sabato 27 giugno 2015

il suicidio del fratello di Sciascia e chi era Vinciguerra

Il prof.  Curcuruto, di ritorno da Buffalo ove ebbe a emigrare qualche decennio fa, sta divulgando una sua pregevole opera di oltre seicento pagine sulle miniere di zolfo  nelle terre dei Sicani.

L'argomento sfiora il campo di nostre ricerche microstoriche su Racalmuto.

 Noi stiamo stancandoci in ricerche su Racalmuto non tanto per una controstoria locale (certo se si raccontano stupidaggini che le nostre carte dissolvono non ci facciamo pregare nello stroncarle) ma per dare le basi ad una fondata e seria storia di questo paese che si chiama Racalmuto e che appartiene solo ai racalmutesi  che peraltro non vogliono neppure inciuciarsi con Grotte non per dileggio della loro cultura Tascia ma per difesa della propria unica e indivisibile realtà spirituale e civile.

Racalmuto e le vicende minerarie solfifere annoverano una pagina molto drammatica: il suicidio del fratello di Leonardo Sciascia.

Ci si dice:


caro amico...la miniera dove si suicido' il fratello di Leonardo Sciascia...il perito minerario Giuseppe...nel maggio del 1948...era la miniera Bambinello...Le motivazioni del suicidio sono delicate... omissis ... il padre non poteva accettare questa situazione.. se lo portava sempre con salche correzione di evidenti errori é...al lavoro...Cosi' mi venne raccontato da vecchi minatori...al Circolo zolfatai di Assoro...da me intervistati gia' diversi anni fa'...i quali ricordavano ancora quel triste episodio e le sue possibili motivazioni....Ho trovato qualche lettera negli archivi del Corpo delle Miniere...che fa' riferimento all'episodio avvenuto nella miniera Bambinello...Comunque...se Lei ha copia del mio libro... la prego di leggere la pagina 165... intitolata..."Leonardo Sciascia e la miniera Grottacalda"....dove racconto qualche osservazione sullo scrittore nisseno-racalmutese...La prego di leggere anche a pagina 268...una pagina intitolata..."Leonardo Sciascia e lo strusci dei nisseni".....

[l’omissione l’ho praticata non ritenendo fondata la eclatante notizia che mi veniva fornita … ho apportato anche qualche correzione e limatura laddove mi sembrava trattasi di sviste.]
Mi si scrive anche: 
caro Lillo...leggo un interessante articolo sull'Unita' del 1951......sulle lotte dei minatori di Gibellina... EBBENE... SAPPI CHE LA FAMIGLIA VINCIGUERRA...SI E' FATTA STRADA CON I COMUNISTI...IN TANTI SETTORI DELL'ECONOMIA SICILIANA... FIGLI NIPOTI...MARITI DELLE FIGLIE TUTTI DIRETTORI DI MINIERE CON L'ENTE MINERARIO SICILIANO... TUTTI COMUNISTI ARRAGGIATI...IO HO AVUTO QUALCHE PROBLEMA... CON QUESTI MISERABILI...QUANDO NEL 2OO1 SCRISSI IL LIBRO I SIGNORI DELLO ZOLFO.... COMUNQUE TU LEGGI...LEGGI....LEGGI ...I SIGNORI DELLE MINIERE... SICILIA DI VOLTAFACCIA.

Mia contestazione
Sapevo e confermo l'ing. Vinciguerra uomo di destra e nostalgico. Finanziò l'Uomo Qualunque e soprattutto il MSI. Presente con Angelo Collura ad ogni comizio missino (celebri quelli di Russo Perez, interessanti quelli dell'on. Marino di Aragona). Il Vinciguera con il suo inseparabile amico Angelo Collura fece parte della lista parafascista del Cavallo Alato dell'avv. Carmelo Burruano.

[Notizie confermatemi ieri da Calogero Messina ultranovantenne  ma lucido e brillante come sempre.]

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