giovedì 18 aprile 2013

Io, Sole e Hegel







]
]
]




Lo Stato-Mafia non esiste: è minchiata

Di Calogero Taverna (da Roma)

La lettera
Lettera aperta al criminologo con l’amore sociale nel cuore
Gentile Professor Nils Christie,
non sono sicuro se riuscirò a farle avere questa lettera, se riuscirò a tradurla in inglese e non so neppure se lei mi risponderà, ma ci provo lo stesso perché mi piacciono le imprese impossibili. Innanzitutto mi presento: sono un “uomo ombra”, così si chiamano fra di loro in Italia gli ergastolani ostativi a qualsiasi beneficio penitenziario.
Sono un “cattivo e colpevole per sempre” destinato a morire in carcere se al mio posto in cella non ci metto qualcun altro, perché sono condannato alla “Pena di Morte Viva”, infatti in Italia una legge prevede che se non parli e non fai condannare qualcun altro al tuo posto, la tua pena non finirà mai e si esclude completamente ogni speranza di reinserimento sociale. Questa condanna è peggiore, più dolorosa e più lunga, della pena di morte, perché è una pena di morte al rallentatore, che ti ammazza lasciandoti vivo.
Professor Nils Christie, un amico sconosciuto, (le amicizie con gli sconosciuti sono le più belle), Tommaso Spazzali, che ha fatto la postfazione al suo libro nella versione italiana, mi ha inviato e donato il suo saggio. L’ho letto in un solo giorno e condivido molto i suoi pensieri e tutto quello che ha scritto. Anch’io penso che la mafia e la criminalità organizzata come tutti i poteri nascono dall’alto e non dal popolo e dai poveracci, ma piuttosto dai potenti e dai ricchi. Poi quando lo Stato-Mafia è in difficoltà manda in catene le persone che ha usato per raggiungere e mantenere il potere. Spesso in Italia sono proprio i mafiosi che urlano di lottare contro la mafia, per far credere che non sono mafiosi. Lo so, non ho prove per dimostrare queste affermazioni, ma io non sono un giudice (e neppure un criminologo) e non ho bisogno di prove perché non devo condannare nessuno, tento solo di pensarla diversamente da come lo Stato-Mafia vuole farmi pensare. Non so cosa accade negli altri Paesi, ma il carcere in Italia non ti vuole solo togliere la libertà, ti vuole anche possedere. Credo che sia impossibile “rieducare” un uomo che ha commesso un crimine se questo non si sente amato e perdonato dalla società.
Professor Nils Christie, a questo punto lei si domanderà perché le sto scrivendo.
Ebbene, sono tanti anni che lotto contro i mulini a vento, quasi da solo, per l’abolizione dell’ergastolo ostativo in Italia. Leggendo il suo libro mi sono fatto un’ idea della sua coscienza sociale e penso che lei non sia d’accordo che una persona possa essere cattiva e colpevole per sempre e murarla viva fino all’ultimo dei suoi giorni, senza neppure la compassione di ucciderla.
Per questo ho pensato di scriverle per chiederle di aiutarmi a fare conoscere all’estero la “Pena di Morte Viva” che esiste in Italia, unico Paese al mondo che se parli esci e se no stai dentro, come nel Medioevo.
Se vuole sapere qualcosa di me e dell’ergastolo ostativo, potrà trovare i miei scritti sul sito www.carmelomusumeci.com, curato dalla figlia che il cuore ha adottato e dal mio angelo (anche i diavoli a volte ne hanno uno).
Le invio un sorriso fra le sbarre
Carmelo Musumeci
Carcere di Padova, marzo 2013
Il Professore Nils Christie, nato a Oslo nel 1928, docente all’Università di Oslo, uno dei più noti criminologi a livello mondiale, ha avuto la mia lettera e mi ha scritto:
Caro Carmelo, innanzitutto grazie per la tua lettera. L'ho ricevuta in un ottimo inglese. Avrei dovuto rispondere molto tempo fa ma ho avuto dei problemi di salute. Ora sto di nuovo bene e mi preparo per un viaggio in Italia.
Dunque il sistema ostativo mi pare orribile. Non riesco a capire come può essere in accordo con le norme e le regole internazionali. Contatterò degli esperti di diritto internazionale e chiederò, poi cercherò di farti avere la loro risposta. Certamente parlerò di questo durante il mio viaggio in Italia.
Indipendentemente da quanto gli esperti possono dire, io voglio dire da uomo normale che questo sistema, per come l'hai descritto, è in contrasto con le regole dei rapporti che le persone normali hanno. Se capisco bene ciò che dici, il sistema ti chiede di dare informazioni su una altra persona, spesso un amico, per avere dei benefici. Nelle torture delle dittature questo sistema è talvolta usato perché uno denunci un altro. Il sistema di cui ho sentito in Italia è come una tortura.

