giovedì 5 marzo 2015

i dispersi in guerra nel 1915-18. CENTO ANNI FA. Onoriamoli almeno a Racalmuto

29 settembre 2013


avete scorso i cognomi, ne avete riscontrato qualcuno in nero, in bianco in rosso tra quelli che vi organizzano fiaccolate commemorative, memorie dolenti, manifestazioni per la moralità

Calogero Taverna

martedì 23 luglio 2013

avete scorso i cognomi, ne avete riscontrato qualcuno in nero, in bianco in rosso tra quelli che vi organizzano fiaccolate commemorative, memorie dolenti, manifestazioni per la moralità del paese? ...

Ecco le vere VITTIME che Racalmuto non onora: morti in guerra, burocraticamente dichiarati "dispersi", senza tomba, senza un fiore, senza una lapide commemorativa nel loro paese, a RACALMUTO. Morti per la Patria, si diceva: neppure ricordati dalla Patria, dai locali preti, dai Signori di tutte le epoche del COMUNE, dai vecchi sindaci, dai nuovi aspiranti sindaci; loquaci nell'inventare miti, silenti verso i loro piccoli grandi eroi di paese. COLPEVOLI.
sabato 2 marzo 2013

ONORIAMO I NOSTRI DISPERSI IN GUERRA SENZA AVELLO NATI A RACALMUTO
Almeno Eugenio Napoleone Messana - che anche sindaco fu - un ricordo lo spese nel suo rigonfio volume sulla storia (rectius fantasie cronachistiche in elogia del suo allargato gruppo familiare) nell'elencare i DISPERSI del 1915-18. Però manco si curò di specificare chi era quel TIRONE reiterato ai nn. 32 e 33. Grazie al Messana comunque sappiamo chi furono questi MILITARI DISPERSI che dopo 40 anni tanto dispersi non potevano essere: Erano racalmutesi CADUTI nella criminale guerra del 1915-18. Se ben leggiamo furono trentadue giovani racalmutesi che partirono sani e salvi da Racalmuto. Presero il treno alla ancora fiammante stazione ferroviaria allo sbocco di quella che dopo trionfalmente si chiamerà Viale della Vittoria, alberato dal don Cesare, il benemerito fratello del fascistissimo don Enrico Macaluso, e non se ne seppe più nulla. Morirono, sì morirono tre nel 1916 fra cui il fratello di mia nonna FALCI CALOGERO NATO A RACALMUTO IL 12 GENNAIO 1895 ad appena 20 anni .... e undici mesi preciseranno i fastidiosi statistici, ma non vide l'anno del suo ventunesimo genetliaco. Era un gran bel giovane: bello come tutti i Falci di Racalmuto ed anche quelli che nacquero e prosperarono a Montedoro o magri dopo in Continente. Un bell'ingrandimento luccicava nell'anticamera vasta dell'alcova all'antica della casa di mio bisnonno Caliddru, casa sotto strada che quando pioveva dovevi immettere una lastra lignea per non fare trasiri l'acqua intra. Fin dai primi vagiti dovetti mirare quella bella foto, accanto ad un'altra.
L'altra foto era quella di mio nonno Calogero nato a Racalmuto l'11 aprile 1880. Il Messana lo annota al n.° 28. Burocraticamente soggiunge: "disperso il 24 maggio 1917". No, signor Messana: morto in località mai comunicataci, solo un numero di quota. Ne abbiamo parlato altra volta. Certo, signor Messana, un disperso la sua gloriosa famiglia non ce l'ha e manco quella dei suoi parenti Savatteri e manco quella dei dominanti Matrona e manco quella dei signori Grillo o dei signori Tulumello o dei signori Vinci e manco quella di qualsiasi dei galantuomini che bivaccavano al Circolo dei Galantuomini. E sa perché? perché quelli alla visita di leva tutti riformati risultano. Non mi crede? Poteva consultare i begli archivi municipali, benissimo tenuti dalla famiglia Tulumello. Allora mica era come ora. Io li ho consultati e vidi e fremetti. Un'inchiesta farei. Lo sa perché il grande oculista Cucco finì in ultimo in disgrazia alla fine del fascismo? Perché cavava un occhio a pagamento per evitare la chiamata in guerra. Aveva cercato di perseguirlo il nostro tenentino dei carabinieri don Salvatore Burruano con il prefetto Mori. Traditore dei carabinieri lo considerarono e dovette subitre le umiliazioni le più avvilenti. Pare che nessuno a Racalmuto ne abbia mai saputo niente. Ad ogni modo tra i dispersi non trovo nessun Burruano. Anche i figli di don Ciccu erano "galantuomini". Eroi e fascisti post bellum.
Nessun cippo, nessuna lapide per questi insignificanti figli del popolo, morti in guerra ma senza avello per strafottenza delle nostre superiori forze armate. Non posso dirlo a voi commissari o ai vostri caudatari che son capaci di magnificarvi per una lettera scritta a Crocetta, abilmente a scarico delle vostre responsabilità amministrative.
Ma qui almeno grido:
Famiglia Agrò - onoriamo il vostro LEONARDO - PRESENTE;
Famiglia Arnone - onoriamo il vostro GAETANO - PRESENTE;
Famiglia Avanzato- onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Campanella - onoriamo il vostro GIUSEPPE - PRESENTE;
Famiglia Campanella - onoriamo il vostro EDUARDO - PRESENTE;
Famiglia Casuccio - onoriamo il vostro FRANCESCO - PRESENTE;
Famiglia Catalano - onoriamo il vostro MICHELANGELO - PRESENTE;
Famiglia Ciminnisi - onoriamo il vostro BIAGIO - PRESENTE;
Famiglia Cipolla - onoriamo ilvostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Esposto Pettinato - onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Falci - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE;
Famiglia Falco Abramo - onoriamo il vostro GIUSEPPE - PRESENTE;
Famiglia Ferlisi - onoriamo il vostro MATTEO - PRESENTE;
Famiglia Licata - onoriamo il vostro ANGELO - PRESENTE;
Famiglia Lombardo - onoriamo il vostro DIEGO - PRESENTE;
Famiglia Manta - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE,
Famiglia Matteliano - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE;
Famiglia Mendola - onoriamo il vostro GIUSEPPE - PRESENTE;
Famiglia Miceli - onoriamo il vostro GIACOMO - PRESENTE;
Famiglia Ricottone - onoriamo il vostro RAFFAELE - PRESENTE;
Famiglia Salemi - onoriamo il vostro PIETRO GAETANO - PRESENTE;
Famiglia Salvo - onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Sardo - onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Sciascia - onoriamo il vostro NICOLO' - PRESENTE;
Famiglia Scibetta - onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Taibi - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE;
Famiglia Taibi - onoriamo il vostro NICOLO' - PRESENTE;
Famiglia Taverna - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE;
Famiglia Taibi - onoriamo il vostro NICOLO' - PRESENTE;
Famiglia Todaro - onoriamo il vostro GIOVANNI- PRESENTE;
Famiglia Volpe - onoriamo il vostro ANGELO - PRESENTE;
Famiglia Tirone, vi onoriamo; non sappiamo altro per ora; solo che per due volte siete citati con identici dati: Cor.le Garibaldi, disperso nella guerra 15-18
Se qualche interessato dovesse leggermi e dovesse comunicarmi precisazioni e indicazioni sarei felice di farne tesoro.

