sabato 28 marzo 2015

lettera (pepata) al sindaco

CARISSIMO EMILIO MESSANA, SINDACO DI Racalmuto,
 Cosa è mai codesta? forse ti chiederai.
Presto detto: una mozione presentata dieci anni fa dal consigliere Chiarelli.
Appena inizi a leggere (ammesso che inizierai) ti accorgi subito che non è farina del suo sacco. Sì, in effetti è farina del mio sacco.
Criptica, sibillina, allusiva, ma permettimi scritta da chi le cose le sa e sa come va preso il diavolo.
Ora, pare che quelli della corte dei conti di Palermo ti abbiano messo in fibrillazione per certe CRITICITA'.
E che avevamo bisogno di loro per sapere quali sono,. furono ma anche sono state le criticità di Racalmuto.
Io questa nota l'ho mandata ai commissari. Hanno fatto finta di non capire.
La mando ora a te: tu hai nella tua squadra chi a quel tempo era persino controllore. Può davvero spiegartela. Se no, chiamami che subito corro a spiegarti il tutto anche quello che non molto esplicitamente non è detto.
In sintesi già allora, eccoti i quattro punti cardinali:
-in bilancio crediti né certi né liquidi né esigibili:
- fuori bilancio crediti certi liquidi ed esigibili (ma siccome toccavano intoccabili, si occultavano), cuore che non vede occhio che non piange (questi oggi ammontano a 16 milioni di euro e se non ci metti mano tu ne rispondi tu);
- debiti certi liquidi ed esigibili nascosti in bilancio, così il bilancio andava in nero e si andava avanti CRIMINALMENTE sino ai tuoi giorni. Pare che qui ora battono i magistrati della Corte dei Conti, e tu non sapendo fare altro ti inventi 16 milioni di tarsu arretrata  per fronteggiare codesti debiti di un tempo passato;
- debiti né certi né liquidi né esigibili finiti prontamente in bilancio e spesati, trattandosi di signori rispettabili. (Vogliamo riesumare il risarcimento danno al Nalbone per un esproprio di terra agricola quando c'era da pagare le tasse e al valore di mercato [inventato] quando si è trattato di chiedere refusione di danni per uno sgradito esproprio.). All'epoca, come ora, bastava avere dei volpini amici in Comune e i soldi si maniavaniu).
Ma eccoti l'oscura carta.


 

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