martedì 2 luglio 2013

Totò Petrotto, SINDACO

Qualche tempo fa al mio amico e contrastante Totò Petrotto, che contestava talune persone per le quali pur distanti da me nutro affetto e stima, tentavo di controbattere con visioni in qualche modo togliattiane. Torno a trascrivere alcuni passi di quella contrapposizione senza fine. Per incidens spero che le cose si mettano per Totò per il verso giusto entro il prossimo giugno in modo da portarsi e portarlo a sindaco di Racalmuto. Farò il suo agit-prop imprevedibile e irrefrenabile (come mio costume bankitalia) per spazzare via sagrestani e libertari, ex pastori ora moralisti, pizochere e aspiranti podestà.

"so bene che le idee quelle che mi stanno a cuore le tollerano solo uomini con le gambe pelose, storte, spesso sporche, diciamo mefitiche. Io mi turo il naso e cerco di percorrere insieme qualche tratto dell'impervia via degli ideali di non comune digestione. E quando magari si radono la peluria delle loro deformi cosce, si raddrizzano, cominciano a vestirsi bene e si profumano anche e diciamolo diventano a titolo personale moralmente più lindi ma abbandonano le ide proterve per accodarsì alle mode moralistiche del momento, a me costoro non interessano più, non riesco più a camminare con siffatti compagni di viaggio.

Mi si dirà: ma tu chi sei da arrogarti siffatti metri di valutazione? Uno nessuno centomila ... solo me stesso con tutti i limiti che madre natura e società con cui ho dovuto fare i conti nel mia lunghissima vita mi hanno cucito addosso".

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