Calogero Taverna POST SCRIPTUM: avete scorso i cognomi, ne avete riscontrato qualcuno in nero, in bianco in rosso tra quelli che vi organizzano fiaccolate commemorative, memorie dolenti, manifestazioni per la moralità del paese? Questi sono gli oscuri eroi del paese. trucidati a Caporetto e dintorni come carne da macello: non erano raccomandati, non erano figli di papà, non erano galantuomini. Quelli la facevano franca. Questi d'ora pensano ad arraffare il Comune, quel comune che non dedica manco una via, magari collettivamente, a queste vere umili eroiche VITTIME


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  • Lillo Taverna Carissimo ingegnere Puma, dirigente massimo dell'Ufficio Tecnico di Racalmuto. Io ti umilio questa mia supplica. Questi 31 racalmutesi doc, figli del popolo minuto ma benemerito di Racalmuto non hanno una tomba. Non sono morti in mare su una sgangherata carretta, ma peggio. Le loro ossa sono finite in pasto a lupi e bestie. Molti erano nelle terribili doline della Slovenia. Non c'erano andati per cercare lavoro o fortuna. No: sono stati sottratti alla terra che amavano come mio nonno Calogero Taverna analfabeta di Racalmuto. Dei cecchini austriaci li hanno impallinati peggio che spaventati conigli. Mi pare che tu mi hai chiesto documentazione probante. Quanta ne vuoi caro amico mio. Ti potrei persino esibire un feroce quasi comunista scritto del Vate, il superpatriottico D'Annunzio sull'ignominia della brigata Catanzaro nelle terre di Slovenia. Caro amico mio ingegnere Puma, apprezzo tanto la tua sensibilità. Vuoi fare erigere un appariscente mausoleo per quei disgraziati morti senza nome a Lampedusa e già onorevolmente sepolti nel nostro pure incapiente cimitero di Santa Maria. Ma non credi che sia prioritario appendere delle lapidi magari del nostro pur pregevole alabastro nell'ex chiesa di Santa Maria con incisi questi nomi di questi racalmutesi senza camposanto, morti nel 1915/18 nella ignominiosa guerra che non so perché tutti dicono GRANDE. Questi racalmutesi puro sangue non hanno il diritto di precedenza nel ricordo del loro inutile sacrificio? E qui più che un atto generoso seppur nobile s'impone un dovere, un dovere civile cui sinora Racalmuto colpevolmente si è sottratto. Non potresti tu correre ai ripari? Non potresti fare in modo che prima che ad ignoti stranieri, da compassionare senza dubbio, si provvedesse ad almeno affiggere una lapide di alabastro nostrano nella chiesa di Santa Maria di Giesu (sic) o deorsum? Mi sentirei più tranquillo se questo prossimo due novembre, se Dio mi lascia su questa terra, potessi io apporre un fiore, un semplice fiore, forse una rosa rossa, il mio colore, sotto la lapide che il provvido ingegner Puma avesse doverosamente esposto con i nomi scritti tutti allo stesso modo di questi "dispersi in guerra" nel tremendo triennio 1915-1918.
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