venerdì 30 maggio 2014

Risposta ad un insolente

Signor Manuel da quello che lei va sdilinguendo si capisce lontano un miglio che lei e la signora stupidità non siete proprio divorziati.
 
Si rilegga il mio scritto, si rilegga la sua supponente diceria e si accorgerà che non ha capito un cazzo.
 
A) non è quella che io chiamo olocausto dei nostri fratelli d'oltremare la faccenda "ignobile e sconcertate" è lei che diviene subito patetico e sconcertante nel non capire che qui ad Agrigento, a Favara, a Racalmuto con gli aquarerinti o come diavolo si chiamano si fa di una tragedia epocale una indegna e ributtante speculazione affaristica. Io sono vetero comunista tutt'altro che pentito, un combattente che non guarda in faccia a nessuno e i saprofiti cerco di bruciarli vivi, si vestano pure di pidiismo dell'ultima ora come mi pare ostenta lei. Non mi faccia ridere sul fatto che io sia saccente, petulante noioso  e insignificante. Lei si annoia sol perché non riesce a tener dietro alla mia da tutti riconosciuta superiore intelligenza cultura graffiante e sagacia espressiva. Torni a scuola e poi torni a leggermi. Impererà tanto. Non dialogo con gli imbecilli io ammonisco gli uomini di superiore intelletto. Non mi pare che debba qui ascriverla. Io non critico, ammonisco: annuso subito la prodromica pravità e con la mia vigilanza democratica riesco a bloccarla; talora.
 
Non sono già riuscito a Racalmuto a stornare certi inciuci in incubazione? Domandi al Messana se anche lei è suo gradito sicofante quante volte già sono riuscito a fargli cambiare idea.
 
B)Poi lei manco ha capito che non può essere lei il coniuge di un assessore in pectore. E se non è riuscito a capire manco questo, cosa vuole da me? Io allargo le braccia di fronte alla sua costituzionale inidoneità ad intus ligere.
 
Lei è stato molto offensivo nei miei confronti quindi mi ha facoltizzato a difendermi adeguatamente. Congrua legittima difesa la mia. Io non la conosco né bramo avere il dispiacere di conoscerla.

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