domenica 10 novembre 2013

lettera romana ai cicolani stanziali

Certo - ed è vero - frequento il Cicolano da quarant'anni ma saltuariamente. Ho doppia casa -  una a Santa Lucia di Fiamignano e l'altra a Baccarecce. Pago le tasse locali che pagano tutti e niente di più. Secondo il metro che mi pare qualcuno vuole qui imporre non avrei diritto alla parola. Dico però che quel che osserva e scopre un visitatore di Venezia non lo scopre un veneziano stanziale. Mi pare che con la scusa che non bisogna sprecare parole ma fare solo fatti si continui a correre il rischio che non si dicano parole ma manco si compiano fatti. Per fortuna il Cicolano - economicamente parando - è un'isola felice nel panorama molto chiacchierato italiano. La questione è che tanto territorio per così scarsa e pensionistica intensità abitativa è sovrabbondante e consente benessere agli stanziali anche perché vi siamo estranei pescatori, dimoranti estivi, detentori di case disabitate, maniaci storici, studiosi che di riffe o di raffe di liquidità ne portiamo. Alle volte mi vien fatto di dire che rendo più ricco il già ricco OREFICE. Ho scritto anche una pagina molto critica. Non ammetto che la grande invasione delle acque del lago  resti intassata  per intrighi che non posso qui rispolverare, che Nerse non può restare negletta perché strane pretese della Curia impediscono salvaguardie archeologiche patrimonio dell'umanità, che li chiamino doverosamente mura pelasgiche o insignificanti parallelopipidi sono testimonianze da custodire gelosamente, che tanti pascoli montanari non si possono abbandonare perché gli antichi pastori non amano più sacrificarsi nel badare alle pecore, mucche etc, che quel prezioso e prelibato formaggio deve essere prodotto e venduto, che Poggio Poponesco - villaggio medievale . ancora sussistente sia pure in forma di negletto rudere va recuperato, che i tanti manieri devono essere repertoriati e preservati, che anchichi collabenti castelli come Macchiatimone devono essere salvaguardati e fatti punti per percorsi turistici tipo quelli francesi. Non se ne deve parlare? Non se ne deve sensibilizzare l'opinione pubblica (che non è solo quella degli ormai sempre meno stanziali)? Mi sembra una follia. Tutto deve ridursi a fastidiose risse campanilistiche? Certo bisogna far seguire alle parole i fatti. Ma intanto manco le  parole ci  sono. Gente di buona volontà sta iniziando con questo PRIMO convegno sul futuro del Cicolano. Appoggiamola, sosteniamola, collaboriamo. Non stiamo lì a fare meschini attacchi personali. Lo faranno per ambizione politica? per restare seduiti nella poltrona? Beh! sfruttiamo questa ambizione. Facciamoli agire a fin di bene magari perché non perdano la poltrona. E lasciateci parlare anche a noi che viviamo a Roma ma che siamo attaccati a questi splendidi piccoli lembi di paradiso della Valle del Salto.

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