mercoledì 16 aprile 2014

Il mio programma PD

Una volta tanto sono toto corde d’accordo con Guagliano (meno la stecca per Renzi). Forse perché credo di averle già scritte magari con termini desueti e antiquati, da accademia dei lincei. 
Si è scelto il non renziano Emilio Messana invece che qualche adepto del loquace Renzi ed allora mi affiderei al vecchio codice comunista: centralismo democratico: quindi a lui le scelte conseguenziali.
 Io suggerireri i tre che si erano offerti a rimetterci la faccia per le primarie avrebbero diritto di entrare in squadra magari per il primo anno e concedere dopo per rotazione l'incarico  a chi ha dimostrato di saperci fare meglio. Il quarto uomo andrebbe scelto tra il perito minerario Francesco Marchese, anche per rispettasre la gloriosa Margherita, o il dottore Salvatore Sardo che apporterebbe contributi di esperienza e saggenza irrinunciabili o il ragionier Collura, in rappresentanza del secondo grosso partito di questa che considero una necessaria Intesa (cosa ben diversa dai chiassosi inciuci peratrlo sotto osservazione del D.G. di A.E. o di certa grintosa antimafia agrigentina)
Quanto alla composizione della lista dei consiglire, semplifichiamo: tre al partito di Alfano più una donna, due più una all’ex UDC e uno più una al PSI.
Ma non dovrebbe essere qui che si deve giocare la partita, La nostra cultra politica contro l'incultura dell’antipolitica.
Lasciamogli il poetico vezzo dei programmi sonori quanto vacui pieno di promesse esilaranti, e produciamo il nostro “progetto industriale”.
Eccone i punti: subito l’autotulela che riparì alle iniquità di Tarsu Tirsi e ocome diavolo si vuol chiamare (pronto a fornire tutta una argomentazione giuridica-amministrativa-penale che svelo certo qui);
giusta merchede ai 220 dipendenti del Comune comunque li si inquadri (disponiamo della formula Emilio Messana, geniale).
Emersione dei 15 milioni di sopravvenienze attive, prontamente monetizzabili con sapienti operazioni di sconto bacaro trattandosi di crediti certi liquidi ed esigibili (e credo di disporre di  50 anni di esperienza per affermarnalo con cognizione di causa)-.
Quindi avvio delle salvifiche minicipalizzate per lo sfruttamento delle nostre risorse minerarie (alabastro), idriche per irrigazioni (Zaccanello e dintorni) delle nostre distese incolte pur quelle della Forestale magari per  melograneti che l’ambasciata israelina (già da me interpellata) sarebbe ben disposta ad impiantare con gli opifici di sfruttamento a fini alimentari e per cosmetici d’alta qualità, Ed altre cose da illustrare nella sede opportuna

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