martedì 10 marzo 2015

Ritorno sull'inciucio Grotte-Racalmuto. Non s'ha da fare né oggi né mai!


Lillo Taverna Il problema non è fusione sì, fusione no, il problema è come Racalmuto riuscirà a risolvere i suoi problemi. Questi problemi io credo di conoscerli intus et in cute. Da ispettore di professione sono almeno trent'anni che tengo la mala gestio locale sotto osservazione. La cancrena è tale e tanta che sperare che un fondersi con Grotte sia un toccasana mi pare davvero follia. Non conosco la situazione amministrativa e finanziaria di Grotte. Sono rimasto affascinato allorché ho saputo che Grotte sapeva di "derivarti" e ne aveva approfittato. Vedo che adesso Fantauzzo può vittoriosamente annunciare che lui la lotta del fotovoltaico l'ha vinta. Faccio il confronto con Racalmuto: per una serie di ingenuità la possibilità di accaparrare benefici da fotoltaico per 4 milioni di euro è  andata dispersa: molta, troppa insipienza amministrativa e tantissima accidia e noncuranza dei capi politici di questo glorioso comune. Ci vuol poco a capire che tra Grotte e Racalmuto c'è inconciliabilità amministrativa (i meriti son di Grotte e i demeriti son di Racalmuto). Pensare che fondendosi la accorta amministrazione di Grotte possa avere la meglio sulla pluridecennale mala gestio di Racalmuto può aprire persino le porte alla speranza. Ma il mio pessimismo e le mie semisecolari esperienze mi portano a ritenere che la moneta cattiva  ha sempre cacciato quella buona. Mi appare persino patetico che a volere con tutte le sue forze questo disperato inciucio è un ex sindaco di Racalmuto che essendo mio cugino sono dannato a dirne in difesa tutto il bene possibile.

La frantumazione delle strutture comunali è di certo un problema nazionale. Penso a quel che avviene nel Cicolano, terra che bazzico, ove vi sono comuni autonomi di meno di un centinaio di abitanti. Sproporzioni plateali. Si arriverà lì a inevitabili fusioni.  Ma pensare che Racalmuto con i suoi quasi novemila abitanti ha una popolazione uguale all’intero Cicolano che è esteso più dell’intera provincia di Caltanissetta imporrà ai legislatori del domani equilibri e assestamenti ben complessi. La soppressione delle province ha poi determinato caos e disfunzioni tali per cui senza nulla risparmiare si dovrà sopperre con succedanei di maggior costo. E’ inevitabile che ampie plaghe come i Monti Sicani imporranno ampie federazioni o confederazioni comunali. Si tratterà di costi aggiuntivi ma serviranno a riattivare i benefici che le Province germinavano. Il principio federativo che associa senza distruggere mi pare via storica  commendevole. Ma siamo nell’empireo delle grandi riforme. In atto Racalmuto non speri in Grotte per risolvere i suoi drammatici disastri finanziari, amministrativi, e di una molto vulnerata legalità. Se Grotte ha voglia di subordinarsi a Racalmuto, da racalmutese non avrei nulla in contrario ad asservirli. Ma per le mie convinzioni politiche ciò non mi si addice.

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