venerdì 11 gennaio 2013

Una tavola rotonda contro la TARSU retroattiva a Racalmuto

Espunto dal contesto di Regalpetra Libera- che gentilmente mi sta ospitando  e pertanto rivolgo i miei ringraziamenti al blogger Sergio Scimé -  non so quale valore esplicativo può questo mio post mantenere. Comunque,qualcosa si capirà. Soprattutto si capirà che in faccende così gravi ed esiziali quale l'indulgere a c.d. cartelle pazze, occorre prudenza, saggezza ed umiltà. Da domani sono in paese. Perché non organizzare una tavola rotonda tra addetti ai lavori, autorità competenti e cittadini assennati? Se occorre la mia presenza, bene; se disturbo posso pure starmene seduto quieto quieto ed erudirmi.  Certo i signori del potere comunale non potranno davvero pensare che io possa tanto facilmene venire abbindolato. Osta un sessantennio di esperienze ispettive.


Il signor Tirone mi precede, purtroppo diceva Einaudi che lo Stato è strumento cieco di occhiuta rapina. Ma lo Stato sa bene quello che fa e quando scricchiola si fa leggine che passano inosservate tra le pieghe della finanziaria. Per fortuna di tanti tartassati racalmutesi l'ufficio tributi non ha siffatti attributi normanti. Tanti in questo grande blog stanno asserendo cose che stridono con le mie conoscenze e con quanto vado scrivendo. Chi ha ragione? Non sono un tipo da credere che ha sempre ragione  .. ma spero di averla per il bene dei racalmutesi. Non ci si improvvisa maestri  della finanza degli enti locali. Mi pare che tanti prendono abbagli e si atteggiano a docenti di diritto tributario. Ma posso avere torto io. Del resto le notizie che mi giungono sono vertiginose. Mi si dice ora che sono stati arruolati quattro postini con 1.500 cartelle ciascuno da notificare. Mi si dice che non riguardano solo case di campagna o piani terra che che erano soltano ad uso di garage ... ma c'è dell'altro, c'è di più. Mi sono beccato nomignoli irridenti per avere tediato amministratori di rango con le mie querule istanze a redigere regolamenti, chiari, precisi, e circostanziati. Non c'è più sordo di chi non vuol sentire. Ma se tutta la catastrofe tributaria racalmutese dovesse essere il frutto della iattanza di qualche politico - non importa l'appartenenza - che pur defenestrato ha spinto per l'iscrizione in bilancio di siffatti crediti d'imposta per salvare il posticino di qualche suo o sua infitrata tra i CO.CO.CO. c'è davvero da .....

Calogero Taverna -

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