Ho risposto al Professor Nils Cristie:
Le sue parole sono state per me come gocce di vita perché lei mi ha confermato che è moralmente sbagliato il ricatto della delazione in cambio di benefici: scambiare qualcosa o qualcuno per tornare in libertà.
Penso che bisognerebbe uscire dal carcere perché uno lo merita e non certo perché si usa la giustizia per uscire dalla prigione.
Spero con e di cuore di poterla incontrare in carcere nella Redazione di “Ristretti Orizzonti”.
A parte documentarla dell’esistenza in Italia della “Pena di Morte Viva”, ci terrei a parlarle del rivoluzionario e illuminante progetto “Scuola Carcere” dove i cattivi educano al bene i ragazzi.
Questo progetto è stato creato e pensato dalla giornalista, e direttrice storica di “Ristretti Orizzonti”, Ornella Favero.
A mio parere sarebbe un’iniziativa da esportare in tutto il mondo per sconfiggere qualsiasi criminalità.
Il mio cuore aspetta d’incontrarla.
………………………………………..
Commento di Calogero Taverna
Innanzitutto gli elogi più sperticati a Carmelo Musumeci per il suo alato saper scrivere. Ma subito qualche riserva su quello che scrive.
Sono diventato Hegeliano di ferro. Credo nello Stato Etico. Spesso prendo i LINEAMENTI DI FILOSOFIA DEL DIRITTO, ne leggo qualche pagina; non ci capisco un cazzo e butto via il libro. Ma ora, da vecchio, ho scoperto (o credo di avere scoperto) che Hegel il grande buco nero del diritto quanto allo Stato Moderno l’ha tutto circoscritto anche se non totalmente investigato. Arrivo ad una conclusione: lo STATO-MAFIA non esiste, non può esistere, non è etico. Chi afferma che esiste lo Stato-Mafia dice una minchiata. Può tornare consolatorio, ma è falsità E le falsità non giovano a nessuno, specie a che si reputa (e purtroppo lo è) VITTIMA. L’Italia è uno Stato, uno Stato ETICO, uno Stato con fondamenta inattaccabili.
L’ostatività è un provvedimento che lo Stato in certe circostanze può e deve prendere. L’ostatività in uno stato etico non può mai essere un ricatto: tu mi fai entrare un altro come te qui e io ti levo da qui. Una simile scimmiottatura delle titaniche concezioni giuspubblicistiche italiane (Moro, Buttiglione, per citare i minori)non ha a quanto vedo convinto manco l’arrendevole Nils Cristie che in Italia può venire solo per apprendere.
E allora? Il provvedimento può divenire iniquo nel caso concreto. Ho mille ragioni per sostenere che è ormai oltremodo iniquo nel caso concreto di Alfredo Sole. Ho mille motivi che sia iniquo anche nel caso concreto di Carmelo Musumeci. Se è così – e diamine! è proprio così – il difetto è non nello Stato Etico ma in quei giudici forse non all’apice della loro consorteria che trascurano la attenta vigilanza e non correggono le storture applicative di un istituto provvedimenziale ineccepibile in astratto.
La risposta
Caro Lillo,
grazie di avermi mandato questo scambio di lettere tra Carmelo e Nils Christie. Io non ho letto il libro di questo famoso criminologo, ma leggendo la lettera di Carmelo dove scrive: “Anch'io penso che la mafia e la criminalità organizzata come tutti i poteri nascano dall'alto etc” Devo pensare che questa affermazione sia riportata nel libro del criminologo e ripresa da Carmelo. Sono portato a pensare che ciò che Carmelo ha scritto sia stato per attirare l'attenzione del famoso criminologo /e c'è riuscito) e non che la pensi veramente così. Ad ogni modo, è riuscito nel suo intento. Con il criminologo di Christie l'ostativo verrà fatto conoscere al resto del mondo.
Sei Hegeliano e credi in uno Stato-etico, che è quello che dovrebbe essere. Ma è davvero sempre così? Io Hegeliano non posso esserlo, almeno non ancora. Credo in tre percorsi della vita. Il primo porta da Socrate alla filosofia epicurea; il secondo è la via del realismo, è la fase della ribellione ai poteri (vedi la lite tra Hegel e Friens), l'essere per il popolo, per l'amicizia, quasi una fase romantica intellettuale. Poi, il terzo percorso è l'idealismo, anche Hegeliano se vuoi. Non è facile per me accettare il pensiero Hegeliano, né la sua persona. Cpme Stato-etico avrà avuto ragione, ma come persona etica di certo lui non lo era. Quando morì ci fu un urlo di gioia: “finalmente il principe oscuro è morto!” La Germania tirò un sospiro di sollievo: “finalmente si potrà tornare a fare vera filosofia ed uscire dall'isolamento in cui Hegel ci aveva portati”.
Sono d'accordo con te. Sono i giudici ad essere incapaci e non voler accettare e, di conseguenza correggere. Una ostatività che così posta, a mio parere, è incivile e rende la giustizia una barbarie.
Ciao Lillo,un abbraccio
Alfredo
Alfredo Sole
[Vedi le lettere]


