fiato alle trombe e grido: ORCHIDEE  ANCHE A POGGIOPOPONESCO A QUASI 1.200 METRI D’ALTEZZA!!

 

 

Mi becco subito gli elogi di un paio di mie “amiche virtuali” vere autorità nel settore.

Mi beo, ma la mia felicità non dura neppure lo spazio di una tarda sera. MI si dice:

-         Ma sei proprio sicuro?

L’austera e grintosa professoressa Maria Pia da Milazzo non tarda a fracassarmi: ma che orchidea ed orchidea ? di banalissimo gladiolo si tratta!

Torno al mio adorato dottor Salvo- In effetti a pag. 20 scrive – ma non fotografa – “Numerosi fiori spontanei colorano [i Monti Sicani] ….Il Gladiolo del campo (Gladiolus Italicus), il Gladiolo maggiore (Gladiolus communis) …”

E l’austera prof. Calapà mi rimprovera che invero di una di queste specie si tratta:siamo dunque nel banale fior di Gladiolo (manco di giaggiolo si può parlare per cantare magari con Claaudio Villa uno di quei celebri e piacevoli stornerlli: Fior di giaggiolo … ).

 

Ma pulendo, censurando e limando vi riporto la drammatitca rissa floreale tra me e la prof. Calapà di Milazzo.

