domenica 4 gennaio 2015

DELLA CASTITA'

Io amo la foresta. Nella città si vive male: là c'è troppa gente che è in calore.
Non è meglio finire nelle mani di un assassino che nei sogni d'una donna in calore?
E guardate là quegli uomini: il loro occhio lo dice, non conoscono nulla di meglio al mondo che giacere con una donna.
Sul fondo della loro anima c'è fango: e guai quando il fango ha persino ancora dello spirito!
Se almeno foste perfetti come bestie! Ma l'animale ha come virtù l'innocenza,
Vi consiglio di uccidere i vostri sensi? La castità è per alcuni una virtù, ma presso molti addirittura un vizio.
Questi, è vero, si contengono: ma la cagna che si chiama sensualità traspare da tutto ciò che fanno.
Fin sulle vette della loro virtù e nell'interno del loro freddo spirito li segue quella bestia con la sua irrequietezza.
E con quanto garbo la cagna della sensualità sa chiedere in elemosina un pezzo di spirito quando le viene negato un pezzo di carne!
Voi amate le tragedie e tutto ciò che spezza il cuore? Ma io sono diffidente verso la vostra cagna.
Voi avete secondo me occhi troppo crudeli e cercate con cupidigia se vedete dei sofferenti. Forse la vostra voluttà si è soltanto trasferita e chiama se stessa compassione?
E vi dedico anche questa similitudine: molti che avevano soltanto voluto scacciare da sé il diavolo, si sono invece cacciati da se stessi nella pelle del maiale.
La castità è da sconsigliare a coloro cui essa riesce troppo grave, affinché essa non diventi la via dell'inferno, cioè, fango o foia dell'anima.
Parlo di cose sudicie? Questa non è per me la cosa peggiore.
Non quando la verità è sudicia, ma quando ha poca profondità colui che conosce  scende malvolentieri nelle sue acque.
In verità, ci sono uomini che sono casti dal fondo; sono più miti di cuore, ridono più volentieri e più spesso di voi.
Essi ridono anche della castità e si chiedono "Che cos'è la castità?
Non è la castità forse follia ? Ma questa follia è venuta lei stessa a noi, non noi ad essa.
Abbiamo offerto un asilo e un cuore a quest'ospite; adesso abita presso di noi. Vi rimanga finché le piace|"
Così Parlò Zarathustra.    

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