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Il Comitato Cittadino Racalmuto Civile plaude la decisione del Consiglio Comunale di Bocciare il piano ARO e Stigmatizza la posizione innaturale della lista Borsellino.
 
Il Comitato Civico Racalmuto Civile esprime piena approvazione alla scelta del Consiglio Comunale di Racalmuto, riunitosi il 30 marzo scorso, di bocciare il piano Aro proposto dal sindaco Messana che apre di fatto l’era della gestione in economia del servizio rifiuti.

Racalmuto finalmente, attraverso la maggioranza del suo consiglio comunale si riappropria di un po del suo orgoglio perduto, sbarrando la strada al piano settennale per la gestione dei rifiuti proposto dall’amministrazione Messana perché giudicato pasticciato, costoso e approssimativo.. Il piano rifiuti dell’ARO (Racalmuto- Castrofilippo – Grotte), a giudizio dei consiglieri di maggioranza, è stato pre-confezionato dall’amministrazione Messana senza avere condiviso alcun percorso con il Consiglio Comunale di cui si pretendeva la semplice approvazione come mero fatto formale secondo una tempistica che non consentiva di fatto alcuna possibilità di modifica o integrazione. Sul piano del merito, ancora più grave, il piano ricalcava nella sostanza il copione già visto con la recente gestione ATO e cioè il solito sistema di affidamento alle ditte esterne per un costo complessivo (per i tre comuni) stimato in oltre 14 milioni di euro (a totale carico dei cittadini) e con la qualità dei servizi che i cittadini purtroppo ben conoscono e per come più volte denunciato dal Comitato Cittadino.
carmelo borsellino sindaco racalmuto
La bocciatura del piano ARO, apre ora a due possibili scenari: i Comuni di Grotte e Castrofilippo, potranno accodarsi alla scelta di Racalmuto, aderendo anche loro alla gestione diretta dei servizi di smaltimento nei loro territori o contestare la scelta e recedere dal patto di ARO. A questo punto al nostro Comune non resterebbe altro (ipotesi per certi versi auspicabile) che costituire una sua ARO coincidente con il proprio territorio (ipotesi introdotta dalla legge) e rivolgersi alla SRR esclusivamente per i servizi esterni alla propria competenza.
In ogni caso, per come hanno fatto rilevare più volte i consiglieri di maggioranza Guagliano e Maniglia, la gestione diretta dei servizi non può che consentire una riduzione del costo complessivo e maggiori ricadute sul territorio, a partire dal risparmio per il mancato utile di impresa e costo dell’iva che un servizio a gestione diretta consente, oltre alla maggiore possibilità di organizzare il servizio secondo le reali esigenze del territorio e delle famiglie e non secondo un “piano dei servizi” pre-confezionato e obbligatorio che (esperienza ci insegna) non corrisponde mai ai servizi effettivamente forniti ma solo al costo che i cittadini sono chiamati a sopportare nel periodo di gestione esterna.
Non vi è dubbio inoltre che la civile decisione del Consiglio comunale assume anche un significato politico: Sconfessa di fatto la gestione Messana, già accusata da un recente documento di maggioranza (firmato da 8 consiglieri) di insipienza politica e inadeguatezza di proposta operativa rispetto ai tanti problemi del paese, tra cui la questione TARSU, aprendo nella sostanza una crisi di consenso alla gestione Messana.
Si tratterà ora di trarne le dovute e doverose conclusioni, anche alla luce del comportamento innaturale della “minoranza borselliniana”, che da subito, nel corso della discussione consiliare sul tema ARO, ha cercato in tutti i modi di creare momenti di contrasto con il “fronte civilista” schierandosi apertamente e “pateticamente” a favore della posizione del Sindaco. Il gruppo di minoranza presente in alula: Leone, Zucchetto, Romano e Di Vita, senza per altro addurre motivazioni concrete ma appellandosi al generico benefico del dubbio circa l’opportunità della scelta di gestione diretta, propendeva apertamente per la gestione in affidamento esterno. Curioso atteggiamento!!, insolito e a tratti grottesco. Quasi una scena da commedia dell’arte, dove gli attori (quattro su cinque consiglieri della lista Borsellino) recitano secondo un canovaccio scontato, la farsa del “senso di responsabilità e del sapere professionale” che al di sopra dell’umano giudizio dei “consiglieri comuni” propende per la scelta “industriale” e “aziendalista” dell’affidamento esterno di 14 milioni di € ( che i cittadini saranno poi, implacabilmente, chiamati a pagare). Chissà? forse sono proprio queste cifre o i “benefici diretti” che ne potrebbero derivare che magari danno alla testa e ancora troppo spesso fanno dimenticare che Racalmuto è un paese di gente mediamente modesta che non può permettersi il lusso di pagare la spazzatura più della spesa quotidiana, solo per far piacere ai profitti di qualche impresa. O forse è solo un bussare alla porta dell’amministrazione Messana in previsione di eventuali rimpasti??
Ma tornando alla spazzatura reale, si tratterà ora di organizzare con impegno e coraggio il servizio in forma diretta (House provider ) attraverso un nuovo sistema che il Comune deve organizzare e che dovrà tenere conto di tutti i lavoratori già nel libro paga del Municipio e di tutte le altre risorse disponibili.
D’altra parte non mancano certo gli esempi virtuosi di buona gestione, per come ampiamente dimostrato nel corso del recente convegno organizzato dal Comitato Civico, da cui è emerso che un buon servizio di gestione rifiuti dovrà assicurare al paese decoro e risparmio, puntando alla raccolta differenziata spinta, il conferimento della materia seconda (con recupero del compenso) e il presidio ecologico del territorio. Il tutto con un nuovo piano improntato al principio della trasparenza, che dovrà attestarsi su un costo complessivo per i cittadini di Racalmuto di non più di 500/600 mila € annui contro le previsioni del piano ARO, ormai trapassato, che superava abbondantemente il milione di euro.
Il comitato cittadino di Racalmuto Civile
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