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Che cosa hai fatto oggi?
Sto facendo una ricerca sui fiori spontanei. L'orchidea di che colore era. Mi sai descrivere il fusto e le foglie? Ciao
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Anzi è meglio che fai una foto, quando puoi. Potrai arricchire il tuo blog..
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Bravissimo. Questi fiori li ho visti anche dalle nostre parti.
Domenica 11:20
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La valeriana rossa (Centranhus ruber) vive in anfratti e fessure della roccia nelle regioni mediterranee grazie al suo apparato radicale che le consente di cercare l’acqua in profondità, ciò la rende adatta a vivere anche in città in crepe dell’asfalto o fessure dei muri
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Per alcuni è:Gladiolo. Gladiolo Perfino i colori che tanto ammiriamo non sono gli stessi che vedono gli insetti che sono sensibili a lunghezze d’onda diverse dalle nostre: molti infatti vedono l’ultravioletto che noi invece non vediamo, altri vedono in bianco e nero! Le api ad esempio non percepiscono il rosso, ma solo l’ultravioletto, il violetto ed il verde.
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Serapias lingua:orchidea con tubercoli ovoidali.
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Oppure: Etimologia: dal latino “buffone” (per i colori vivaci da pagliaccio) o dallo spagnolo “elmo” (per la forma a cappuccio del perianzio). Distribuzione: ampio areale europeo-caucasico-mediterraneo. Presente in tutte le regioni italiane, escluso la Sardegna (dove è vicariata da A.longicornu). Habitat: in ambienti svariati purché luminosi, spec. prati magri (aridi o umidi), cespuglieti, radure, margini di strade e sentieri. Dal mare fino a 1900 m di quota. Fioritura: IV-VI. Caratteri essenziali Fusto robusto, pianta poco slanciata (h.10-35 cm). Foglie basali in rosetta patente. Brattee spesso con nervature violacee. Infiorescenza densa, breve e cilindrica; fiori medi, di colori molto variabili ma prev. da rosa a viola. Perianzio: tutti i tepali riuniti in casco ampio e a punte ottuse; i sepali con evidenti striature verdi. Labello da steso a ripiegato, gen. più largo che lungo e poco trilobato, con lobo mediano ±lungo come i laterali; parte basale molto chiara, con macchie e strie purpuree o viola. Sperone cilindrico, orizzontale o legg.ascendente, ±lungo come il labello. Ginostemio ottuso, rossastro, pollinii verdastri.
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E' molto difficile identificare i fiori spontanei.,per le minute differenze tra le varie specie facilmente confondibili l'una con l'altra.
21 ore fa
Di sicuro- Io ebbi a pubblicare l'orchidea (secondo me) che cresceva nella mia vigna- Ti riporto qui la foto a suo tempo pubblicata-
https://www.facebook.com/ajax/mercury/attachments/photo.php?fbid=482180861946757&mode=contain&width=176&height=176
testo del dott. Salvo
https://www.facebook.com/ajax/mercury/attachments/photo.php?fbid=482181628613347&mode=contain&width=176&height=176
Quel tipo di orchidea il Salvo lo chiama cephalenthea longifolia-
in Wikipedia trovo questo_ [nascondi] Wikimedia-logo.svg Libera la cultura. Dona il tuo 5×1000 a Wikimedia Italia. Scrivi 94039910156. Wikimedia-logo.svg Cephalanthera longifolia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca Come leggere il tassobox Cefalantera maggiore Cephalanthera longifolia plant100604.jpg Classificazione Cronquist Dominio Eukaryota Regno Plantae Superdivisione Spermatophyta Divisione Magnoliophyta Classe Liliopsida Sottoclasse Liliidae Ordine Orchidales Famiglia Orchidaceae Sottofamiglia Epidendroideae Tribù Neottieae Genere Cephalanthera Specie C. longifolia Classificazione APG Regno Plantae (clade) Angiosperme (clade) Monocotiledoni Ordine Asparagales Famiglia Orchidaceae Nomenclatura binomiale Cephalanthera longifolia (L.) Fritsch, 1888 Sinonimi Serapias helleborine var. longifolia (bas) Cephalanthera ensifolia Serapias longifolia Nomi comuni Cefalantera bianca Elleborina bianca Elleborina a foglie lunghe La Cefalantera maggiore (nome scientifico Cephalanthera longifolia (L.) Fritsch, 1888) è una piccola pianta erbacea e perenne dai delicati fiori bianchi appartenente alla famiglia delle Orchidaceae. Indice [nascondi] 1 Etimologia 2 Descrizione 2.1 Radici 2.2 Fusto 2.3 Foglie 2.4 Infiorescenza 2.5 Fiori 2.6 Frutti 3 Riproduzione 4 Distribuzione e habitat 4.1 Fitosociologia 5 Sistematica 5.1 Ibridi 5.2 Sinonimi 5.3 Specie simili 6 Altre notizie 7 Galleria fotografica 8 Note 9 Bibliografia 10 Voci correlate 11 Altri progetti 12 Collegamenti esterni Etimologia[modifica | modifica wikitesto] Il nome del genere (Cephalanthera) deriva dal greco. La prima parte della parola