::
-->Ultima modifica: giovedì 18 Aprile 2013
::


Inizio modulo

cerca nel sito

Fine modulo







-->Carceri


-->
Hegel, sì Hegel no!

Di Calogero Taverna (da Roma)

La lettera
Carissimo Alfredo. Trascrivo per me. Quando sarai fuori da questa cajenna dell'a ostatività (son sicuro tra breve) e andrai ad insegnare filosofia in una scuola privata parificata allora ne parleremo e difficilmente non potrai essere d'accordo con me. Sull'uomo Hegel? e chi se ne frega? Si sa che le idee camminano sulle gambe degli uomini e sempre le gambe sono storte e brutte.
Lineamenti di filosofia, HEGEL pag. 141 e ss.
La vera coscienza morale è disposizione di volere ciò che è buono in sé e per sé: essa quindi ha principi stabili; cioè, questi sono per essa la prescrizione e i doveri oggettivi per sé. Differente da questo suo contenuto, dalla verità, è soltanto l'aspetto formale dell'attività del volere, il quale, come tale, non ha un contenuto proprio. Ma il sistema oggettivo di questi principi e doveri e l'unione del sapere soggettivo col medesimo esiste soltanto dal punto di vista dell'eticità.
Qui dal punto di vista della moralità, la coscienza è senza questo contenuto oggettivo; così per sé è l'infinita certezza formale di se stessa, che appunto perciò, è, in pari tempo, come certezza di questo soggetto.


---
Continuerò dopo. A meno che tu non mi chieda di mandarti tutto il libro così ti prepari per l'esame che dovrai fare - quando libero - con me e se insisti nelle tue attuali convinzioni ti boccerò.
Ti abbraccio con sempre maggiore affetto (e stima). Paternamente tuo Lillo.
La risposta
Alfredo Sole
[Vedi le lettere]


::
-->Ultima modifica: giovedì 18 Aprile 2013
::

Nessun commento: