lunedì 10 febbraio 2014

Aristocratico e schivo, Giuseppe Troisi frequentò apprezzato Leonardo Sciascia cui fornì materiale di archivio del Villabianca e reportage fotografici di eccezionale valore storico e documentario che doveva servire a corredo di una più ambiziosa edizione di Morte dell'inquisitore. Materiale finito in Laterza e archiviato non facendosene nulla. Un vero peccato!

Anche Lui grande amico del mio papà.

  • Lillo Taverna Sì erano tanto amici cu Peppi Troisi, un altro di acuto intelletto, penna raffinata, fece parte della gioventù dorè dei mie tempi giovanili facendo gruppo aristocratico con lo stesso Fofò Scimé, Nestore Falletti, Angelo Morreale, Carmelo Piazza; vi si contrapponeva la rampante gioventù intellettuale aperta ad un blando socialismo come l'avvocato Marchese, l'avvocato Totò Garlisi, Lillo Avenia. Ai margini noi considerati prodotto della sagrestia della Matrice, Giovanni Liotta, Nuccio Lo Re, Guido Picone Ignazio Petrotto, Calogero Savatteri e il sottoscritto. Quest'ultimo gruppo veniva considerato oltremodo bigotto ed era ferocemente avversato dal prof. Nicolò Petrotto con il quale ebbi in Malgradotutto una velenosissima polemica politico-letteraria. Fofo' Scimè frequentò anche il gruppo intellettual-socialista dell'avvocato Salvatore Marchese. Angelo Morreale non disdegnava il circolo cattolico (non so se già corteggiasse la futura moglie, nipote dell'arciprete Puma). Aristocratico e schivo, Giuseppe Troisi frequentò apprezzato Leonardo Sciascia cui fornì materiale di archivio del Villabianca e reportage fotografici di eccezionale valore storico e documentario che doveva servire a corredo di una più ambiziosa edizione di Morte dell'inquisitore. Materiale finito in Laterza e archiviato non facendosene nulla. Un vero peccato!
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