significa “testa” (cephalos), la seconda “antera” (antheros): indica ovviamente la forma del fiore simile ad una testa. Il nome specifico (longifolia) deriva dal latino: longa e folia e fa riferimento alle foglie che sono molto più lunghe che larghe. Il termine volgare di “Elleborine” deriva da una certa rassomiglianza con alcuni fiori degli Ellebori. In tedesco questa pianta viene chiamata: Schwertblättriges Waldvögelain; in francese in questa pianta viene chiamata: Céphalanhtère à longues feuilles; in inglese questa pianta viene chiamata: Swordleaf-helleborine oppure Narrow-leaved Helleborine. Descrizione[modifica | modifica wikitesto] Il portamento È una pianta perenne alta da 20 a 45 cm. La forma biologica di questa orchidea è geofita rizomatosa (G rizh), ossia è una piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno si rigenera con nuove radici e fusti avventizi. Queste piante, contrariamente ad altri generi delle orchidee, non sono epifite, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni (hanno cioè un proprio rizoma). Radici[modifica | modifica wikitesto] Radici secondarie (carnose) da rizoma. Fusto[modifica | modifica wikitesto] Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto consiste in un breve rizoma fibroso. Parte epigea: la parte aerea del fusto è semplice ed eretta, glabra e ricoperta da scaglie alla base (guaine fogliari). Si presenta sinuoso (un po' a zig-zag) e foglioso fin sotto l'infiorescenza. Foglie[modifica | modifica wikitesto] Le foglie a disposizione disticaFoglie basali: le foglie basali sono ridotte a delle guaine attorno al fusto; Foglie cauline: le foglie cauline sono relativamente numerose (da 6 a 10), tutte con lamina intera e sono disposte in modo distico (a due a due opposte sullo stesso piano, ma su nodi conseguenti) e divergenti di circa 60 gradi. Sulla pagina fogliare sono presenti fino a 9 nervature longitudinali (parallele) principali che all'apice fogliare sono lievemente ripiegate verso la nervatura centrale. Le foglie inferiori (1 o 2) sono più piccole e di forma ellittica; quelle superiori sono più lunghe e dalla forma molto lanceolata e con apice acuto e lungo il fusto sono progressivamente più ristrette verso l'alto. Dimensioni delle foglie: foglie inferiori larghezza 1 – 2 cm, lunghezza 4 – 7 cm; foglie superiori larghezza da 2 a 1 cm, lunghezza da 10 a 15 cm. Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto] L'infiorescenza si trova all'apice del fusto ed è del tipo a spiga lassa con 10 - 20 (raramente 30) fiori per pianta. I fiori (di colore bianco candido) in genere rimangono socchiusi, si aprono appena un po' nelle ore più luminose e calde della giornata. Le brattee di protezione sono lunghe la metà o meno dell'ovario e sono di tipo fogliaceo. Fiori[modifica | modifica wikitesto] L'infiorescenza Il fiore Morfologia del fiore I fiori sono ermafroditi ed irregolari (zigomorfi), pentaciclici (perigonio a 5 verticilli : 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami, 1 verticillo dello stilo) e resupinati (ruotati sottosopra)[1]. Dimensione dei fiori: 12 – 18 mm. Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale: P 3+3, [A 1, G (3)][2]Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali ciascuno di forma lanceolata; il primo verticillo (esterno) ha 3 tepali subeguali e formano una specie di elmetto; nel secondo verticillo (interno) il tepalo centrale (chiamato “labello”) e più corto e quindi seminascosto dai due tepali esterni più lunghi ed appuntiti. Dimensione dei tepali esterni: 15 – 18 mm. Labello: il labello è concavo, privo di sperone ma provvisto di creste (tipo carenature) longitudinali; alle fauci possiede una macchia giallo – aranciata; la parte interna (ipochilo) è concava o sacciforme e larghissima con dei lati rivolti all'insù; quella più esterna (epichilo) è più larga che lunga (cuoriforme) sempre concava mentre l'apice, contrariamente agli altri tepali, è arrotondato. Le due parti (ipochilo e epichilo) sono separate da una profonda strozzatura. Lunghezza del labello: 8 – 9 mm. Ginostemio: gli stami filamentosi con le rispettive antere (due masse polliniche bilobe) sono concresciuti con lo stilo e formano una specie di organo colonnare chiamato ginostemio[3]. Lo stigma consiste in una superficie concava e vischiosa localizzata sotto le antere stesse. Degli stami (originariamente due verticilli con 6 stami totali in seguito ridotti) solo 1 del verticillo esterno è fertile gli altri sono atrofizzati o presenti in qualità di staminoidi (sono stami che in alcuni casi – altre specie - possono assumere caratteri morfologici petaloidei). Ovario: l'ovario è subcilindrico, infero, formato da tre carpelli saldati in modo uniloculare; l'ovario inoltre è privo di peduncolo (sessile) ed è resupinato (o