sabato 16 novembre 2013



...per mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo.

sabato 16 novembre 2013

carissimo mio ex collega nella presidenza della Virtus dottore  Carmelo Rizzo,
 

 

 

noi due siamo opposti eppure convergenti come le famose parallele di Aldo Moro. Vogliamo sempre la verità, tu magari per difendere il buon nome della Virtus della Matrice chiesa di Racalmuto, io per mettere, come mio perfido costume, le mani avanti. Voglio iniziare qui coram populo un dibattito con te. Ti provocherò, tu… con la santa pazienza da clinico pluridecennale, con sopportazione mi porterai sulla corretta via della VERITÀ.

Virtus = Azione Cattolica. E quindi intendo l'AC dei miei tempi, insomma  quella che dal 1945 al 1950 si diceva pure ammessa in quella grande fucina di cultura - checché ne dica Sciascia  che si chiamava Seminario Vescovile di Agrigento, cioè quello sedente nel celeberrimo e certo maniero dei Chiaramonte dell'Agrigentino (di Chiaramonte ne trovi di tutti i colori e di tute le speccie ivi compreso lu Cannuni e  ivi compreso - ma non si vuol dire  - il Castelluccio (il castello cioè né bizantino, né  arabo né normano, né svevo né dello stupor mundi  né catalano  né avignonese, solo del domicellus CHIARAMONTE ).

 

Lunga parentesi per dirti che io intendo per Virtus di Racalmuto quell’associazione cattolica di cui al testo di padre De Gregorio (Domenico De Gregorio – Ottocento ecclesiastico agrigentino – Ag 1984 pag. 275 e segg.).

 

Non ho qui molti motivi per rinnegare la mia fiducia nello storico De Gregorio. Certo mi ha fatto sorridere quando mi si contrappose in curia vescovile a difesa di Sciascia, lui non tanto fascista quanto quasi nazista (ideologicamente parlando), viscerale anticomunista e con una sola idolatria, il vescovo Peruzzo.

 

 Ricercatore instancabile nelle carte d’archivio tanto da portarsele talora a casa a Cammarata e chissà se tutte sono tornate all’ovile, la storia la scriveva ponderatamente ma non certo o sempre obbiettivamente; gliene fregava un tubo della avalutavità che oggi gli accademici impongono nelle scienze sociali. Come dissi – suscitando il totale disinteresse chiassosamente assordante nella Fondazione Sciascia, era un sacerdote e si a che come le donne non son mai poetesse, così i preti oltre a non essere mai  poeti non sono manco grandi storici, pretesi sempre a trovare l’imperscrutabile disegno della divina  Provvidenza nelle faccende umane. Ogni storico in veste talare è semel sacerdos semper sacerdos secundum ordinem Melchisedech.

 

E infatti Mons. De Gregorio scrisse sempre e moltissimo di storia religiosa a maggior gloria dei canonici agrigentini (ne faceva parte), della cattedrale di Agrigento, di tutti i vescovi suceessori di San Gerlando (compreso)  ma precipuamente del vescovo, suo grande protettore mons. Peruzzo. Quando giovane – mi diceva il defunto grande padre Pirrera – stava per andarsene dal seminario per motivi ignoti (ai più) ma non al Vescovo Peruzzo, questi  lo trattenne e ne fece una colonna culturale del suo impero.

 

Non più tardi dell’altro giorno leggo che Trincato ha confessato che una volta timidamente cercarono un’apertura col centro sinistra, che poi credo che fossero i socialdemocratici di Saragat;  furono chiamati a rappoto da quel tremendo Vescovo, furono quasi scomunicati: dovettero riparare con un bastone che bastone non fu, ma un baculo argenteo di gran valore; tanto democristianamente pagava il sedicente stato laico italiano.

 

Dopo quest’altra defatigante digressione (ma per contestualizzare, Carme’), ecco che secondo padre De Gregorio ad Agrigento l’azione cattolica forse sorse nel 1877 ma ad esser seri bisogna dire che ”l’Azione Cattolica Agrigentina – nella forma attuale – nacque assai più tardi, se non comprendiamo  con questa denominazione le varie sezioni ..” tutt’altra cosa secondo me. Ma il buon De Gregorio non manca di dare uno sguardo alle sue tantissime carte per folgorarci affermando: “Ma a Racalmuto, già nel 1910 era stato fondato il Circolo giovanile Virtus (e voi subito, tacti!! da tre anni son 100 anni) che però venne aggregato solo nel 1922”.  Vanno bene i 100 anni o dobbiamo correttamente aspettare il 1922 (e fra nove anni chissà chi c’è?).  Avete barato un po’ o ne sapete più di me (e dello storico De Gregorio)? Quale la Verità storica?

 

Ho altre frecce nel mio arco, ma me le riservo per dopo, a risposta ricevuta. Si ricordino poi i ragazzuoli di Racalmuto che loro non possono barare finché sono vivo io. Io non ho la verità, io come Ponzio Pilato la vado cercando ed anche inutilmente. I cattolici non sanno leggere il Vangelo: Pilato voleva sapere da Gesù che cosa era la verità visto che lui andava predicando io sono la  Verità ed altro. Gesù ancora gli deve rispondere. Affermo che se rispondeva da Dio qual era Pilato non lo condannava a morte.  

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