lunedì 16 marzo 2015

ORA PARLO IO


ORA PARLO IO

Me la sono girata qui la lunga sortita politica della Redazione di Malgrado Tutto per sviscerarla scumpassiarimilla a modo mio senza urtare più la suscettibilità del direttore Terrana, pronto a querelare che osi non essere d’accordo con lui. E io non sono d’accordo con lui.

Intanto fare apparire come trafugamento di un atto ufficiale che se non fosse è ufficiale segnerebbe solo l’angustia mentale di chi vorrebbe ma non può e se fa nasconde la mano, è peggio di una lettera anonima. Io direttore di un giornale non mi presterei a siffatti artifici del politichese, targato Racalmuto

Lettera al “vetriolo” mi vorrebbero far credere. Ma per quello che traspare non noto altro che un prono atteggiamento di remissiva critica. Un volersi salvare l’anima insomma.

Quello che si coglie quando il cronista si mette a far nomi è che questi OTTO non sono magnifici. Ognuno single o a paio, sono poi subalterni di ben precisi personaggi. Non brillano di luce propria avrebbe detto REDDORO ai tempi miei quando giovanissimo facevo la lotta alla famiglia di Dinu Casucciu.

Questi otto se ne vanno dalla maggioranza? Ma quando mai. Sono attaccatissimi alla poltrona “per delega” per cui cercano di fare la voce ”grossa” che invero esce flebile e arrafatata. I loro mandanti cercano di mettere paura ad Emilio per spingerlo ad onorare i patti remunerativi?

Li ho seguiti a proposito del consiglio comunale che ha approvato le folli tariffe della TARI. Uno di costoro, ovviamente imbeccato, parte all’attacco per dire che il regolamento delle TARIFFE non aveva senso se prima non si aggiustava quello principale lasciato in tridici dai commissari circa l’imposisizione monnezzara Niente. Sono bastate certe occhiate e tutto si smunge, sparisce, si dissolve e l‘approvazione arriva senza indugio.

Un paio annunziano senza sapere perché che sono entusiasti di Cavallaro alla Fondazione. Almeno quelli dell’opposizione qualche riserva la fanno protocollare (spero) ma questi poco magnifici otto obbediscono, approvano, votano e zitti e mosca. Debbo credere che all’improvviso trovano il coraggio manzoniano e si sono messi a metter “firme pesanti”. Ma va là!!

Qualcuna mi pare troppo legata a qualcuno troppo impigliato tra i “giochi di potere” per potere mettere ”firme pesanti”. Altri devono star vigili per conto del noto immobiliare: non si sa mai. Il Comune una bella mattina si alza e comincia a far sul serio con il suo ufficio Tecnico.

Sì, forse passare da una maggioranza ad una minoranza di massimo supporto ad una nuova maggioranza per ingresso di una ex minoranza, è possibile. Ma se il Sindaco Messana si fa intimorire persino da simili infantili giochetti, poveri noi!

Avrebbe messo poi una firma pesante il signor Maniglia? Se davvero, davvero scatta un casus. O lui si dimette o si dimette il fratello da segretario del PD che tutto sommato è l’artefice di questo inciucio a sfaccettature plurime. Diversamente se entrambi i fratelli Maniglia restano su posizioni opposte l’estetica politica residua si dissolve del tutto. Ma certo se è (come io credo che sia) un gioco delle parti, una sceneggiata di paese un far finta di volere tutto cambiare perché tutto deve restare com’era o come si era concertato a vantaggio dei personali fabbisogni allora facciamoci una risata e non parliamone più.

Fra costoro non v’è davvero nessun conflitto d’interesse pubblico? Nessuna causa ostativa alla elezione? Eduardo Chiarelli in esordio mi raccontò e raccontò cavolate, invero sussiegosamente smentite da Emilio? Ma Emilio, sempre avvocato cassazionista è. Se davvero gli dovessero rompere gli zebedei saprebbe immantinente liquidarli.

[continua]

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