giovedì 18 dicembre 2014

la CERNIGOI persiste

Ancora oggi restiamo infilzati dalla acuminata penna della signorina Cernigoi in la Nuova Alabarda del 20 giugno scorso con questo truculento escatollo:
 


APPUNTI SU ETTORE MESSANA.

"Ho ricevuto negli ultimi tempi alcuni messaggi da tale Lillo Taverna, che mi "accusa" di "essere l'autrice di foglietti infamanti il dottore Ettore Messana", del quale Taverna starebbe ricostruendo una biografia.
In effetti ho avuto modo di scrivere alcune note su questa persona, denunciata come criminale di guerra alle Nazioni unite, basandomi su documenti ufficiali de...i quali ho indicato anche la collocazione archivistica. Pertanto ritengo opportuno rinfrescare la memoria su questa persona."


Nel traballante gergo italico della slava  non riusciamo a capire se "questa persona" su cui ritiene "opportuno rinfrescare la memoria" siamo noi o il malcapitato incolore Ettore Messana.
 
Tralascio talune  insulsaggini di esordio per un punto che dovrebbe rinverdire la nostra memoria o fare ingiustizia di quella del Messana; eccolo:
 
"Nello specifico viene addebitata a Messana (in concorso con il commissario di PS Pellegrino e col giudice del Tribunale militare di Lubiana dottor Macis) la costruzione di false prove che servirono a condannare diversi imputati (tra i quali Anton Tomsič alla pena capitale, eseguita in data 21/5/42) per dei reati che non avevano commesso. La responsabilità di Messana e Pellegrino in questo fatto è confermata da documenti dell’archivio della questura di Lubiana (oggi conservati presso l’Archivio di Stato di Lubiana, AS 1796, III, 6, 11), che fanno riferimento ad una “operazione di polizia politica” condotte dal vicequestore Mario Ferrante e dal vicecommissario Antonio Pellegrino sotto la direzione personale di Messana, contro una “cellula sovversiva di Lubiana” della quale facevano parte, oltre al Tomsič prima citato, anche Michele Marinko (condannato a 30 anni di reclusione), Vida Bernot (a 25 anni), Giuseppina Maček (a 18 anni) ed altri tre che furono condannati a pene minori.
Messana e gli altri furono anche accusati di avere creato false prove nel corso di una indagine da loro condotta, in conseguenza della quale 16 persone innocenti furono fucilate dopo la condanna comminata dal giudice Macis. Si tratta dell’indagine per l’attentato al ponte ferroviario di Prešerje del 15/12/41, per la quale indagine, come risulta da altri documenti della questura di Lubiana dell’epoca, Messana, il suo vice Ferrante, l’ufficiale dei Carabinieri Raffaele Lombardi ed altri agenti e militi furono proposti per onorificenze e premi in denaro per la buona riuscita delle indagini relative: Messana ricevette come riconoscimento per il suo operato la “commenda dell’Ordine di S. Maurizio e Lazzaro”."
 
Non abbiamo avuto bisogno di andare lontano, di raggiungere Lubiana o chissà qualche altro diabolico archivio. Ci è bastato prendere qui a Roma il 31 sotto casa mia e subito all'ACS italiano. Tra le carte del SIS, come dire i corpi segreti del Viminale appena uscito dal dopoguerra del 40-45 ecco un fascicolone di ben 64 cartelle dense dense. Certo, non è l'originale, ma non c'è da dubitare che sia genuino, autentico. Sta lì non so da quando - si potrebbe appurare - e vi sta perché effettivamente il Messana nel dopoguerra fu qui sotto inchiesta ma tutto si ridusse in  "ci scusi, baggianate titine". la prova? Seguiamo il fascicolo.
 
Il fascicolo parte dalla REGIA QUESTURA DI LUBIANA, n. 05698 Gab° di Prot. e riguarda la DENUNZIA A CARICO DI
 
1) Tomisic Michele di Antonio;
2) Bernot (in Tomsic) Vida di Giovanni;
3) Macek (in Kardelj) Giuseppin di Francesco;
4) Marinko Michele di N.N.;
5) Slander Maria fu Luigi;
6) Hodoscek Kalman fu Milan;
7)        "           Giuseppe      "
8) Simcic Martino di Giovanni.
 
 
Quale 'accusa? " falso ai sensi degli art. 482  - A 75 e 476 C.P.; associazione sovversiva e propaganda sovversiva ai sensi degli art. 4 e 5 del Bando del Duce; ecc.
 
Che si tratti di quellAnton Tomsic della Cernigoi? Nessun dubbio.

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