lunedì 15 aprile 2013

In polemica con un salottino meneghino: evvova, il crudo dio Imeneo.

L'uomo più saggio che abbia mai conosciuto, Fermìn Romero de Torres, un giorno
mi aveva spiegato che
nella vita non c'è nulla di paragonabile all'emozione che si prova
quando si spoglia una donna per la prima volta.
Non mi aveva mentito,
ma mi aveva taciuto parte della verità. Non mi aveva detto dello strano
tremore che trasforma ogni bottone, ogni cerniera in un'impresa da
titani. Non mi a...veva detto del malia di un corpo palpitante,
dell'incantesimo di un bacio né di quel miraggio che sembrava ardere in
ogni poro della pelle. Sapeva che il miracolo avviene una sola volta
nella vita ed è fatto di trame segrete che, una volta svelate,
svaniscono per sempre. Mille volte ho tentato di rivivere l'emozione di
quel pomeriggio con Bea nella grande casa dell'avenida del Tibidabo,
quando lo scrosciare della pioggia cancellò il mondo. Mille volte ho
desiderato naufragare in quel ricordo, di cui mi resta solo un'immagine
rubata al calore delle fiamme; Bea, nuda e scintillante di pioggia,
distesa accanto al fuoco, mi fissa con uno sguardo sincero che non
avrei mai dimenticato. Mi chinai su di lei e le accarezzai il ventre
con la punta delle dita. Bea chiuse gli occhi e mi sorrise, sicura e
forte.

«Fammi quello che vuoi» sussurrò.

Avevo diciassette anni e la vita sulle labbra.

Carlos Ruiz Zafón, L'Ombra del Vento
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  • A Fausto Oggianu e altri 2 piace questo elemento.
  • Vincenzo Barbagallo Si!non c'è nulla di paragonabile a questa emozione...
  • Fausto Oggianu Grazie..., Rita... "Immagini" meravigliose di "sensazioni" difficili da descrivere..."Emozioni"..."turbamenti"..."eccitazioni"...Miracoli della mente...e...del cuore...
  • Calogero Taverna Ebbi a litigar così on una professoressa empedoclina: -----------------------------------------------------------------------------------Amicus Plato sed magis veritas: io mi inchino dinanzi al evienza delle immagini. Le contesta il quel volere salire subito in cattedra. Diciamo: Ademàs me quiere mucho,/ fue compa(gn)ero mìo/ en un examen de / lujuria, y el picaro/ buscaràa Margarita/ - me lotiene ofrecido - / Margarita morena,/ sobre un fundo de viejos olivos,/ con dos trenzas de noche/ de estìo/ para que yo desgarre/ sos musloslimpios.
    Grosso modo questo l'originale. La traduzione che ho ciato è sbagliata? Manipolata? Cosa dicono i suoi mentori ministeriali per ammettere il testo nelle scuole? per essere promosso debbo citare tutto il PROLOGO, dovrei soffermarmi su Enrique? Ma io l'esame di maturità classica all'Empedocle di Agrigento l'ho sostenuto e brillantemente nel 1954. Pensi Lei!
  • Calogero Taverna Sfoglio Catullo: ................................................................................................................................... Te tuis tremulus parens/ invocat, tibi virgines/ zonula solvuntsinus,/ te timens cupida novos
  • Calogero Taverna captat aure maritus
  • Calogero Taverna Il diciassettenne timido e voglioso .. e la diciassettene? Un dio terribile, la mostruosa evoluzione, ebbe voglia di velarein tutto l'intero mondo animale solo la femmina del genere umano Perché? Se dobbiamo inchinarci alla Bibbia, perché la donna deve partorire con dolore. O forse bene interpretavano le nonne delle ie nonne di Sicila, che se colte ricamavano nell'attesa nello loro camice da notte della dore: non lo fo per il piacer mio/ ma per dare figli a Dio.
  • Calogero Taverna Irridono i lumbard, colti come Bossi, sulla inciviltà del Sud? Saprei come rimbeccare.
  • Calogero Taverna Certo è devastante il sacrificio che ogni fanciulla deve, se non si fa monaca per vocazione, immolarsi sull'ara di un dio crudo piangendo o Hymenaae Himen, o Himen Himenaee!
  • Calogero Taverna Poi la soavità del ricordo? Non credo. Non ne ho mai letto. E non son donna. Sotto l'ulivo col distratto Garcia?, nell'auto nella pineta di Ostia, nel rito casalingo come canta Catullo, non so dove come quel poeticodiciassettenne? E tu donna partorirai on dolore. Condanna biblica.
  • Calogero Taverna Certo che quando hli incolti, stridoli, cantano, gli uccelli dell'aria ammutoliscono attoniti. Ma perché torni ad importunare dirà qualcuno dal cognome insulso? Perchè, ad onta della mia accurata pullizia, il mio monitor torna a sporcarsi. Non so come, ma contesto.

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