lunedì 9 giugno 2014

CALOGERO RESTIVO MALINCONICO VATE DA TERSO ISPIRATO VERSO.

MI DICEVI SEMPRE
 
 
Mi dicevi sempre:
 
"i tuoi canti sono tristi
come giornate d'inverno
con il sole dimenticato
negli anfratti del tempo ....
 
 
non lieti
come giorni di maggio
fioriti di colori e di luce
e di pigolii di rondini
che cantano i ritorni".
 
"La vita
 
è come un tram che scorrazza nella notte
e concede biglietti di andata senza ritorni"
mi dicevi
"bisogna viverla adesso
 
è come la messa grande
la domenica
che inizia
quando suona la campana
non prima
non dopo
e non viene ripetuta
se arrivi in ritardo.
 
La prossima è 'altra'.
 
I tuoi canti sono malinconici
come i tramonti d'estate.
 
Sanno di pianti e di attese.
 
Hanno persiane chiuse
ma non finestre
aperte sulla via
ad inondare la casa
d'aria pura e di vita.
 
Le parole
non sanano ferite".
 
 
Non sanano ferite
le parole
 
....................................
 
 
e a quest'eco, a questo distico secco, tetragono, indubitabile, ascetico ci agganciamo per accennare ad un grande poeta che a Racalmuto nacque il 20 giugno 1938 e da lì si disperse nel mondo, a me simile, come me esule dallo spazio vitale tra due castelli, tra il castrum gibilllinarum e il castrum claramontis.
 
Mi riferisco a CALOGERO RESTIVO.
 
Calogero Restivo scambia con me alcune nostre pubblicazioni. Le sue mi arrivano stamani. Ho sott'occhio il suo SENZA UN FIL DI ROUGE e ne riporto una di sue poesie, quella che direi è in totale ofelimità con me. Canti che sono tristi se urla il vento di tramontana, se hai dimenticato i dardi del sole agostino. E lontano è il maggio dei fiori e non sali più lungo il viottolo dei ciliegi che ti conduce lassù sull'occiduo picco del Serrone che delimita terre minerarie plaghe dalle ubertose pianure vulnerate da cementizi oltraggi ravennati. Amori lontani giovinezze perdute, melanconico invito a morire  da cupe campane un tempo squillanti.
 
Scrivo qui di getto per spingere questo nuovo rimpasto  del locale amministrare affinché al Cannone ci sia posto e deve esserci per onorare e ostentare questo nostro grande figlio, questo racalmutese DOC (ovunque abbia insegnato) e dire al mondo intero: voi che ci infamate, sappiate, grande è Racalmuto il paese dei tanti campanili che distillano grande poesia. Sì. perché grande poeta è CALOGERO RESTIVO.

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