contorto). Lunghezza dell'ovario: 13 -15 mm. Fioritura: da aprile a giugno. Frutti[modifica | modifica wikitesto] Il frutto consiste in una capsula deiscente (si apre per più fenditure) a tre valve contenente numerosissimi minuti semi che il vento può trasportare facilmente (similmente alle spore). Riproduzione[modifica | modifica wikitesto] Impollinazione: i fiori di queste piante sono privi di nettare; ma l'impollinazione avviene ugualmente in quanto i vari imenotteri sono attratti dalla cresta gialla del labello che viene scambiata per stami ricchi di polline (può essere scambiata ad esempio con la parte centrale del fiore Cistus salviifolius L. (Cisto femmina) che fiorisce più o meno nello stesso periodo e vive negli stessi habitat). L'impollinazione avviene in maniera altamente specifica e non sempre in modo facile per cui il fiore attende a lungo prima di essere fecondato, per questo i fiori delle orchidee durano così a lungo (fino a un mese) anche se recisi. La riproduzione di questa pianta avviene in due modi: per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; ma la germinazione dei semi è condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume). per via vegetativa in quanto i rizomi possono emettere gemme (dall'ascella di una scaglia radicale) capaci di generare nuovi individui. Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto] Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Eurasiatico, un areale che va dall'Europa al Giappone. Diffusione: in Italia è una pianta abbastanza comune. Fuori dell'Italia è presente nel resto dell'Europa (comune in tutta l'estensione del continente anche se alcune nazioni segnalano un certo rischio di estinzione – non è segnalata nelle Alpi Dinariche) e in Asia (zone temperate). Habitat: l'habitat di questa specie sono i margini dei boschi termofili (non freddi) o radure boschive soleggiate di faggio e quercia, i prati aridi, oppure lungo i sentieri. Il substrato preferito è calcareo o calcareo-siliceo, con pH basico e terreno a bassi valori nutrizionali e piuttosto secco. Diffusione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1400 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano. Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto] Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[4]: Formazione: delle comunità forestali Classe: Carpino-Fagetea sylvaticae Sistematica[modifica | modifica wikitesto] Le Orchidaceae sono una delle famiglie più vaste della divisione tassonomica delle Angiosperme; comprende 788 generi e più di 18500 specie[5]. Il genere Cephalanthera comprende una decina di specie diffuse in Europa e in Asia, delle quali tre sono spontanee della flora italiana. Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Orchidaceae all'ordine Orchidales mentre la moderna classificazione APG la colloca nel nuovo ordine delle Asparagales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella iniziale). La collocazione sistematica di queste piante, nel corso del tempo, non è stata sempre la stessa. Linneo le attribuì al genere Serapias; nel 1818 il botanico francese Richard (1754 - 1821) le assegnò al genere Cephalanthera (la creazione del nome di questo genere è sua), mentre alcuni Autori inglesi le preferiscono collegate al genere Epipactis (anche queste chiamate “Elleborine” - nome comune a più tipi di piante), un genere estremamente affine per struttura morfologica al genere Cephalanthera (a parte l'ovario che nelle Epipactis non è contorto ed è pedicellato). Il numero cromosomico di C. longifolia è 2n = 32. Ibridi[modifica | modifica wikitesto] Nell'elenco che segue sono indicati alcuni ibridi intraspecifici (non tutti questi ibridi sono riconosciuti dai vari botanici): Cephalanthera × otto-hechtii G. Keller in Keller, Schlechter & Soó (1936) – Ibrido con Cephalanthera rubra Cephalanthera × schulzei E.G. Camus, Bergon & A. Camus (1908) – Ibrido con Cephalanthera damasonium Ibridi tra generi diversi: Cephalanthera longifolia × Dactylorhiza maculata Sinonimi[modifica | modifica wikitesto] La specie Cephalanthera longifolia, in altri testi, può essere chiamata con nomi diversi. