sabato 14 febbraio 2015

Petrarca perSan Valentino

 
Visto che tutti mi gridano di codesto San Valentino, ed essendo uno che scherza con i santi ma lascia stare i fanti, allora mi adeguo. Mi adeguo con il bon Petrarca quello delle Rime dei nostri tempi liceali (se fummo spulciati in quello classico):

    Rimansi a dietro il sestodecimo anno
de' miei sospiri, et io trapasso inanzi
verso l'estremo; e parmi che pur dianzi
fosse 'l principio di cotanto affanno.
    L'amar m'è dolce  et util il mio danno,
e 'l viver grave; e prego ch'egli avanzi
l'empia fortuna: e temo no chiuda anzi
Morte i begli occhi che parlar mi fanno.
    Or qui son, lasso, e voglio esser altrove;
e vorrei più volere, e più non voglio
e per più non poter, fo più quant'io posso;
     e d'antichi desir lagrime nove
provan com'io son pur quel ch'i' mi voglio,
né per mille rivolte ancor son mosso.
[F. Petrarca RIME - 118]

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