lunedì 13 maggio 2013

Ripetere annoia ma giova


 

Pare che dopo le candide Mariucce, le languide signorinelle  ed anche i servantesiani asini raglianti di sciasciana memoria (appunto a memoria futura) pare che debba cimentarmi con qualche baldo alabardiere che avrebbe ritrovato l’hesse impura. Pazienza. Non soccomberò. Frattanto mi si ammonisce che non potrei neppure recuperare quel che scrivo e quel che mi scrivono su fb. A proposito, annunzio che mi hanno raddoppiato la durata della quarantena, me l’hanno reiterata e stavolta per quattordici giorni. Motivazione? Dicono che chiedo amicizia a chi non conosco. Non mi risulta ma tant’è. I birichini mi inseguono. Pazienza e ancora pazienza: io le leggi le conosco e so farle applicare. Non si facciano scoprire: mi raccomando. 

Intanto ostentatamente voglio infrangere le regole di FB, qui e a CONTRA OMNIA RACALMUTO. Ecco come:

Caro Dottore Taverna capisco bene l'amarezza...ma in un circolo dove per entrare a farvi parte qualcuno doveva mettere le palline bianche in tuo favore non è , certamente, una bella cosa. Conoscendo la tua sagacia, che ci abbia messo 45 anni per capire come sarebbe andata a finire, sinceramente, mi stranisce un tantino.
Considerando la tua fama di grande professionista, di acuto ispettore, fossi stato in te avrei preferito luoghi dove la "nobiltà" non si fosse contata con il pallottoliere, o con delle palline, seppur bianche.
Magari avrei scelto altro, luoghi dove una semplice richiesta ti avrebbe accreditato per il tuo essere uomo corretto, li dove avrebbero accettato la tua nobiltà d'animo senza una pregiudizievole ricerca di chissà quali altre potenzialità.
Li dove, magari senza tutti quei nomi illustrissimi, nessuno si sarebbe permesso di giudicare nessuno.
Luoghi dove la nobiltà vera si sposa con la tenacia e il coraggio morale di rifiutarsi di farsi giudicare da chicchessia, come idoneo a potere accedere ad un circolo chiamato "dei nobili".
Ho seguito, da lontano, lo sforzo compiuto in questi anni di rilancio, del circolo di cui ti onori di aver fatto parte per 45 anni, poichè legato in qualche modo alla letteratura siciliana di questo secolo, in quanto luogo sciasciano.
Personalmente pensando a quel circolo, dove per farne parte ti sono servite parecchie palline, considerato il fatto che molti dei suoi vecchi "nobili" soci sono passati a miglior vita, preferisco ricordare la letteratura napoletana; un circolo dove la morte ha in sé un concetto di uguaglianza che non ha riscontri in nessuna situazione ed agisce come una livella.
Scusa la cruda considerazione che mi sono permesso di fare con estrema sincerità, solo perchè stimo la tua persona.


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Lillo Taverna Dovresti sapere che il più tetragono degli arcipreti racalmutesi portava il tuo cognome ed anche il tuo "alias". E' il primo arciprete di cui si riesce a decifrare qualcosa in consunte bolle della curia vescovile. E quanto a cocciutaggine ce n'era molta specie per questioni diconservatorismo patrimoniale. Il mio circolo non poteva essere regalato a qualche faccendiere. La questione delle palline andava risolta come suggerivo io: a me si deve se il circolo sta ancora in piedi. Se non facevo una bella raccomandazione, i calci nel sedere dal Banco di Sicilia erano già stati dati_ la mia forza è stata quella di essere collega del dottor Noto e quindi ho potuto far ritirare quei piedoni chiodati. Amarezza? .. e perché. mi sto divertendo.


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Lillo Taverna Vedo che è evaporata la prima parte della mia risposta. Peccato. era sapida. Sei però di spirito e ti apprezzo ancor di più. Ma sincerità per sincerità debbo forti che il tuo sproloquio è fuori posto.Fosse stato solo per le palline, transeat. Ci fu un caso di omofobia da cui venne fuori il circolo di cultura di cui fui socio fondatore proprio per disgusto degli omofobi "galantuomini". Le palline stanno in ogni circolo anche quelli operai e zolfatai. Io ne ebbi di nere una diecina perché un signorotto di quelli molto sbeffeggiati da Sciascia (sotto faso nome s'intende) doveva fare apparire che il figlio aveva il più alto numero di palline. Aggiungi che allora c'era un nucleo di studenti che si dicevano solcialdemocratici  (ma di Saragat) ma credevano di avere nobili lombi e non votavano per noi "parrinara" (pensa un po'). Se leggi la microstoria che ho scritto sul circolo, sapresti che quanto ad ironia non mi batte nessuno (ed anche per autoironia). Giova' lascia perdere quel tuo moralismo. Ridiamoci sopra. Siamo due persone molto intelligenti. Non per nulla siamo del paese del sale. Sai che a Racalmuto non c'è mai stata una rivoluzione? Fra Diego La Matina se lo è inventato Sciascia.


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Giovanni Salvo Ok...ora ne so ancora di piu' sulle palline...ci sono sempre state ...e volute..


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