martedì 16 aprile 2013

Il popolo e i ciarlatani

Così il popolo fu allora abbindolato da ciarlatani e da falsi profeti, senza più badare Nè prestar fede ai segni manifestiche preannunciavano l'imminente rovina. Quasi fossero stati frastornati dal tuono e accecati negli occhi e nella mente, non compresero gli ammonimenti del dio,come quando sulla città apparvero un astro a forma di spada e una cometa che durò un anno, o come quando, prima che scoppiassero la ribellione o la guerra, essendosi il popoloradunato per la festa degli Azimi nell'ottavo giorno del mese di Xanthico, all'ora nona della notte l'altare eil tempiofurono circonfusi da un tale splendore, che sembravadi essere in pieno giorno. e il fenomeno durò per mezz'ora : agli inspertisembrò di buon augurio. ma dai sacri scribi fu subito interpretato in conformità di ciò che accadde dopo. Durante la stessa festa, unavacca che un tale menava al sacrificio partorì un agnello in mezo al sacro recinto; inoltre, la porta orientale deltempio, quella che era di bronzo, e assai massiccia, s^ che la sera a fatica venti uomini riuscivano a chiuderla, eveniv sptangata con sbarre legate in ferro e aveva dei paletti che si conficcavano assai profondamente nella soglia costituita da un blocco tutto d'un pezzo, all'ora sesta della notte fu vista aprirsi da sola [...] Infatti un giorno che andava in giro sulle mura gridando a piena gola: " ancora una volta, povera la città, e pover il popolo, e povero il tempio", come alla fine aggiunse: " e poveretto anche me!", una pietra scagliata da un lanciamissili lo colpì uccidendolo all'istante, ed egli spirò ripetendo ancora quelle parole.
[  LA GUERRA GIUDAICA, VI, 5-3 di FLAVIO GIUSEPPE]

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