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti: Cephalanthera ensifolia (Murr.) L.C. Richard (1818) Serapias helleborine L. (1753) var. longifolia (basionimo) Serapias longifolia L.C. Rich. (1817) Specie simili[modifica | modifica wikitesto] Senza l'infiorescenza (individui sterili con sole foglie basali) varie specie boschive possono essere confuse con la “Cefalantera maggiore”. È utile in questo caso esaminare attentamente la lamina fogliare : le foglie devono essere 10 volte più lunghe che larghe; si devono trovare 5 nervi principali e circa 25 secondari; la lamina non deve essere a cappuccio (la larghezza massima può trovarsi a ¼ o a metà dalla base); il fusto è biancastro e carenato. Le specie che in stato sterile possono essere confuse sono le seguenti: Cephalanthera rubra – Cephalanthera damasonium - Epipactis atrorubens - Epipactis helleborine - Lilium bulbiferum. In particolare qui mettiamo a confronto due specie molto simili: Cephalanthera damasonium (Miller) Druce – Cefalantera bianca: si differenzia per le foglie più ellittiche e la colorazione dei fiori (bianco – giallastro). Cephalanthera rubra (L.) L.C. Rich. - Cefalantera rossa: si differenzia soprattutto per il colore rosso purpureo dei fiori. Altre notizie[modifica | modifica wikitesto] In alcune regioni e provincie è una pianta protetta quindi ne è vietata la raccolta. Galleria fotografica[modifica | modifica wikitesto] Cephalanthera longifolia2.jpg Cephalanthera longifolia ENBLA05.jpeg Cephalanthera longifolia ENBLA06.jpeg Cephalanthera longifolia ENBLA07.jpeg Note[modifica | modifica wikitesto] 1.^ Pignatti, Vol. 3 pag. 700 2.^ Tavole di Botanica sistematica. URL consultato il 19 dicembre 2009. 3.^ Musmarra, pag. 628 4.^ Flora Alpina, vol. 2 - pag. 1106 5.^ Strasburger, vol. 2 - pag. 807 Bibliografia[modifica | modifica wikitesto] Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume primo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 519. Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume terzo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 732, ISBN 88-506-2449-2. 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole. AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 1106. Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 807, ISBN 88-7287-344-4. Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN 978-88-8039-891-2. Voci correlate[modifica | modifica wikitesto] Orchidee selvatiche in Italia Altri progetti[modifica | modifica wikitesto] Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cephalanthera longifolia Collabora a Wikispecies Wikispecies contiene informazioni su Cephalanthera longifolia Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto] Cephalanthera longifolia Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee (G.I.R.O.S.) Fungoceva.it. URL consultato il 13-09-2008. Flora delle Alpi Marittime. URL consultato il 13-09-2008. Flora Italica. URL consultato il 13-09-2008. Index synonymique de la flore de France. URL consultato il 13-09-2008. Flora Europaea - Royal Botanic Garden Edinburgh. URL consultato il 13-09-2008. botanica Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica Categorie: Epidendroideae Taxa classificati da Linneo | [altre] Menu di navigazione Registrati Entra Voce Discussione Leggi Modifica Modifica wikitesto Cronologia Pagina principale Ultime modifiche Una voce a caso Vetrina Aiuto Comunità Portale Comunità Bar Il Wikipediano Fai una donazione Contatti Strumenti Puntano qui Modifiche correlate Carica su Commons Pagine speciali Link permanente Informazioni sulla pagina Elemento Wikidata Cita questa voce Stampa/esporta Crea un libro Scarica come PDF Versione stampabile Altri progetti Wikimedia Commons Wikispecies In altre lingue Azərbaycanca Català Cebuano Corsu Čeština Cymraeg Deutsch English Español Eesti Suomi Français עברית Hornjoserbsce Magyar Lumbaart Lietuvių Latviešu Nederlands Norsk nynorsk Norsk bokmål Polski Português Русский Svenska Українська Tiếng Việt Winaray 中文 Modifica collegamenti Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 28 set 2014 alle 17:04. Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia® è un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc. Politica sulla privacy Informazioni su Wikipedia Avvertenze Sviluppatori Versione mobile Wikimedia Foundation Powered by MediaWiki
bLEFFA IL DOTTOR sALVO? Non lo escludo
Ma ti posso assicurare che tra il fiore violacea che spuntava ogni primavera nella mi vigna di Bovo, l'esemplare che mi ha colpito a 1100 metri sul Castello di Poggio Poponesco, e quello da me fotografato e pubblicato, trovato in Santa Lucia di Fiamignano ( Corso) non c'è alcuna differenza- Non si tratta di orchidea selvatica? Io non avrei dubbi. Singolare che possa spuntare in Sicilia a meno di 500 metri (Racalmuto contrada Bovo). a Fiamignano nella Valle del Salto (nei pressi del Castello medievale di Poggio Poponesco, e giù sempre nella Valle del Salto a Santa Lucia di Fiamignano (a 850 metri).
20 ore fa
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Avevo già notato la somiglianza dei fiori (quelli del tuo giardino e quelli di Poggio)Il nome scientifico dell'orchidea non mi quadra. Quello sopra è:CEPHALENTHERA RUBRA. e questo sotto è CEPHALENTHERA LONGIFOLIA.
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QUESTA SARA’ UN'ALTRA VARIETA' DI ORCHIDEA Forse:ORCHIS MORIO.(DEVO APPROFONDIRE ANCORA)
18 ore fa

