domenica 14 giugno 2015

lettera al prof. Curcuruto


 
 
Lillo Taverna Gentilissimo professore Curcuruto, apprezzo sempre di più i suoi exucursus nelle miniere di Sicilia. Opzioni solfifere le sue predlezioni, mi pare. Mi piacerebbe fare una Terrazza al mio paese a Bovo questa estate per incontrarci (e in taluni punti scontrarci) su questo allettante tema. Molto gradirei che Lei desse una valutazione su tre aspetti minerari che mi stanno tanto a cuore : cosa fu davvero la vicenda del suicidio in un miniera mi pare dell'ennese del fratello di Leonardo Sciascia, vicenda che determiò lo stravolgimento mentale del nostro Nanà facendone uno scrittore impegnato mentre prima si dilettava di sapida prosa rondista. La strana storia politica della nostra miniera di Gibillini, dal capo mafia Vizzini, alla restaurazione democrstiana, all'omicidio Centoedieci (cfr. il romanzo di Tano Savatteri: la congiura dei loquaci) la svolta fascista dell'ing. Vinciguerra nel Dopoguerra democristiano . Lo sviluppo minerario di Racalmuto con le prime aggregazioni industriali prefasciste e le lotte degli zolfatai negli anni Venti. A disposizione per tutti quei chiarimenti che potessi darLe.

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