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L'orchis morio sarebbe come queste? Ci somigliano ma mi sembrano che siano molto dense di fiori, il che non è in quelli che io ho visto. Ma perché non fai tutto un piccolo trattato da pubblicare nel mio blog? Mi sembra argomento molto interessante e tu puoi spaziare magari accennando anche alle mie piccole manie.
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Gladiolus communis

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Guarda l'album

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Insomma tu dici che si tratta di un banale comune gladiolo violaceo e credo che abbia ragione, ma mi crolla la sensazionalità della mia scoperta. Solo che la verità innanzitutto. Facci una bella relazione che possa pubblicare in CONTRA OMNIA
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Mi dispiace però non è detto che non ci sia qualche incrocio con cephalantera rubra.
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Conoscere a fondo i fiori spontanei è cosa difficile per un profano. Bisognerebbe mettere fiori simili a confronto, vedere le minute differenze, tra le varie specie, facilmente confondibili l'una con l'altra.
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E' un lavoro d'equipe e di studiosi.
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La tua comunque è stata una bella scoperta.
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A confronto ,un fiore della Sicilia con un fiore spontaneo a Fiamignano. La tua pagina è bellissima. Riveli una grandissima sensibilità; che importa se non è orchidea selvatica
14 ore fa
Bravissima professoressa, alla fine hai ragione tu; non può che trattarsi che di gladioli. Il mio amico dottore cita due tipi di gladioli a Racalmuto quello dei campi (Gladiolus italicus) e quello maggiorene (gladiolus communis) ma non ne fornisce (almeno nel testo che posseggo) le foto. Passa quindi alle tante specie di orchidee a Racalmuto e di queste fornisce solo la foto del Cephalanthera longifolia, come puoi vedere nelle digitalizzazioni che riporto. In effetti il fiore che ho notato io è molto fragile e con steli con rada fioritura. Strano comunque che quel tipo di fiore che prospera a primavera a Racalmuto (a Bovo ad esempio) poi si trovi a Poggiopoponesco e a Santa Lucia di Fiamignano. Ma qui sono molto radi. Stentano ad attecchire cioè. Torno a battere dove il dente duole. Tutta questa questione perché non la organizzi in tanti post che potrei pubblicare nel mio Blog contra?
https://fbstatic-a.akamaihd.net/rsrc.php/v2/yw/r/drP8vlvSl_8.gif
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https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xaf1/v/t1.0-1/p32x32/11150940_828239753933047_8767529680206255489_n.jpg?oh=27817e71b25722b1de718cfa57475cdf&oe=55F6D262&__gda__=1442488021_54e9cde6e76a1e5eb7c583a3b36ea4ce
La causa dell'estinzione di alcuni esemplari è dovuta ai diserbanti.Questo esemplare è stato trovato anche in Toscana.(a Campopetroso).Qui il gladiolo spontaneo è stato dichiarato specie super protetta.(da non raccogliere assolutamente.)Se cresce nel tuo podere,puoi ritenerti fortunato.
https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xaf1/v/t1.0-1/p32x32/11150940_828239753933047_8767529680206255489_n.jpg?oh=27817e71b25722b1de718cfa57475cdf&oe=55F6D262&__gda__=1442488021_54e9cde6e76a1e5eb7c583a3b36ea4ce
""Gladiolo dei campi Specie distribuita ovunque nella Regione mediterranea, Gladiolus italicus è comunemente detto Gladiolo dei campi. In Italia si può trovare principalmente al Centro e al Sud. Cresce nei campi coltivati, oliveti e terreni erbosi, pendii rocciosi, fino a 700 m, dove fiorisce da aprile a maggio. Una volta molto comune, oggi è sempre più raro trovarlo in grandi quantità poiché le lavorazioni profonde del terreno e l'utilizzo di diserbanti ne limitano la diffusione. Questo è un estratto della voce Gladiolo dei campi proveniente dall'enciclopedia libera Wikipedia. All'interno di Wikipedia è disponibile un elenco dgli autori."
Mi autorizzi a richiamarti almeno come Autrice in un post che mi accingo a scrivere in CONTRA OMNIA RACALMUTO?? Magari non ci metterò la tua foto se proprio me lo proibisci!
https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xaf1/v/t1.0-1/p32x32/11150940_828239753933047_8767529680206255489_n.jpg?oh=27817e71b25722b1de718cfa57475cdf&oe=55F6D262&__gda__=1442488021_54e9cde6e76a1e5eb7c583a3b36ea4ce
Il merito è tuo per quello che pubblichi. Voglio passare leggermente inosservata. A me fa molto piacere collaborare ma fa parte della mia natura la riservatezza.
non voglio meriti che non ho; io di flora non me ne intendo per nulla e poi sono persino daltonico non conosco i colori. comunque quello che hai pubblicato in FB lo riperterò in CONTRA sia pure all'interno di una serie di post che mi accingo a scrivere che prendono spunto dalla flora per parlare di altro, al mio solito. Vorrà dire che ci metterò la foto di FB: quella è pubblica! anche se a me non piace.
https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xaf1/v/t1.0-1/p32x32/11150940_828239753933047_8767529680206255489_n.jpg?oh=27817e71b25722b1de718cfa57475cdf&oe=55F6D262&__gda__=1442488021_54e9cde6e76a1e5eb7c583a3b36ea4ce
Non si tratta di meriti. Anch'io condivido cose non mie soltanto perché le reputo interessanti.
https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xaf1/v/t1.0-1/p32x32/11150940_828239753933047_8767529680206255489_n.jpg?oh=27817e71b25722b1de718cfa57475cdf&oe=55F6D262&__gda__=1442488021_54e9cde6e76a1e5eb7c583a3b36ea4ce
Buona mattinata...devo correre...ciao.
Fine della conversazione in chat
 

 

[P.S.-M.P. CALAPA’ è partita da qui e nella sua sua bacheca FB sta diluviando inua mare di scienza dei fiori. Complimentiarcigna professressa M.P. Calapà sedente adesso in Milazzo. E quici metto la tua foto: ]

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